Non ci sarà il paragone finale tra Centro-Destra e Centro-Sinistra sul futuro per Osimo e della vallata del Musone. La politica cittadina si conferma, ancora una volta, nonostante una campagna elettorale quasi esclusivamente social, non ancora pronta ad assecondare l’interesse reale dei cittadini
A poche ore dalla chiusura di venerdì sera sembra ormai caduto nel vuoto l’invito del candidato Dino LATINI ad un confronto finale con gli altri 9 avversari politici osimani.
Sentito su quanti e chi avessero in questi giorni raccolto la sfida ad un incontro moderato da giornalisti locali e da rigirare in rete per la più ampia diffusione, LATINI ci ha informato di aver raccolto la sola, lodevole ma insufficiente disponibilità di Alessandro ALESSANDRINI (Lega), oltretutto alleato nel sostenere la proposta di Francesco ACQUAROLI Presidente regionale.
Per quanto umanemente piacevole, pertanto, è fuor di luogo che un faccia a faccia tra protagonisti fondamentalmente d’accordo, non sarebbe risultato interessante da offrire, agli osimani ancora incerti, quale decisivo momento per scegliere.
Altra cosa sarebbe stata se Mauro PELLEGRINI (Pd), delfino politico e successore probabile di PUGNALONI nella candidatura di Sindaco 2024, avesse ritenuto utile mettere a giudizio dell’altro – e viceversa – il proprio programma per Osimo e la vallata del Musone, come da proposta.
Poco male. Evidentente è destino che il calcolo politico, dell’uno o dell’altro, debba ogni volta avere la meglio sull’interesse del cittadino-elettore a saperne di più e meglio direttamente dalla fonte di quanti richiedono loro fiducia.
Stando alle impressioni finali in via di maturazione al termine di una campagna elettorale veloce e inusuale, apertasi in pratica a Ferragosto sotto l’ombrellone e giunta fino al nostro Santo Patrono, la vittoria del Centro-Destra sembrerebbe un fatto acquisito; con l’unico dubbio, superfluo, se ACQUAROLI vincerà o stravincerà su MANGIALARDI.
Al di la delle percentuali in ballo, riteniamo che sul fronte opposto, la possibilità per un disperato recupero finale, peraltro non previsto da nessun politologo o osservatore delle cose marchigiane, sia relativo alla partecipazione reale ai seggi.
Detto che ad un numero quanto più alto, vale a dire al recupero dei non votanti del 2014, corrisponde unanimente un più sicuro successo del Centro-Destra… il pericolo per ACQUAROLI è dato proprio dalla convivenza col virus anche in cabina e alla lentezza delle operazioni, immaginabile, che porterà ovunque a lunghe file e a tempi di attesa che, per i più sfortunati, potrebbero risultare anche di ore.
Di fronte ad una simile prospettiva l’elettore di Centro-Destra, molto più di quello sul fronte opposto, è portato a lasciar fare agli altri, convincendosi che il proprio voto, alla fine inutile, non cambierebbe una vittoria già scritta.
Errore. Come molti appuntamenti insegnano. Ballottaggi su tutti.
Certo stavolta non ci sarà il ballottaggio finale a due e conta “solamente” arrivar primi il 20 e 21 settembre; non di meno, specie tra gli anziani avanti negli anni, poco informati e magari mal fermi sulle gambe… il pericolo di rinunciare è discretamente elevato.
Per ridurre il disagio il consiglio che giriamo a tutti è quello di saltare la giornata di domenica (bollino nero) ed esercitare il diritto-dovere di voto andando al seggio nella mattinata di lunedì quando molti avranno giù votato e chi non lo ha fatto è già al lavoro. Le code ci saranno lo stesso, fino alle ore 15 e oltre previste per la chiusura, ma si dovrebbe giungere al dunque, mediamente, entro un’ora, un’ora e mezzo.