Pubblichiamo lo studio della Einaudi Institute
CONTAGIO ZERO, PREVISIONE PER REGIONE
TRENTINO | Zero contagi entro il | 6 aprile |
BASILICATA | Zero contagi entro il | 7 aprile |
LIGURIA | Zero contagi entro il | 7 aprile |
UMBRIA | Zero contagi entro il | 7 aprile |
VAL D’AOSTA | Zero contagi entro l’ | 8 aprile |
PUGLIA | Zero contagi entro il | 9 aprile |
FRIULI | Zero contagi entro il | 10 aprile |
ABRUZZO | Zero contagi entro il | 11 aprile |
VENETO | Zero contagi entro il | 14 aprile |
SICILIA | Zero contagi entro il | 14 aprile |
PIEMONTE | Zero contagi entro il | 15 aprile |
LAZIO | Zero contagi entro il | 16 aprile |
CALABRIA | Zero contagi entro il | 17 aprile |
CAMPANIA | Zero contagi entro il | 20 aprile |
LOMBARDIA | Zero contagi entro il | 22 aprile |
EMILIA | Zero contagi entro il | 28 aprile |
TOSCANA | Zero contagi entro il | 5 maggio |
ITALIA | Zero contagi entro il | 5 e 16 maggio |
Ritorno parziale alla vita con obiettivo per la seconda o terza settimana di maggio.
Questo il momento tanto atteso in cui, stando alle attuali tendenze di contagio, nelle Marche e nell’intero territorio italiano dovrebbero azzerarsi le nuove diagnosi di contagio da Covid-19.
Si dovrebbe effettivamente arrivare a quel momento – una sorta di exit pool sulla base dei dati disponibili – fra martedì 5 maggio e sabato 16.
Ma alcune regioni, Trentino, Basilicata, Liguria e Umbria, potrebbero raggiungere il risultato già tra martedì e mercoledì prossimi (7 e 8 aprile) e in ogni caso quasi tutte entro fine mese, inizio maggio.
L’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), un centro di ricerca universitaria di Roma, sostenuto dalla Banca d’Italia ma del tutto indipendente, ha avviato in questi giorni un lavoro di ricerca che interessa moltissimo l’intero Paese, tanto quanto il resto del mondo.
L’intento è formulare le prime proiezioni attendibili sulla data alla quale l’Italia arriverà alla frontiera di quota zero nei nuovi contagi registrati.
LE MARCHE SI CONFERMANO LA REGIONE CON MENO GUARITI
LOMBARDIA | 1 guarito ogni | 3.77 positivi |
FRIULI | 1 guarito ogni | 4.79 positivi |
UMBRIA | 1 guarito ogni | 5.51 positivi |
LIGURIA | 1 guarito ogni | 5.97 positivi |
TRENTINO | 1 guarito ogni | 8.32 positivi |
EMILIA | 1 guarito ogni | 9.23 positivi |
LAZIO | 1 guarito ogni | 9.31 positivi |
MEDIA ITALIA | 1 guarito ogni | 9.43 positivi |
VENETO | 1 guarito ogni | 10.11 positivi |
ABRUZZO | 1 guarito ogni | 13.25 positivi |
VALLE D’AOSTA | 1 guarito ogni | 13.64 positivi |
CAMPANIA | 1 guarito ogni | 16.49 positivi |
PIEMONTE | 1 guarito ogni | 18.14 positivi |
SICILIA | 1 guarito ogni | 19.47 positivi |
SARDEGNA | 1 guarito ogni | 22.06 positivi |
TOSCANA | 1 guarito ogni | 24.42 positivi |
CALABRIA | 1 guarito ogni | 30.05 positivi |
PUGLIA | 1 guarito ogni | 30.11 positivi |
MARCHE | 1 guarito ogni | 102.45 positivi |
La base statistica è costituita dai dati forniti ogni giorno alle 18 dalla Protezione civile ed è stimando le variazioni quotidiane e la loro evoluzione nel tempo che l’Eief ha formulato le proprie estrapolazioni.
Il lavoro è affidato a Franco Peracchi (affiliato anche alla Georgetown University e all’Università di Tor Vergata) e viene rivisto e ripubblicato ogni sera sul sito dell’Eief dopo gli aggiornamenti quotidiani della Protezione civile.
Per adesso indica un orizzonte per la prima volta chiaro: le nuove diagnosi di Covid-19 si azzereranno in tutta Italia fra il 5 e il 16 maggio, anche nelle Marche e in Toscana, le regioni che oggi sembra più indietro nel piegare la curva.
L’intervallo di oltre dieci giorni fra l’ipotesi più ottimistica (martedì 5 maggio) e quella più lontana nel tempo (sabato 16 maggio) dipende dai metodi di calcolo prescelti: nel primo caso si valutano i valori mediani – quelli al centro della distribuzione delle probabilità fra le evenienze peggiori e migliori – mentre nel secondo caso si prendono in considerazione anche eventuali valori estremi e fuori dalla norma delle prossime settimane.
In ogni caso, alcune regioni sembrano decisamente più avanti di altre nel contenere la pandemia e raggiungere l’obiettivo del giorno-zero, quello in cui nessun nuovo contagio verrà constatato dai test.
In Trentino-Alto Adige quella soglia dovrebbe essere raggiunta il 6 aprile, in Basilicata il giorno seguente, in Valle d’Aosta il giorno dopo ancora, mentre in Puglia ci si dovrebbe arrivare il 9 aprile. Per le regioni più colpite d’Italia potrebbe volerci un pò più di più tempo.
In base alle estrapolazioni il Veneto arriverà al giorno-zero il 14 aprile, la Lombardia il 22 aprile e l’Emilia-Romagna il 28 aprile. Per il Lazio la direzione di marcia indica l’obiettivo al 16 aprile, pochi giorni prima di Calabria e Campania.
Ultima la Toscana, la regione dove la curva si sta piegando più lentamente, con una soglia prevista appunto al 5 maggio. Mentre ad ora il modello non prevede date certe per tre Regioni (Marche, Molise e Sardegna) perché la base dati è per il momento ritenuta non abbastanza ampia.
Va tenuto presente però che i dati sulle singole regioni sono soggetti a forti revisioni di giorno in giorno, perché un numero relativamente ridotto di nuovi casi può far variare di molto le estrapolazioni. Per questo va seguita soprattutto la tendenza nazionale, fondata su una base di dati più vasta, ed essa oggi indica l’orizzonte di maggio anche se si tiene conto di possibili valori fuori dalla norma che potrebbero arrivare nelle prossime settimane.
Franco Peracchi, l’autore dello studio, introduce nel suo lavoro alcune avvertenze sulla qualità dei dati. «Va notato che il numero dei casi in questo momento non è pari al numero degli abitanti del Paese attualmente infettati, ma solo a quello di coloro che sono risultati positivi al test. La quantità di persone attualmente infettate è probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza», scrive.
«Inoltre, la proporzione fra i casi positivi e il numero di persone infettate in ogni momento dato non va considerata costante, perché i criteri e l’intensità dei test variano nel tempo e fra regioni».
CONTAGI STIMATI SULLA POPOLAZIONE REALE
VAL D’AOSTA | 1 contagio ogni | 189 persone |
LOMBARDIA | 1 contagio ogni | 219 persone |
EMILIA | 1 contagio ogni | 291 persone |
TRENTINO | 1 contagio ogni | 308 persone |
MARCHE | 1 contagio ogni | 373 persone |
LIGURIA | 1 contagio ogni | 411 persone |
PIEMONTE | 1 contagio ogni | 421 persone |
VENETO | 1 contagio ogni | 486 persone |
MEDIA ITALIA | 1 contagio ogni | 524 persone |
FRIULI | 1 contagio ogni | 676 persone |
TOSCANA | 1 contagio ogni | 708 persone |
UMBRIA | 1 contagio ogni | 782 persone |
ABRUZZO | 1 contagio ogni | 877 persone |
LAZIO | 1 contagio ogni | 1.713 persone |
MOLISE | 1 contagio ogni | 1.853 persone |
PUGLIA | 1 contagio ogni | 1.940 persone |
SARDEGNA | 1 contagio ogni | 2.065 persone |
BASILICATA | 1 contagio ogni | 2.289 persone |
CAMPANIA | 1 contagio ogni | 2.363 persone |
SICILIA | 1 contagio ogni | 2.792 persone |
CALABRIA | 1 contagio ogni | 2.818 persone |
Le estrapolazioni sono comunque preziose perché la popolazione, le imprese e lo stesso Governo possano formarsi delle aspettative sulla traiettoria delle prossime settimane.
Luigi Guiso, docente di Household Finance dell’Eief e fra gli economisti italiani più influenti nel mondo, osserva che le estrapolazioni vanno prese come «un’indicazione di tendenza, un’idea di dove stiamo planando con le misure di contenimento».
Guiso ritiene anche che le previsioni, soggette a continui aggiornamenti, dovrebbero diventare sempre più affidabili man mano che la Protezione civile aggiorna i dati.
«Verso la fine di questa settimana dovremmo avere dati più precisi e più stabili», dice.
Dato che le diverse regioni del Paese sembrano dirette verso il giorno-zero in tempi anche molto diversi, con uno scarto anche di quattro settimane fra la prima e l’ultima, Guiso ha una proposta: utilizzare i primi territori a zero contagi per tentare sperimentazioni sulle modalità più sicure di avviare riaperture graduali delle imprese e della vita civile.
«Naturalmente i blocchi alla circolazione fra i diversi territori del Paese dovrebbero restare in vigore – premette -. Ma potremmo iniziare tra qualche settimana, nelle regioni più avanzate, a misurare le modalità più sicure per ripartire».