I Carabinieri del Radiomobile si confermano ai massimi livelli investigativi regionali, decapitando quasi completamente una banda di pericolosi professionisti del crimine. Arresti che potrebbero avere a che fare con il colpo alla Rays di Osimo Stazione e che rendono omaggio alla carriera dell’ex comandante Almiento, neo pensionato ma apripista delle indagini
Il più pulito vanta precedenti di giustizia a libera scelta del lettore: dall’allenamento con lo spaccio di droga al banale furto di carburante, dai più impegnativi assalti (a colpi di piccone) ai caselli autostradali del Sud, fino ai colpi in grande stile pensati e portati a termine, in trasferta nel Centro Italia, ai danni delle nostre aziende.
Insomma trattasi di gente abituata a sguazzare da sempre nel mondo della delinquenza, nata e cresciuta in uno dei migliori laboratori di degrado sociale attivi in Italia e avente il nome di Cerignola, nel Foggiano, provincia a più alto indice di malavitosità con cui il nostro territorio è costretto, sempre più spesso, a fare i conti.
Da un simile brodo criminale sono giunti o probabilmente tornati ad Osimo tal Saverio DIMATTEO (66 anni), Matteo DIMICHINO (55 anni), Riccardo ANTONINO (52 anni), Francesco MUSICCO (48 anni) e Salvatore STRAFILE (45 anni) il più giovane di una collaudata “batteria” cerignolana doc, probabilmente già responsabile del colpo messo a segno tra sabato 11 settembre e domenica 12 ai danni della RAYS di Osimo Stazione, azienda alleggerita della produzione di guanti in lattice per circa 300.000 euro.
Quaranta giorni dopo il colpo andato a segno, sempre in un tranquillo fine settimana e un paio di chilometri più a nord, di nuovo ad Osimo Stazione, l’assalto stavolta alla ITALPOLIMERI, storica azienda (ex FEBO) del settore plastico, a due passi dal Gross center.
Stavolta però i cerignolans boys, a differenza di settembre, erano attesi; pazientemente attesi, lungamente attesi alla rivincita dai Carabinieri del nucleo Radiomobile, messi sull’avviso, in particolare, dall’arresto di un altro foggiano doc, tal Antonio DI CANIO, 51 anni, ammanettato a settembre in coda ad un altro tentato furto di squadra, nella zona industriale di San Rocchetto di Castelfidardo.
Una operazione, quella che ha riassicurato alla patrie galere brutti ceffi come i ricordati DIMATTEO, DIMICHINO, ANTONINO, MUSICCO e STRAFILE che gli uomini del Radiomobile, oltretutto, dovevano al loro ex comandante Luciano ALMIENTO, appena andato in pensione a cavallo dei due episodi e ancora irrequieto per aver dovuto lasciare forzatamente a mezzo il proprio lavoro.
Così per i militari del Radiomobile osimano, in allarme sin dalla mattina per un colpo che sarebbe avvenuto solo in tarda serata e del quale ormai conoscevano praticamente tutto, è stato abbastanza semplice monitorare l’effettivo arrivo in zona della “batteria” cerignolana – giunta ad Osimo in forze con un autoarticolato, due motrici con semirimorchi e due autovetture – e seguirla con discrezione, passo passo, fino all’entrata in azione attorno l’1 di lunedì 25 ottobre.
Solo l’arrivo sul posto, non previsto, di un dipendente della vigilanza privata AXITEA, ha parzialmente rovinato i piani dei Carabinieri, costringendo l’operazione ad un diversivo. In pratica i ladri, vistisi disturbati dall’arrivo della guardia giurata, han deciso di rinunciare al bottino pieno e di “accontentarsi” di lasciare la ITALPOLIMERI con un solo mezzo carico, ovvero un semirimorchio sul cui pianale avevano posizionato circa 130 quintali di granulati di polimeri per un valore approssimativo di 50.000 euro.
Il secondo semirimorchio, così, non è neanche entrato in azienda, mentre il terzo mezzo pesante, un autoarticolato, è rimasto fermo, in attesa di istruzioni, nei pressi del casello di Loreto.
Breve ma ingegnosa la fuga della banda dalla ITALPOLIMERI. Per cercare di rendere più sicuro l’allontanamento dall’azienda osimana, i malviventi han pensato, senza ricavarne beneficio alcuno, di far raggiungere ad un mezzo il vicino casello di Ancona sud e all’altro di raggiungere il casello di Loreto attraverso l’Adriatica.
Mossa astuta solo sulla carta visto che i militari avevano il vantaggio di notizie di prima mano, dell’osservazione visiva e diretta dei fatti e soprattutto di personale in forze, in grado di operare simultaneamente, non appena ricevuto il via libera.
Resta il cruccio di non aver potuto agire come il piano, disegnato a tavolino, suggeriva; ovvero non aver potuto attendere che il progetto del commando si completasse con il terzo carico in modo da poter arrestare in flagrante l’intera organizzazione; e possibile che due o tre componenti non siano mai entrati in azione e che, vista la mala parata, si siano allontanati dalla zona discretamente, senza clamore.
Resta la soddisfazione per un successo quasi pieno; successo investigativo che ha confermato il valore del nucleo operativo osimano, composto da personale tra i più qualificati in circolazione a livello regionale.
Per i cinque arrestati, invece, la carriera si allunga di un nuovo pesante insuccesso che potrebbe costar assai caro; specie se i Carabinieri riusciranno a dimostrare il collegamento tra la fallita operazione alla ITALPOLIMERI e il ricco bingo messo a segno alla Rays.