CON LA RUSPA CONTRO IL SELF SERVICE Q8
BOTTINO ABBANDONATO E BANDA IN FUGA PER CAMPI
Castelfidardo, isolano l’area e danno l’assalto sulla Jesina. I Carabinieri fiduciosi di chiudere il cerchio
L’allarme con nebbiogeno e l’immediata convergenza sul posto di ben tre pattuglie dei Carabinieri, quella del Nucleo operativo e le auto delle Stazioni di Castelfidardo e Camerano, hanno consentito ai militari di mandare in fumo i piani della banda in azione e salvare il previsto bottino.
E’ successo questa notte, attorno alle 2.30, quando il sistema antifurto della stazione di servizio Q8, sita sulla provinciale Jesina, in territorio di Castelfidardo, ha iniziato a fare il proprio dovere, come impazzito.
Era appena accaduto che una banda di almeno cinque malviventi, probabilmente dell’Est Europa, era entrata in azione con fare militare, mostrando di aver messo a punto un piano degno di professionisti.
Rubati due trattori alla vicina azienda agricola di proprietà della Delegazione Santa Casa di Loreto e trascinato un pesante tronco fino all’ingresso dell’area di servizio, i banditi hanno lasciato sia uno dei due mezzi che il tronco d’albero di traverso lungo la provinciale, in modo da garantirsi maggiore tranquillità e impedire un accesso rapido al luogo, consentendo per se, comunque, una possibile via di fuga.
Il piano, ben congeniato, non ha tenuto conto dei tempi di reazione dei Carabinieri, allertati anche da privati, dall’insorgere dell’attacco; tempo pochi minuti e l’intera area era stata accerchiata impedendo ai malviventi l’ultimo e decisivo atto: impadronirsi del denaro custodite dalle colonnine self service.
Prima dello scattare dell’allarme, infatti, i quattro, oltre al quinto di palo, erano riusciti con l’altra ruspa a disposizione a divellere il totem della Q8, riuscendo parzialmente nell’operazione.
Consapevoli di avere a disposizione solo pochi minuti, gli uomini in azione, per quanto esperti, si sono fatti fregare dalla necessità di accelerare l’operazione, con ciò perdendo istanti preziosi.
Decisivo nel farli desistere dall’assalto e farli scappare a mani vuote e a piedi, per i campi circostanti, è stato l’allarme dato dal quinto componente in auto e la visione dei lampeggianti blu dei Carabinieri che stavano avvicinandosi a tutta velocità.
Inseguiti anche a piedi, nella notte, i quattro assaltatori si sono diretti verso un vicino punto di incontro concordato, in direzione Recanati, e li recuperati dal palo per quindi sparire dalla zona.
Le ricerche dei fuggitivi, attivate in tutta la Val Musone, hanno per il momento dato esito negativo ma i Carabinieri, forti della visione delle telecamere sia della stazione di servizio che di altre, pubbliche e private, dislocate sul territorio, si dicono fiduciosi di riuscire a recuperare, oltre al bottino, anche l’intera cellula malavitosa.
Restano i danni per i petrolieri della Kuvait – proprietari dell’area gestita dalla società Mandolini & Romoli Srl di Portorecanati – stimati in circa 5.000 euro, coperti da specifica assicurazione.
Sul posto, per il ripristino della viabilità sulla Jesina interrotta dal tronco, anche una squadra dei Vigili del Fuoco di Osimo.