Diffidato dal Questore meno di un mese fa, Abdulla Tonuzi, 40 anni, piccolo imprenditore edile fidardense, è stato arrestato dai Carabinieri. Disposta dal Tribunale la custodia cautelare in casa ma con braccialetto elettronico
Da Questore Giancarlo PALLINI aveva già ricevuto, meno di un mese fa, la “tarjeta amarilla” sinonimo in tutto il mondo di ammonizione. Un cartellino giallo ricevuto a 40 anni, preludio – se reiterato – alla espulsione non solo dallo scontro persecutorio in atto con l’ex moglie, ma anche dalla partita, ben più importante, della vita.
Per Abdulla TONUZI, albanese, titolare di una piccola impresa edile a Castelfidardo, è così scattato, nei giorni scorsi, l’onta dell’arresto, immemore degli avvertimenti ricevuti che lo invitavano, nel suo interesse, a dimenticare come “cosa propria” la donna madre dei suoi figli.
Del resto l’ex moglie, pure albanese, nel richiedere due anni fa la separazione, era stata chiara; non lasciando speranze al marito di voler ritornare sui propri passi. Ma proprio alcuna intenzione.
Probabilmente la chiusura netta e radicale a qualsiasi soluzione tendente ad allieviare la propria condizione di ex marito e padre scaricato – scelta tipica della donna, a qualsiasi latitudine, che dichiara finita una storia d’amore – ha indotto il muratore extra comunitario a tentare la soluzione disperata, fatta di quotidiani atti persecutori. Piccoli e grandi.
Gesti numerosi di cui oggi non è facile tenere conto al cronista – da prima ingiurie, minacce e molestie telefoniche a cui hanno fatto seguito azioni ben più pesanti come veri e propri pedinamenti e persino un tentativo, non andato a segno, di investimento! – a cui la donna ha sempre reagito denunciando puntualmente l’accaduto ai Carabinieri.
Indagini, quelle dei militari della locale Stazione, che hanno portato, in breve, come inevitabile, a raccogliere conferme sul conto di TONUZI, oltre ad una sfilza di possibili reati: tanto che non restava che attendere la maturazione del prossimo e più grave approccio contro legge del muratore, per far quadrare un cerchio accusatorio che, dalle parole e dal carcere promesso da PALLINI, si è passati alla verità.
L’ora X – che per poco, come capita ogni tre giorni in Italia, non si è tramutato nell’ennesimo caso di femminicidio – è scoccata la settimana scorsa, in pieno centro a Castelfidardo, quando Abdulla TONUZI alla guida della propria auto ha incrociato la propria ex camminare sul bordo della strada.
E’ stato tutto un attimo. Un attimo passato per la mente dell’uomo di approfittare dell’occasione per vendicare dei “soprusi” e delle umiliazioni che, nel proprio cervello, la moglie gli aveva inflitto con due anni di separazione; un attimo anche per la donna che, alla vista dell’auto, ha temuto che l’ex marito potesse cedere alla tentazione di investirla.
Due pensieri coincidenti che si sono rivelati entrambi esatti dal momento che la donna, proprio all’intuizione della volontà dell’uomo, è riuscita a guadagnare in anticipo uno spazio utile per non essere investita! Tutto mentre, effettivamente, il muratore ha, fortunatamente invano, sterzato contro il bersaglio tentando di investirla.
Per fortuna, come dicevamo, la donna è riuscita ad allungare il passo e soprattutto anticipare la lettura di pensiero del proprio ex compagno – figli e 10 anni di matrimonio in comune alle spalle – e quindi a salvare la vita da un impatto fatale.
Ovviamente, nell’immagine vederla correre in caserma a denunciare l’ennesima “persecuzione” subito, anche il muratore ha compreso di aver superato il segno del possibile.
Di li a poco e la carriera di marito e padre abbandonato si è trasformata nell’arresto che il sostituto Procuratore Marco PUCILLI ha chiesto ed ottenuto dal collega per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ancona Carlo MASINI.
Troppi e gravi gli episodi messi insieme a delineare una condotta opprimente dell’albanese indagato, tale da dover costringere la moglie a dover cambiare le abitudini di vita. E non solo.
Il provvedimento coercitivo si è così reso necessario ed urgente, tanto che i Carabinieri fidardensi sono corsi in tempo reale, presso l’abitazione in centro di TONUZI, per notificargli il decreto di arresto – tecnicamente stalking – da eseguirsi in casa attraverso l’applicazione del braccialetto elettronico.