IMMIGRAZIONE E CLANDESTINI:
“STOP ALLA CONVIVENZA FORZATA
TRA OSIMANI E RICHIEDENTI ASILO”
LATINI PROPONE E PUGNALONI DISPONE
Il verminaio scoperchiato dalla Guardia Finanza sui reali intenti della solidarietà “a tutti i costi” portato avanti dalle onlus maceratesi, produce inevitabili effetti anche nella vicina Osimo dove il Gus, come in gran parte dei Comuni marchigiani a guida Pd, è da tempo presente.
Torna pertanto di attualità – nonostante il sostanziale e prevedibile diniego del Sindaco Pugnaloni a prendere le distanze da quelle che più che associazioni senza fini di lucro, appaiono società dal fatturato, non dichiarato, per decine di milioni l’anno – la protesta dei residenti nel quartiere Aldo Moro.
Malumori ingenerati, per lo più, dalla mancata partecipazione alla decisione… con i residenti ritrovatisi inutilmente a discutere, come sempre accade, solo a cose fatte.
Da questo trattamento ingeneroso, messo in atto da un’Amministrazione comunale chiamata a vigilare sulle scelte – e le ricadute di queste sul territorio – nasce la protesta delle liste civiche.
“Basta far alloggiare rifugiati e clandestini la dove gli osimani non desiderano” – si legge chiaramente su manifesti che propongono chiaro il tema della civile convivenza.
In pratica gli osimani, al pari di tutti gli italiani, chiedono di poter contare partecipando alla decisione di dove insediare, di volta in volta, le nuove comunità in arrivo. Solo ad Osimo giù stimate in oltre 60.
Decisamente chiaro, al riguardo, un ordine del giorno sottoscritto dai sette consiglieri comunali in forza a Su la Testa e alle altre liste latiniane e stranamente passato il 26 gennaio scorso, così come proposto, attraverso la lente di ingrandimento della maggioranza.
In pratica il documento – partendo dalla vicenda in oggetto che vede, dal 1° gennaio scorso, cinque richiedenti asilo politico alloggiare presso la struttura condominiale “I Gerani” di via Aldo Moro 38, senza che alcun condomino sia stato preventivamente messo a conoscenza del progetto di accoglienza – impegna Sindaco e Giunta comunale a quanto segue:
1) informare i cittadini, attraverso il Consiglio di quartiere o assemblea, di un progetto di accoglienza di profughi richiedenti asilo politico; in particolare avendo riguardo a determinare il numero delle persone da ospitare in appartamenti, la durata del progetto, l’organizzazione dello stesso e le possibili interazioni con il quartiere.
2) applicare il principio della pari partecipazione dei cittadini ad una causa umanitaria, in modo tale che i progetti di accoglienza di stranieri vengano realizzati a rotazione e in aree diverse del territorio comunale.
3) promuovere incontri periodici nel territorio tra Amministrazione e cittadini per capire se si creano difficoltà di convivenza o altri problemi con le persone accolte, intervenendo per la eventuale soluzione delle problematiche scorte.
Insomma un primo passo concreto verso una maggiore condivisione della questione immigrazione e un diverso atteggiamento dell’animo; status indispensabile per recuperare le basi, presenti e future, di una convivenza possibile, non più imposta dall’alto.