Il giovane, 24 anni, figlio degli avvocati osimani Renato Egidi e Lucia Del Curto, aveva appena coronato il sogno di proseguire l’attività di famiglia laureandosi a Bologna. Nel capoluogo milanese il ragazzo stava invece facendo praticantato da qualche mese. Martedì sera, a pochi passi da casa, l’appuntamento inaspettato con la tragedia
La zona dell’incrocio milanese e sul marciapiede la Yamaha sinistrata di Alessandro EGIDI
Perde la vita per non aver concesso la precedenza, a pochi passi da casa? E’ quanto la Procura di Milano dovrà stabilire in seguito all’incidente mortale che martedì sera, nel capoluogo lombardo, ha sconvolto la viabilità del centro lombardo, portandosi via la giovane esistenza di Alessandro EGIDI, 24 anni, osimano di fatto.
Dai primi accertamenti, operati dalla Polizia locale, il referto sembrerebbe orientato su questi passi; ovvero che, in base alla segnaletica che regola il traffico in quell’incrocio, toccasse proprio al ragazzo cedere il passo alle auto in arrivo.
Il giovane, laureatosi in giurisprudenza, a Bologna, meno di sei mesi fa, è così rimasto vittima di uno scontro proprio nell’attraversamento di via Morosini (zona centrale del quartiere di Porta Romana), a due passi dalla residenza milanese, mentre si trovava in sella ad un potente scooterone Yamaha.
Figlio d’arte (entrambi i genitori osimani e avvocati, Renato EGIDI e Lucia DEL CURTO) e nipote degli ex proprietari EGIDI-MOTTA di una delle ville più prestigiose di Osimo, oggi ACCORRONI, al limitare di via Guazzatore, Alessandro non immaginava davvero che dietro l’angolo di casa, all’incrocio tra via Bergamo e via Maffei, la sua giovanissima esistenza si sarebbe compiuta, per fatalità.
Da fine ottobre il lavoro e la sua nuova città, dove il ragazzo svolgeva il biennio di praticantato prima di sostenere l’esame di ammissione alla pratica forense, assorbivano l’esistenza di Alessandro, i voti la passione dicevano probabilmente destinato ad una brillante carriera, almeno pari a quella di mamma e papà.
Non sappiamo se il giovane avesse fretta di incontrare qualcuno o se a quell’ora, attorno le 19.30 di martedì 29 marzo, Alessandro EGIDI avesse soltanto voglia di rientrare, semplicemente stanco, dopo una giornata di lavoro in studio.
Di fatto tutte le cronache milanesi che, insieme alle fonti, abbiamo consultato, sono concordi nel definire molto violento l’impatto (avvenuto contro una Volvo XC40) e le conseguenze dell’urto che ha sbalzato EGIDI dalla Yamaha, deviandolo senza protezioni, come catapultato, contro un’auto parcheggiata lungo via Maffei; per poi far rotolare il corpo del giovane all’interno del marciapiede.
La tragedia, nell’aria sin dal primissimo soccorso, si è confermata da codice rosso anche una volta che l’osimano (anche se di fatto nato e cresciuto ad Ancona) è stato caricato in ambulanza per essere trasportato a sirene spiegate al pronto soccorso del policlinico lumbard, dove però il cuore di Alessandro, attorno alle 21, ha smesso di battere ad un’ora e mezzo dall’arrivo in ospedale.
Toccherà all’autorità giudiziaria meneghina far luce sulle possibili circostanze da omicidio stradale del sinistro, anche se fin da subito parrebbero essere parse evidenti le responsabilità del centauro nell’impegnare l’incrocio; molto a riguardo potranno raccontarlo, nel caso, eventuali telecamere di sicurezza posizionate in zona, il referto stilato dalla Polizia locale e le risultanze dell’autopsia ordinata dalla Procura sul corpo della povera vittima.
Di fatto i tempi di attesa per procedere all’indagini legali sul cadavere, non hanno ancora consentito di accertare le cause della morte, con la procedura ancora ferma al doloroso momento del riconoscimento del cadavere, operazione avvenuta mercoledì scorso ad opera del padre.
E’ comunque probabile che la salma possa essere riconsegnata agli straziati genitori entro le prossime giornate di mercoledì o meglio ancora giovedì, momento che potrebbe essere scelto per l’ultimo saluto ad Alessandro (probabilmente al Duomo), prima della tumulazione del feretro nella cappella di famiglia, nel Cimitero di San Giovanni.
Nato e cresciuto ad Ancona, città dove Alessandro EGIDI ha studiato al classico “Rinaldini”, il neo procuratore, dopo la laurea ottenuta a Bologna, avevava affrontato con entusiasmo il biennio di perfezionamento alla professione forense. Ad Osimo Alessandro, pertanto, non era molto conosciuto, tanto che la notizia non è stata immediatamente collegata dalla gente come una vicenda cittadina, fuorviata dalla nascita e dagli studi anconetani.
Dalla laurea bolognese all’inizio del praticantato milanese, era stato tutto un attimo. Un surplus di meritate emozioni, tutte concentrate per Alessandro e i suoi familiari nel breve volgere di tre settimane. Una dimostrazione evidente che il ragazzo era intenzionato a bruciare le tappe e prepararsi al meglio per l’avvio di carriera.
Una grande giornata anche quella della laurea, giovedì 7 ottobre, festeggiata con la famiglia al completo ed immortalata su Facebook da un filmato realizzato dalla sorella maggiore.
Nelle immagini tutto l’orgoglio del padre Renato, 58 anni, esperto civilista per aver assicurato una continuità alla passione professionale di mamma e papà.
Oltre allo studio, i viaggi, il mare e gli amici erano, come per tutti i giovani, al centro degli interessi di un giovane capace di dividersi tra Ancona e Bologna e di saper affrontare con sicurezza anche le prime esperienze e le nuove abitudini di vita a Milano; fino alla tragica serata di martedì.