Salva la giovane vita di una neonata di Monte San Vito che stava soffocando guidando al telefono le mosse della madre… l’arrivo dell’ambulanza ha poi completato il miracolo.
Protagonista di questo piccolo-grande-immenso miracolo è un osimano di 60 anni, Sandro Mangiacristiani, da sempre infermiere del 118, diviso tra l’incarico di raccogliere il primo allarme al telefono (cosa che gli è valsa il salvataggio della piccola di appena dieci giorni di vita) o volare in soccorso a bordo dell’eliambulanza.
Il salvataggio si è consumato all’altra sera, esattamente alle 23.43 di mercoledì, quando Mangiacristiani ha raccolto la telefonata disperata della madre. Una mamma e un papà terremotati che hanno trovato ospitalità a Monte San Vito.
Tutto è casualmente accaduto a pochi minuti dalla mezzanotte che segnava il 60° compleanno dell’infermiere. Questo il racconto di Mangiacristiani tratto dalla sua pagina Facebook.
“Il Signore ha voluto farmi un regalo di compleanno fantastico… salvare la vita di una neonata di 10 giorni! L’allarme è stato lanciato dalla mamma la quale, comprensibilmente, presa da troppa agitazione, mi ha subito passato un familiare.
La piccola era già cianotica. Ho quindi detto di restare tranquilli ma di eseguire una tecnica di salvataggio che, in molti casi, si era già rivelata fondamentale. Nel frattempo ho dato disposizioni affinchè un’automedica partisse alla volta dell’abitazione.
Ho dato indicazioni ai genitori di mettere la piccola e di attuare una massaggio, in gergo conosciuto come manovra di Heimlich, che consiste nel comprimere determinate parti corpo, sistemato sulle gambe, all’altezza delle spalle e delle gambe. Vista la tenera età della bambina ho indicato, quale zona da colpire con un massaggio energico, quella del culetto”.
In effetti la manovra, su soggetti adulti, prevede l’utilizzo delle mani con le quali esercitare una pressione al di sotto del diaframma. Ciò provoca, per reazione, anche la compressione dei polmoni i quali, a loro volta, esercitano pressione su qualsiasi ostacolo si trovi in trachea fino a provocarne l’espulsione.
E’ un pò quello che è successo a Monte San Vito anche l’altra sera grazie al sangue freddo e ai preziosi consigli dell’infermiere Mangiacristiani.
In effetti l’intervento te guidato ha vuto successo evitando che i minuti occorsi all’ambulanza per precipitarsi in casa della spaventatissima coppia non risultassero letali a causa della mancanza di ossigeno.
“Poco a poco – scrive l’osimano – la neonata (che aveva ingerito male del latte materno) ha ripreso un filo di respiro e il peggio è passato. Il resto lo hanno compiuto i colleghi dell’automedica che, per precauzione, hanno comunque preferito ricoverare la piccola al Salesi, in osservazione ma fuori pericolo”.
Ma la vera sorpresa aggiuntiva la si scopre al termine del racconto di Mangiacristiani, prezioso quanto modesto. Il regalo che il Cielo ha voluto assegnargli per i suoi 60 anni non è stato il primo in carriera ma piuttosto il sesto in circa 20 anni di lavoro al 118.
Tanto che l’azienda sanitaria gli ha suggerito di scrivere un libro, anzi due, su queste avventure a lieto fine.
“Sarebbe molto utile, ad esempio – suggerisce in tema l’osimano – se nei corsi istituiti per le neo mamme pre parto, insegnassero anche queste basilari tecniche di disostruzione dei bebè. Si tratta di poche manovre, specie in caso di allattamento al seno, ma indispensabili per intervenire in tempo. In molti casi – conclude Mangiacristiani – molti trovano logico intervenire con la respirazione bocca a bocca… con il rischio invece di mandare ancor più in profondità il latte, giù condensato, che sta soffocando. Errori da non fare che una informazione preventiva potrebbe eliminare”.