Ogni giorno piovono in Commissariato denunce per frode telematica. Media di 3 a settimana
IL PHISHING SBARCA SUGLI SMART-PHONE
INFERMIERA OSIMANA TRUFFATA PER 1.500 EURO!
Vittime anche un ragazzo di Casenuove per 430 euro e una impiegata di San Marco per 700
Esaurito il filone delle mail phishing al pc, dove ormai ad abboccare all’amo è qualche isolato sprovveduto, la nuova frontiera delle truffe cibernautiche sembra trovare terreno fertile negli smartphone, di utilizzo ormai generalizzato in quasi tutte le fasce di popolazione.
Inviare un phishing al computer di casa o dell’ufficio o vederselo recapitare, sempre lo stesso, sul display del cellulare, sembra faccia davvero un effetto diverso con lo smartphone a trasformarsi in insospettabile alleato dei truffatori on line.
Stavolta Marco Piergiacomi, Re nostrano della categoria, non c’entra. A mettere in difficoltà una ignara infermiera 35enne osimana – che si è fidata di chi le faceva vedere ad arte lanterne per lucciole, ovvero un abile 27enne campano – è stato il logo rassicurante di Poste italiane e la pseudo richiesta di PT di mettere a disposizione le chiavi della PostePay per salvaguardare la cliente da possibili truffe!
La donna si è fidata del messaggio ed ha fornito al phishing l’esca con cui farsi alleggerire il conto. Ma non subito.
Il truffatore campano, resosi conto che sulla carta prepagata c’era poco o troppo poco da arraffare ha preferito mettere in piedi la strategia numero 2 che consiste nello scambiare, a distanza di tempo ravvicinato, una serie di messaggi in modo tale da meritare la piena fiducia della infermiera da turlopinare.
Strano perchè la categoria delle infermiere, a nostra memoria, appartiene allo status di persone difficilmente raggirabili avendo, mediamente, una vita che le pone ad operare con tutti gli occhi ben aperti. E non solo.
In questo caso, però, il campano ha pescato, è il caso di dirlo, la classica eccezione che conferma il ragionamento.
Conquistata la fiducia con una serie di info atte a far diventare il mittente come affidabile, il ragazzo non ha fatto altro che attendere il momento opportuno in cui svuotare il conto di più euro possibili. Momento giunto con la partenza dell’infermiera per le ferie estive e con il conseguente trasferimento sulla carta di 1.500 euro, avendo la comodità di non girare con contanti in tasca.
Ovviamente 1.500 euro tutti insieme era il momento propizio per il falso operatore PT che, complimentandosi con se stesso per aver saputo attendere, con un clic ha effettuato il travaso dalla PostePay della 35enne osimana alla sua personale.
Risultato? In vacanza è partito l’astuto campano, lasciando ad Osimo a meditare la poco scaltra infermiera che certo non ha dato il consueto lustro alla categoria.
Altri due casi di truffe, come la prima con gli autori scoperti dagli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza, sono avvenute ad Osimo a danno di un 30enne di Casenuove e una impiegata 45enne del quartiere San Marco.
Il primo, in tutta buona fede e credendo nel solito ed immancabile affare, ha pagato mediante bonifico un televisore ad alta definizione versando in anticipo ben 430 euro; acquisto che l’osimano di Casenuove pensava di aver fatto rivolgendosi ad un sito specializzato per la vendita in rete a prezzi particolarmente convenienti.
In realtà il 30enne si stava rivolgendo ad un pregiudicato siciliano di 41 anni il quale, dopo aver ricevuto e incassato quanto richiesto, si è dileguato facendo sparire le proprie tracce. Almeno fino all’intervento degli agenti osimani, ormai specializzati in argomento.
La terza rimessa a vuoto, stavolta costata 700 poveri euro, si è verificata ai danni di una impiergata 45enne residente a San Marco.
In questo caso a prendere il volo, tramite ricarica di quello che doveva essere il negozio, è un personal computer. modello Apple, del valore di circa 700 euro.
La donna, pensando di acquistare un portatile a buon prezzo, in realtà ha foraggiato il conto personale di un rumeno di 35 anni, residente nel Bresciano, facendo un bel versamento sulla Poste Pay dello straniero con 7 bigliettoni da 100 euro spariti nel nulla!
Tutti i tre protagonisti sono stati identificati dal personale del Commissariato e denunciati per truffa telematica aggravata.
Non si riavranno i soldi indietro ma almeno, è quanto sperano i derubati – possano pensare di smettere di ingannare altra gente. Viste le leggi vigenti in materia, difficile che possa accadere.
In merito al crescente fenomeno la Polizia raccomanda di diffidare dei messaggi ricevuti via mail su PC o smartphone che invitano a fornire password o dati personali; Enti o Istituzioni che si presentano in tal modo sono SEMPRE FALSI.
Tali Organismi, infatti, non richiedono MAI dati sensibili agli utenti e anzi consigliano di prestare la massima attenzione alla home page alle quali si è indirizzati, in quanto è possibile che ci si colleghi a web siti, clonati da pirati informatici, giusto per entrare in possesso dei vostri codici utilizzati e depredare quindi sia i conti che la Vostra identità.