Decisivi, ancora una volta, il fiuto e l’esperienza del sottotenente Luciano Almiento. In quattro finiscono la giornata a Montacuto dopo una lunga scia di pedinamenti, da Polverigi fino al covo della banda in centro ad Ancona
Azzerata l’attività di una banda di quattro napoletan-albanesi specializzati in furti in appartamento. A decretarne la fine, una volta di più, i Carabinieri di Osimo – nella fattispecie il nucleo Radiomobile diretto infaticabilmente dal sottotenenente Luciano ALMIENTO – bravi ad individuare in tempo reale la pista giusta lasciata dal branco, in azione a Polverigi.
Ben quattro, dicevamo, gli uomini ammanettati nella serata di ieri, in pieno centro ad Ancona, zona Galleria, dove i malviventi avevano stabilito la propria base. A condurre i Carabinieri fino al capoluogo, al termine di un pomeriggio di attesa e pedinamenti che ha impegnato i militari per l’intero pomeriggio, ha inconsapevolmente provveduto la banda stessa, seguita discretamente, passo passo e per oltre 20 chilometri da diverse auto civetta alternatesi allo scopo.
Presto, sin dall’avvio delle operazioni, gli uomini del nucleo Operativo hanno avuto sentore che la giornata poteva in effetti essere quella giusta per dare un nome e un cognome agli autori degli ultimi raid nelle abitazioni isolate di Castelfidardo, Offagna e Polverigi.
Da questa zona erano giunte, nei giorni scorsi, le segnalazioni di più colpi, molti dei quali avvenuti con la tecnica del “foro”, praticato con un trapano alla finestra, per poter consentire il passaggio di un attrezzo con cui aprire comodamente l’infisso; anche in appartamenti ai piani alti.
Provetti ladri acrobati, dal mestiere consumato e perfezionato, colpo dopo colpo, in decine e decine di episodi tutti uguali, quasi sempre a lieto fine.
Stavolta però Cristiano ALBERT (40 anni), Bredar SALA (36 anni), Laurenc BALLA (33 anni) e Ibrahimi LESKI (29 anni) – tutti albanesi con l’Italia nel cuore avendo scelto il nostro Paese e non un’altra Nazione meno permissiva per compiere con minor rischi il proprio “mestiere” – non avevano fatto i conti con la difficoltà di operare in un territorio, come quello Osimano, super garantito dalla professionalità dei nostri tutori dell’Ordine.
Dalle immagini visionate dalle telecamere vicine ai luogi “visitati” precedentemente dalla banda albanese, in trasferta nelle Marche in quanto domiciliata in gran parte nel Napoletano, ricorreva la presenza, in particolare, di una Citroen C3.
Un fil rouge rivelatosi decisivo per stringere il cerchio attorno ai quattro. Una macchina, la C3, risultata regolarmente presa a noleggio da Laurenc BALLA in una agenzia di Camerano e non ancora restituita, segno evidente di “lavori” ancora da completare.
Così quando nel pomeriggio al Radiomobile sono giunte le prime informazioni di altri raid in corso a Polverigi (quartiere San Giovanni), nonchè la segnalazione della stessa Citroen presente di nuovo nei paraggi, l’impressione di riuscire a dare un nome e un volto a tutti i protagonisti si è fatta importante.
L’auto con i quattro a bordo è stata effettivamrnte intercettata, quasi subito, nella zona teatro dei passati furti; tanto da consentire agli uomini del sottotenente ALMIENTO di veder scendere tre degli occupanti l’auto. Il tutto mentre la Citroen noleggiata da Laurenc BALLA si spostava prudentemente dal teatro del raid, per attendere gli eventi, seguita a distanza da altri Carabinieri, in zona “pulita” all’Aspio.
Poche ore dopo, così, ad orario convenuto, quando Laurenc BALLA ha messo in moto la Citroen C3 per tornare a Polverigi e riprendere i propri compagni a fine giornata di “lavoro” (valevole circa 7 furti tra tentati e portati a termine) i Carabinieri hanno ricevuto implicita conferma di aver messo le mani sull’intera banda.
Si trattava solo di pazientare un pò e di farsi guidare fino al covo, ovvero l’abitazione anconetana di via XXV Aprile, utilizzata da Laurenc BALLA come base per i vari raid in provincia, per sperare di recuperare anche gran parte del bottino messo insieme dagli albanesi negli ultimi giorni.
Tutto, in effetti, è andato come da previsione impegnando l’intero reparto disponibile, tra auto civetta e di servizio, al punto da dover chiedere, all’atto del blitz scattato attorno l’ora di cena, l’ausilio di alcune auto della Polizia, indispensabile per sostenere in sicurezza la fase dei quattro arresti.
Per tutti le manette sono scattate quando l’auto, raggiunta via XXV Aprile, ha iniziato l’operazione di parcheggio, dinanzi il covo. Gli albanesi non hanno quasi avuto il tempo di reagire alla sorpresa, tirati letteralmente fuori, ad uno ad uno, dall’abitacolo; e stesi sull’asfalto, pancia a terra.
Con il quartiere da tempo stretto dalle forze di Cabanieri e Polizia, ben pochi passanti hanno avuto la possibilità di rendersi conto di assistere alle convulse fasi di un quaduple arresto di personaggi, tutti dai 29 ai 40 anni, dallo spiccato tenore delinquenziale.
Uno dei quattro, addirittura, il più giovane, è risultato titolare di ben tre identità ufficiali diverse, in modo da sviare un procedimento di custodia cautelare in carcere emesso a lo scorso luglio dal Tribunale di Napoli nord, sempre a seguito di furti in appartamento commessi, stavolta, in provincia di Frosinone.
Ibrahimi LESKI, 29 anni, è così stato arrestato… due volte dagli uomini di ALMIENTO! IUn primis per le vicende appena contestate relative ai fatti di Polverigi e una seconda volta in esecuzione del mandato del tribunale napoletano. Lo stesso LESKI, a conferma della estrema pericolosità del soggetto, risultava in Italia senza fissa dimora (nonostante il procedimento di carcerazione pendente) e titolare della “identita” alternative: Ibrahim LLESHI o Indrit LLESHI a vostra libera scelta.
Che la giornata, iniziata bene per i Carabinieri finisse peggio per gli albanesi, lo si è compreso solo a notte fonda quando, dall’inventario degli ultimi reati contestabili, i militari hanno rinvenuto l’episodio, riuscito, di un proprietario accortosi in tempo del furto e riuscito ad afferare, con coraggio, per un braccio, uno degli albanesi.
Divincolatosi a forza, l’albanese è scappato dall’abbraccio tentato dal padrone di casa, dovendo fare attenzione ad evitare il lancio di vasi di fiori e quant’altro ll ladro ha trovato sul balcone dell’abitazione, prima di scavalcare la ringhiera e, con agililità inspettata guadagnare la strada e la libertà. Momentanea.
L’episodio infatti ha fatto si che il “semplice” furto si sia in tan tal modo, viste le circostanze, tramutato nella più grave e punita rapina, per giunta aggravata.
Come successo nel frusinate, a carico di un altro bandito dei quattro che si è visto sentito contestare anche il reato di tentato omicio doloso per aver tentato di divincolarsi utilizzando un grosso cacciavite, fortunatamente solo minacciato.
Lungo anche stavolta l’elenco dei reati messi a segno in un colpo solo; i Carabinieri contestano complessivamente ad ALBERT, SALA, BALLA e LESKI la rapina aggravata, almeno sette furti in abitazioni, la ricettazione, il possesso ingiustificato di grimaldelli o chiavi alterate, oltre a resistenza a Pubblico ufficiale e lesioni personali.
Quanto basta per sperare di giungere ad una condanna in grado di mantenere a lungo tranquille e sicure le nostre contrade; una condanna, magari, a cui dovrebbe seguire non un semplicemento provvedimento di espulsione (che nessuno in Italia rispetta) ma l’accompagnamento coatto nella nativa Albania.
Sequestrato il kit da lavoro della banda: cacciavite, chiavi inglesi, tronchesi, fiamma ossidrica, cesoie e quanto altro utile a forzare infissi e portoni; rinvenuto in particolare l’intero bottino appena trafugato oltre a parte di quanto sottratto nei colpi precedenti; in particolare un set di 12 orologi e denaro contante per circa 3.000 euro, merce e valuta già in corso di restituzione ai legittimi proprietari.
La prestigiosa operazione firmata dal sottotenente ALMIENTO si aggiunge così alle decine sottoscritte nel recente passato dal responsabile del nucleo Radiomobile, grazie al fiuto e all’esperienza maturata in anni e anni di costante impegno quotidiano.
Tra davvero tanti interventi ricordiamo quelli dello scorso aprile con il triplice arresto di 3 albanesi accusati di ben 49 episodi di furto e, più di recente, le manette per due italiani ritenuti responsabili di ben 63 raid su altrettante auto lasciate in sosta.