“LA REGIONE SE LO FICCHI CHIARO IN TESTA:
OSIMO PRETENDE INDIETRO IL PROPRIO OSPEDALE!”

“LA REGIONE SE LO FICCHI CHIARO IN TESTA:
OSIMO PRETENDE INDIETRO IL PROPRIO OSPEDALE!”

Duro attacco delle Civiche che preannunciano un 2019 e 2020 elettorali di grande battaglia

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“La Regione Marche ci deve – e sottolineiamo deve – ridare l’Ospedale! E se non sarà Ceriscioli e il defunto Pd a farlo ce lo riprenderemo, col consenso dei cittadini, alle prossime Regionali 2020”.

Parole e musica a cura di agguerritissime Liste civiche nel cui mirino, oltre all’imminente riconquista – maggio 2019 – della perduta roccaforte di Osimo, appare già l’altro l’obiettivo da non mancare… quello della Regione, autentico colpo grosso a cui puntare sfruttando la più che annunciata ed ulteriore debacle del Pd.

Partire da Osimo e dal suo territorio – l’unico nelle Marche a non essere conquistato dal voto giallo dei 5 Stelle (ne alla Camera, ne – di fatto – al Senato) per stringere una unione tra le principali liste civiche regionali di Centro-Destra (accreditate tra il 10 e il 15%) e la crescente marea verde della Lega, ormai al 25% virtuale in tutta Italia, anche nella ipotesi meno favorevole di un voto amministrativo.

Obiettivo finale: riunire il 40% del voto marchigiano per dare alle Marche, per la prima volta dal 1970, un governo alternativo a mezzo secolo ininterrotto di Centro-Sinistra.

Non a caso la proposta è ufficialmente partita, nei mesi scorsi, prima dell’exploit del 4 marzo, dalle Liste civiche di Osimo presenti sul territorio da oltre 30 anni (di cui la metà all’amministrazione della città), oltre che decisive per la doppia elezione dell’On. Patassini e del Senatore Pazzaglini.

In attesa che gli eventi politici maturino in senso favorevole, ovvero con la stesura di un accordo tra parti, ben disposte a considerare l’ipotesi di partenza tra l’interessante e il fattibile, torniamo al comunicato civico denunciante lo stato di pessima salute stabile del S.S. Benvenuto e Rocco.

“In questo momento la città e il suo comprensorio risultano deficitari di ben 17 infermieri, oltre la mancata presenza anche di un solo medico sia per Ostetricia che Urologia… anche il dottore che visitava due volte la settimana (!) non arriva più ad Osimo dovendo cedere la precedenza alle necessità targate Inrca.

E non basta ancora. A breve anche un medico operante nel cosiddetto pronto soccorso verrà trasferito senza essere rimpiazzato. Ciò comporterà l’impossibilità per il servizio di garantire la presenza del secondo medico, con ulteriori tagli, dopo quelli notturni, anche diurni.

Per tacere dei finti lavori del pronto soccorso. Nella realtà nessun intervento è stato fatto; si è generata solo tanta confusione ad arte con la tanto sbandierata “terza corsia” che con l’operatività della prima emergenza non ha nulla a che vedere, tanto da non risultare neanche come lavori collegati…

E in quanto al coordinamento nel passaggio tra Asur ed Inrca, il nulla sembra essersi sovrapposto al nulla.

Restano o ì fatti di una città, un territorio e dei suoi abitanti non più garantiti neanche su livelli socio-sanitari minimi!

Ci ridevano sopra – conclude la nota – quando dicevamo che per Osimo sarebbe restato il solo ospedale… della Provvidenza; ora che ci siamo praticamente giunti… piangere non basta più. Osimo deve reagire. Gli osimani tornino a reclamare i diritti di una cittadinanza tradita. Sappia la Regione che la città pretende la restituzione del proprio ospedale!”.