Determinante la sensibilità della Procura nel far scattare le manette a distanza di poche settimane dall’episodio. Il carcere irrogato al culmine di una serie di atti persecutori
Nelle settimane scorse, al culmine di un crescendo di persecuzioni fatte di pedinamenti, telefonate, messaggini ed ingiurie, era arrivato a mettere le mani addosso alla sua ex. Un manrovescio, messo a segno all’altezza di un orecchio, doppiato da un altro colpo andato a bersaglio centrando la mandibola della propria irrimediabilmente ex donna.
Tutto questo a giugno, sotto casa della madre di lei dove la poveretta aveva sperato di trovare scampo dal comportamento aggressivo di lui.
Massimo FEDERICO, 41 anni, originario di Napoli, venditore di auto, di rassegnarsi all’idea di metter fine alla propria storia con una osimana, davvero non ci pensava.
Quattro anni di convivenza durante i quali la poveretta ha maturato l’idea di non andare oltre e interrompere la relazione, anche a costo di fronteggiarsi fisicamente con l’uomo.
Lui però, residente tra Passatempo e Castelfidardo, la voglia di troncare quel rapporto non l’aveva neanche presa in considerazione, sicuro che la donna potesse ritornare sui suoi passi. Con le buone o anche usando metodi non consentiti.
Sistemi forti resisi necessari, nella visione offuscata dello stato di grave crisi del proprio rapporto, dalla confermata idea della partner di ritornare alla propria vita.
Ad ogni tentativo maldestro – da prima telefonate, avvertimenti, poi insulti e pedinamenti – ha però sempre fatto immediato riscontro la denuncia per stalking, non a caso, tradotto letteralmente, indicante la condotta furtiva della vittima di muoversi furtivamente, con circospezione, per evitare di essere individuata dall’orco padrone.
Una sfilza di denunce che, giunte alla più importante, quella per lesioni contusive da percosse, hanno indotto i giudici a muoversi e a firmare un atto di restrizione in carcere. Prima che la vicenda potesse degenerare oltre.
La grande fortuna della donna, infatti, diversamente da quante arrichiscono il lungo elenco di donne uccise in famiglia, è sta quella di aver trovato due giudici – il gip Carlo MASINI e soprattutto il Pubblico ministero Valentina BIFULCO – attenti alla questione femminile e soprattutto operanti in una Procura piccola e tranquilla come la nostra – a confronto delle grandi città – dove la giustizia a volte riesce ad intervenire con maggiore celerità; in questo risultando determinante per salvare preziose vite umane.
Fosse accaduto nella natia Napoli di Massimo FEDERICO, certamente l’uomo non si troverebbe ora ristretto in carcere, a riflettere sui propri errori e quell’amore malato.
Venerdì sera, invece, i Carabinieri di Osimo, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, appena emessa dall Procura di Ancona, si sono messi sulle piste del napoletano rintracciandolo in breve, dopo un passaggio a vuoto a Castelfidardo, presso il nuovo domicilio di Passatempo.
A far scattare le manette proprio quell’ultimo agguato, con minacce estese anche ai familiari della donna, messo a segno a giugno, dopo la vittoria del Napoli della Coppa Italia.
Invece di festeggiare i propri colori, il commerciante era salito in città e atteso la propria ex al rientro in casa.
Per Massimo FEDERICO, 41 anni, l’arresto è così scattato quale somma degli atti persecutori precedenti e le lesioni personali aggravate, guaribili in 30 giorni, causate alla donna.
Lesione del timpano destro e sub lussazione dell’articolazione mandibolare, oltre ad ecchimosi multiple, refertate dal pronto soccorso di Osimo.
Ma peggio di quei pugni, la condotta opprimente che il napoletano aveva messo in atto da tempo, costringendo la donna ad un inutile cambiamento importante del proprio stile di vita.
Ora l’arresto. Poi il processo e la condanna inevitabile da cui, è augurabile, l’avvio di una nuova vita… lontano dagli occhi, scomparsa dal cuore.
Quanto mi piacerebbe conoscere quella persona che un tempo diceva che la gente era tutta prevenuta con i Napoletani….
Certo, non si può dire che tutte le persone sono così ma di sicuro un individuo del genere rappresenta a pieno lo spirito partenopeo
Facile dare uno schiaffo ad una donna ma difficile darlo ad un uomo che ti gonfia come uno zampone se apri bocca
Complimenti anche alla mamma, proprio degni di dire tale madre e tale figlio
Si vede che questi due hanno studiato alla Nuziatella