La Procura contesta all’osimano di aver offerto soldi al geometra del Comune di Ancona Simone Giorgi in cambio dell’affidamento dei lavori. In standy by il filone politico della vicenda riguardante due Assessori della Giunta Mancinelli
Anche una impresa edile osimana – la MDF di Moreno FICOLA & C. snc – nell’inchiesta per corruzione aperta dalla Procura all’interno del Comune di Ancona.
Nell’atto che invita a comparire (davanti al giudice per l’udienza preliminare Francesca DE PALMA, il prossimo 2 novembre) figura indagato anche un socio della ditta con sede ad Osimo Stazione.
FICOLA, secondo la ricostruzione messa in piedi in Tribunale, avrebbe elargito al geometra Simone BONCI (all’epoca in servizio presso la direzione manutenzioni, frana e protezione civile del Comune dorico) una mancia di 3.000 euro in cambio dell’affidamento diretto di lavori, a luglio e novembre 2018, presso il cimitero di Montesicuro.
Il lavori, oltretutto sostengono gli inquisitori D’AGOSTINO (Procuratore aggiunto) e DICUONZO (sostituto), solo parzialmente eseguiti, riguardavano la messa in sicurezza della facciata della chiesa cimiteriale della piccola frazione, oltre alla riparazione di tubi di scarico.
Per questo doppio impegno, peraltro non portato a termine, il Comune di Ancona avrebbe in realtà pagato all’impresa osimana cifre superiori al valore reale dei cantieri realizzati.
Moreno FICOLA dovrà pertanto difendersi dall’accusa di aver corrotto, con quella mini mazzetta da 3.000 euro, il funzionario pubblico in seno al Comune di Ancona, il già ricordato Simone BONCI.
Fondamentale, a tal fine, l’udienza novembrina dinanzi al Gup; il passaggio giudiziario di fronte la dottoressa DE PALMA, infatti, risulterà decisivo, per FICOLA e gli altri indagati, nel procedere verso il dibattimento in aula o invece alleggerire l’accusa aderendo alla possibilità di accedere a riti alternativi.
Per quanto riguarda gli altri episodi corruttivi venuti alla luce e attribuiti ai quattro titolari a suo tempo arrestati – gli imprenditori edili Francesco TITTARELLI di Ancona, Marco DUCA di Cupramontana, Carlo PALUMBI del Teramano e il Direttore tecnico della Mafalda Srl di Cingoli, tale Tarcisio MOLINI – la Procura sostiene di avere in mano documenti tali da provare l’esistenza di un sistema collaudato “do ut des” facente capo unicamente al geometra – che in tal caso risulterrebbe corrotto – senza coinvolgimenti per la parte politico-amministrativa del Comune di Ancona a cui pure, la normale sorveglianza, sembrerebbe esser venuta meno.
Proprio al riguardo giova sapere che l’inchiesta, con l’arresto di BONCI e i domiciliari concessi agli altri quattro imprenditori, è stata di fatto separata in due filoni, uno dei quali riguardante proprio la parte tecnico politica (un paio di Assessori e relativi Dirigenti).
Al momento, agli interessati, è stato formalizzato unicamente un proseguimento delle indagini, indagini incentrate questa volta non sulla corruzione ma più semplicemente nel possibile mancato rispetto delle procedure.
Niente di più facile che, una volta superato lo scoglio elettorale del 21 settembre, la Procura decida – per la parte politica – il proscioglimento dall’accuse.
Secondo gli inquirenti dorici, insomma, il geometra infedele avrebbe fatto e organizzato tutto da solo, incassando – di volta in volta – soldi ma anche altre utilità dove tutto fa brodo, tipo il rifacimento del bagno della propria abitazione, l’installazione della caldaia o prodotti vari hi tech.
Eppure non sempre i lavori affidati erano di modesta entità. Tra gli interventi passati ai raggi x della Procura figurano anche opere di primo piano come il maxi cantiere del Passetto (con tanto di restyling dei laghetti e relativi interventi corollari, tipo sentieri, recinzione, verde) e gli interventi manutentivi in diversi cimiteri della città.
Difensori dei diversi imputati gli avvocati Lorenza MARASCA, Riccardo LEONARDI, Antonella SCORTECHINI, Ennio TOMASSINI, Tommaso ROSSI, Gennaro LETTIERI ed Elisabetta SIMONETTI.