Al via il dopo Arrigoni. Il neo Commissario leghista si presenta “bucando” per pragmatismo e lucidità di azione. Lo attende un compito difficile e da compiere in fretta… liberare energia positiva rimettendo insieme un progetto finito in mille cocci
L’Onorevole MARCHETTI intervistato lo scorso anno da Radio Radicale
Crediamo nell’esattezza di quell’istinto chiamato “prima sensazione” e crediamo anche nella bontà dei numeri che vogliono, incredibilmente & geograficamente allineate Osimo e Città di Castello sul 43° parallelo e spicci: 48 gradi per Osimo e 46 per la città tifernate di Riccardo Marchetti, Onorevole leghista e soprattutto neo coordinatore del Carroccio nelle Marche.
Osimo due passi più a nord e Città di Castello, un pugno di abitanti in più; insieme due realtà che presto, grazie alla felice combinazione di elezioni Regionali alle porte e vicinanza politica, potrebbero iniziare ad incrociare destini finora distinti.
Dicevamo di Marchetti, sconosciuto ai più per via della giovanissima età (appena 33 anni appena compiuti, auguri!) ma già noto agli addetti ai lavori del Centro-Destra ed anche ai non rari antagonisti politici, in particolari rossi, colore non esattamente allineato al pensiero del parlamentare umbro.
Scoviamo Marchetti impegnato alla Camera, vice Presidente della commissione Giustizia, rubandolo ai numerosi impegni istituzionali per il tempo di un primo benvenuto nelle Marche.
Nominato da Salvini responsabile per il Carroccio del dipartimento “giovani” per il Centro-Sud, non a caso Marchetti è già stato ribattezzato dalla stampa “enfant prodige” della Lega, molto vicino al gradimento ideale del leghista-tipo idealizzato dal Capitano.
Benvenuto nelle Marche Onorevole; e benvenuto ad Osimo patria del vero civismo sin dal post Tangentopoli.
“Conosco abbastanza il territorio che mi è stato affidato, ma non ancora nei particolari. So comunque che Osimo è una città politicamente viva, una sorta di termometro dell’andamento regionale”.
In effetti Marchetti le Marche non si chiamano al plurale per caso. Qui davvero, ad ogni chilometro, la gente cambia modo di parlare, di pensare, forse anche di mangiare… figuriamoci di votare. Il “campanile” da noi è una realtà con cui fare i conti.
“Un pò come in Umbria…”
Di più che nelle sue pur fiere contrade; qui l’identità è ancor più marcata. Se ne renderà presto conto non appena inizierà a viaggiare per il territorio.
“In effetti ho già incontrato, la settimana scorsa ad Ancona, non appena ricevuto l’incarico, i vari referenti regionali; a parte i parlamentari che già conosco, parlo dei vari consiglieri regionali e commissari provinciali. Ho visto anche diversi amministratori locali interessati a conoscere meglio i nostri programmi ed abbiamo già stilato una tabella di marcia. Ho trovato un partito pronto a sostenere la crescita del consenso registrata anche nelle Marche. Vedi l’ottimo risultato, oltre media, delle Europee dell’anno scorso”.
Certo Marchetti, grande risultato in Europa ma grandi danni sul territorio. Nonostante il parere diverso del suo predecessore Arrigoni, si troverà a dover metter mano anche a tanti cocci locali. Un puzzle non semplice da ricostruire…
“Diciamo che sono qui anche per questo. Riposizionare, la dove bisogno, i punti fermi apprezzati dall’elettorato e dai quali non derogare. Se a settembre e più in generale vorremmo continuare a crescere, confermandoci primo partito di riferimento, occorrerà affidarsi a progetti e a uomini in grado di liberare le energie migliori”.
Marchetti, musica per l’elettorato medio marchigiano che da sempre attende parole chiare e semplici da attuare.
“Su questo punto la mia, seppur ancor breve carriera, parla chiaro. Gli impegni, anche gravosi, non mi hanno mai spaventato. Sarà importante stabilire, fin da subito, i giusti temi, cari ai marchigiani (penso alla sanità smantellata dal Pd) su cui impostare la campagna elettorale. Occorrerà fare questo individuando, con gli alleati del Centro-Destra, gli uomini migliori… Nulla è semplice ma direi che il risultato è alla nostra portata, diritti all’obiettivo. A settembre ce la possiamo fare!”.
Su questo il curriculum del neo Commissario leghista parla chiaro. Scoperta la politica nel 2010, Marchetti aderisce al Carroccio sottobraccio, idealmente, all’ascesa di Salvini (2013) in luogo del segretario Maroni.
Presentatosi nel 2016, per la prima volta, alle elezioni comunali di Città di Castello, Marchetti risulta il più votato tra i consiglieri di opposizione con ben 565 preferenze.
Ma il vero exploit è datato 2018, nel collegio uninominale di Città di Castello-Foligno, dove a sorpresa sbaraglia il campo all’ex tre volte sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci (Pd), nonchè autentico ras nel futuro scandalo della sanità umbra.
66.561 (37.43%) i voti andati a Marchetti contro il 28.55% al candidato 5 Stelle e gli appena 47.996 (26.99%) finiti a Bocci prima dell’arresto, giusto l’anno dopo.
Ben 18.565 consensi in più contro un avversario di vaglia, ottenuti in un territorio scomodo per il Centro-Destra, che dipingono meglio di ogni altra parola il carattere combattivo del nuovo “capitano”.
Primo appuntamento pubblico, Marchetti?
“Stiamo organizzando la manifestazione di protesta del 2 giugno che avrà luogo in tutta Italia, in ogni capoluogo di regione. Stiamo raccogliendo le adesioni, anzi stiamo limitando la partecipazione di quanti vorrebbero esserci, vista la necessità di evitare assembramenti e quindi l’inutilità di far spostare la gente per nulla. I temi del dopo virus, ovvero passare da una crisi sanitaria ad una ben più grave emergenza economica del Paese – come inutilmente avvisato dalla Lega in questi mesi – caratterizzeranno inevitabilmente un confronto con una controparte politica capace di offrire esclusivamente scatole vuote di soluzioni e quindi in grave difficoltà”.
Marchetti, direi “esame” superato alla grande. Da questa chiaccherata esce fuori un quadro che non ha nulla a che fare con quanto dipinto da “L’Espresso… Le hanno affibbiato, letteralmente, l’etichetta di giovane si ma un pò arrogante, senza tanti scrupoli e persino sofferente di un infantilismo latente…
“L’Espresso? Ho già querelato il settimanale e a breve, virus permettendo, il processo andrà a sentenza. Ritengo favorevole viste le considerazioni gratuite scelte per descrivermi”.
In effetti con i giudizi sono andati senza troppo riguardo. Temo, specie se le cose andranno bene, che ci saranno altri episodi. Le Marche godono in stragrande maggioranza di una libera stampa schierata da sempre col Centro-Sinistra. Quella non libera, poi, è si rifà apertamente al Pd e cespugli vari ancor più a Sinistra. Senza fare nomi mi sembra che alcune testate on line le abbiamo già dato il benvenuto, stile Espresso.
“Non sono certo tipo da subire intimidazioni. Se ci sarà da rispondere come fatto col settimanale, lo faremo di certo. Dalla stampa marchigiana non pretendiamo nulla di particolare se non la corretta attenzione dovuta ad una delle maggiori forze politiche. L’importante è che ad emergere sia la forza delle idee”.
Da ultimo un pensiero agli osimani, leghisti e non solo.
“Vengo a sapere che come Lega, alle Amministrative per la città dello scorso anno, abbiamo lasciato aperto qualche discorso… Per me, appena arrivato, è ancora presto per avere chiara in testa la situazione. Vorrò sentire un pò tutte le campane. Diciamo così… la Lega saprà farsi perdonare dagli osimani!”.