MARIA CENTRATA IN PIENO DALL’AUTOCARRO IMPAZZITO
I RILIEVI ADDOSSANO A MORETTINI L’INVASIONE DI CARREGGIATA
La poveretta stava recandosi a Fabriano per riprendersi la piccola Josephine, 8 anni
All’uscita della semicurva, favorito dall’asfalto bagnato per la pioggia, l’operaio di Santa Maria Muova non ha più controllato l’autocarro ed ha ha così invaso la carreggiata opposta, proprio al passaggio dell’auto condotta da mamma Maria.
Questa la ricostruzione dei fatti che la Polizia locale, tornata sul posto, sta certificando a carico del 42enne operaio agricolo di Filottrano, residente nella vicina Santa Maria Nuova, l’ipotesi a carico di omicidio stradale.
L’uomo, da ieri pomeriggio ricoverato in prognosi riservata a Torrette, non appare a rischio di vita, anche se i medici del regionale, avendo il poveretto battutto violentemente il capo e subito uno schiacciamento all’altezza del torace, preferiscono attendere ulteriori 24 ore prima di indicare la possibile soluzione clinica.
Ugualmente importanti, perchè potrebbero aggravare un quadro già pesante, gli esami tossicologici effettuati ieri su Emanuele Morettini per individuare il livello di alcol o la presenza in corpo di eventuali sostanze stupefacenti; esiti che saranno noti solo nei prossimi giorni.
Essendo, presumibilmente, il pasto consumato da poco (vista l’ora dell’incidente causato dalla perdita di controllo del Fiat Ducato), l’ipotesi di un bicchiere in più potrebbe stare in piedi anche se, al momento, le ipotesi principali parlano di un impatto frontale-laterale dovuto a più variabili: velocità, stato sconnesso e comunque viscido del piano stradale, distrazione o possibile malore del filottranese.
Nessuna traccia, a quanto pare, su possibili responsabilità imputabili all’uso improprio di telefonini che troppo spesso le cronache portano in evidenza quali concause o motivi scatenanti di tragedie vere e proprie.
Il cellulare della donna, guardia giurata, è infatti stato ritrovato all’interno della borsetta mentre quello dell’uomo è finito incastrato nell’abitacolo, sballottato via dall’urto.
Da rilevare come il primo allarme, dato al 115 da un automobilista da passaggio, ha consentito ai soccorritori di giungere sul posto nel breve volgere di pochi minuti, senza però trovare nessuno accanto. Un brutto vizio, tutto italiano, quello di scappare da seccature o responsabilità, che non si attenua neanche davanti all’evidenza della morte. Anzi proprio l’imprevisto di aver visto qualcosa, troppo spesso spinge troppi ad allontanarsi dal proprio dovere di riferire correttamente i fatti.
Nel caso specifico, per fortuna, poco sarebbe mutato dal momento che la donna è deceduta praticamente sul colpo, mentre l’uomo dovrebbe riuscire a sopravvivere all’impatto.
In città, nel frattempo, il cordoglio per la tragica notizia non smette di montare nonostante la donna, originaria di Torre Annunziata, vivesse in città relativamente da poco tempo.
Molti – specie al Padiglione dove Maria Amura viveva con la figlia Josephine, di appena 8 anni, potendo contando solo sul sostegno di due fratelli maggiori Salvatore e Giovanni, pure residenti in città – ricordano la figura di madre attenta e premurosa, nonchè pronta al suo non semplice di guardia giurata.
Separata da tempo dal marito e in attesa di divorzio, Maria ieri pomeriggio, probabilmente, stava facendo ritorno a Fabriano, sia per riprendere la adorata Josephine, che nel tentativo di rifarsi una vita di coppia con un professionista residente nella città della Carta.
Una autentica fortuna, nella disgrazia, che la sorte l’abbia attesa al varco nel viaggio di andata quando la poveretta si trovava sola in macchina.
In attesa di definire meglio le responsabilità, rilievi affidati alla Polizia locale, domani pomeriggio a Padiglione, ore 14, si terranno i funerali di mamma Maria.
Il feretro, per volontà della famiglia, dopo il rito funebre verrà tumulato ad Osimo presso il cimitero Maggiore.