“BAGNINO? FERMI L’ONDA CHE MI BUTTO!”
MULTATO ASSISTENTE BAGNANTE AL CRYSTAL 37

“BAGNINO? FERMI L’ONDA CHE MI BUTTO!” MULTATO ASSISTENTE BAGNANTE AL CRYSTAL 37

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“BAGNINO? FERMI L’ONDA CHE MI BUTTO!”
MULTATO ASSISTENTE BAGNANTE AL CRYSTAL 37

Numana, il ragazzo trovato dalla Polizia lontano dalla spiaggia, intento a conversare


Controlli serrati sulla riviera da parte degli agenti del Commissariato per una estate serena

Bagnino sfortunato al Crystal di Marcelli, concessione 37, trovato assente dalla spiaggia a lui assegnata per la vigilanza! Doppia poco fortuna poichè a contestargli la mancata presenza, presso lo stabilimento, è toccato non agli uomini della Capitaneria di porto, immaginiamo, preposti al controllo, ma agli assai più terrestri agenti del Commissariato di Osimo, episodicamente impegnati nel contrasto all’abusivismo commerciale sulle spiagge.

Insomma il povero bagnino, ritrovato dai poliziotti molto lontano da dove sarebbe dovuto stare, impegnato tranquillamente a parlare sulla spiaggia… altrui con alcuni vacanzieri, mai avrebbe potuto immaginare di entrare in una sorta di Guiness dei primati per essersi guadagnato, oltre ad un rimbrotto non sfuggito ai bagnanti, anche una multa determinata dal Codice della Navigazione che punisce tali comportamenti irresponsabili.

Se vogliamo un piccolo capitan Schettino in miniatura, colpevole di prolungata ed omessa vigilanza in uno spazio dedicato e affollato dove, chiaramente, sarebbe potuto accadere di tutto.

Lo scorso week-end gli uomini del Dirigente Todaro, alla caccia di fastidiosi vu cumprà, stavano riprendendo fiato, tra una rincorsa e l’altra sulla spiaggia, quando l’attenzione è andata a quel seggiolone vuoto sul bagnasciuga dove avrebbe dovuto trovar posto l’assistente bagnante.

Attesi invano alcuni minuti di cortesia che il bagnino tornasse al proprio posto, gli agenti hanno convenuto che il ragazzo si trovava, senza giustificato motivo, lontano dallo spazio dedicato alla vigilanza in acqua.

Da qui, avuto conferma dai titolari dello stabilimento che comunque il giovane risultava in regolare servizio, l’inizio delle “indagini” conclusosi sempre sulla spiaggia ma in uno stabilimento discretamente lontano dal 37.

Il bagnino, alla vista degli agenti che lo stavano cercando con impazienza, non ha saputo motivare il perchè di un comportamento pericoloso ma di certo non avvertito come tale.

Ai poliziotti l’uomo ha così saputo replicare solo che si era fermato a parlare con degli amici, senza per questo riuscire ad evitare la meritata quanto inopinata sanzione.

Poco prima, grazie al fiuto e al mestiere di un’altra pattuglia, altri poliziotti eran riusciti, sempre a Marcelli, a denunciare per furto un minorenne resosi responsabile della sottrazione di un cellulare e 70 euro in contanti sottratti dallo zainetto di un coetaneo, speriamo non amico, impegnato in acqua a fare il bagno.

Allontanatosi con fare furtivo, il ragazzino è stato però ben presto fermato ed identificato, consegnando all’istante la refurtiva nelle mani dei poliziotti.

La restituzione del cellulare e dei soldi al coetaneo appena derubato, ovviamente, non servirà al ragazzino pentito per evitare la denuncia presso il Tribunale dei Minorenni.

Nella lotta all’abusivismo in spiaggia, coadiuvati dai vigili urbani di Numana, gli agenti hanno controllato una ventina di cittadini stranieri, possibili vu cumprà, risultati in regola con il permesso di soggiorno; ovviamente la sola vista di un simile spiegamento di forze ha consigliato tutti gli stranieri a prendersi mezza giornata di vacanza, rinunciando a portare in spiaggia la propria mercanzia vietata.

Altri, invece, che non avevano avvertito l’inaspettata presenza, alla vista degli agenti hanno preferito abbandonare in spiaggia l’intero campionario e darsi alla fuga, risparmiandosi così non tanto la multa, che pagherebbero molto col cavolo, quanto fastidi amministrativi e segnalazioni ripetute.

Oltre cento i capi di vestiario e gli articoli da mare rinvenuti abbandonati e posti sotto sequestro a carico di ignoti.

Ultimo curioso episodio rinvenuto dagli agenti, grazie all’occhio e all’esperienza del personale operante, quello riguardante l’auto italiana di un cittadino tunisino residente in Italia.

Il nord africano, consapevole di essere debitore, nei confronti di Equitalia, di somme varie fino a circa 5.000 euro, ha messo in piedi il seguente stratagemma per tentare di salvare dalla ganasce fiscali, la propria autovettura.

Non potendo recarsi al Pra per la cancellazione della macchina dal registro automobilistico, in quanto automaticamente avrebbe prodotto l’apertura del procedimento che proprio si intendeva evitare, l’extracomunitario ha avuto l’idea di registrare l’auto in Tunisia apponendo all’auto due targhe tunisine.
Il problema con l’Italia, però, a più attenti controlli, permaneva. E’ bastato un controllo al numero di telaio dell’automobile per tornare indietro a ritroso fino alla natura italiana dell’auto.

Oltretutto l’uomo, oltre che con debiti veramente squattrinato, viaggiava anche privo di copertura assicurativa! Risultato? Sequestro dell’auto da parte della Polizia, tunisino appiedato e multa per diverse migliaia di euro ad accrescere vieppiù il dare e avere con lo Stato italiano.

In totale ben 248 le persone sottoposte a verifica e 165 le auto passate ai raggi X per opera di 15 equipaggi sparsi lungo la riviera.

Analoga operazione è prevista per questo week-end e per i prossimi di alta stagione, almeno fino all’arrivo di settembre.


 

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