SESSO ORALE ALL’OSIMANA PER IL GREEN PASS SENZA VACCINO
DA UNA PROCACE 40ENNE LA PROPOSTA ACCETTATA DA LUCHETTI

SESSO ORALE ALL’OSIMANA PER IL GREEN PASS SENZA VACCINO DA UNA PROCACE 40ENNE LA PROPOSTA ACCETTATA DA LUCHETTI

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Il pagamento in natura avvenne sul finire dell’estate all’ex Pala Rossini di Ancona e fu la scintilla che insinuò nell’infermiere il tarlo dei soldi facili sfruttando la propria infedeltà al sistema. La donna, sposata e residente in centro, pare abbia proposto lo scambio più per sfizio che per convinzioni no vax


Avvenente e spregiudicata; pare pure abbronzatissima e soprattutto seguace no vax più per anti conformismo e noia che convinzione. E’ un’osimana non ancora 40enne – sposata ad un personaggio in vista e da quel che risulta, residente in super centro, zona Piazza Dante – la protagonista del lavoretto orale che, sul finire dell’estate scorsa, propose all’infermiere Emanuele LUCHETTI di barattare una improvvisata fellatio… in cambio dello spruzzo nel cestino del siero anti Covid.
Nelle carte filtrate dal Palazzo di giustizia dorico tutto questo è stato sbrigativamente liquidato con la maschia soddisfazione di LUCHETTI – vantata dall’infermiere al medico infiltrato, l’odontoiatra Carlo MIGLIETTA – di essere riuscito a farsi pagare persino in natura.
E che natura. L’adultera osimana, fisicamente descritta come corrispondente al tipo di donna a cui è difficile dire no, era giunta ad Ancona, all’allora centro vaccinale presso l’ex Pala Rossini, senza una idea precisa di cosa fare.
Probabilmente, alle strette, la concittadina misteriosa avrebbe anche accettato di sottoporsi, come tutti, al rituale “punturamento salva vita”… senonchè, al dunque, qualcosa di imprevisto deve essere scattato nell’incontro faccia a faccia con LUCHETTI.

Maria Francesca LATTANZI, civitanovese, arrestata per aver procurato clienti a LUCHETTI

Particolari che nemmeno lo stesso infermiere ha riferito al dottor MIGLIETTA e quindi estraneo alle future carte processuali. Sta di fatto che la signora, su cui non incombe alcun reato dimostrabile dall’indagine avendo trattato l’affare di persona, ha probabilmente manifestato per prima all’uomo la disponibilità di pagare, un eventuale prezzo, in cambio di una falsa attestazione di avvenuta vaccinazione.
In fin dei conti, ha fatto notare l’osimana, decisamente piena di soluzioni anche all’impronta, chi mai avrebbe potuto scoprire un fatto così privato? Io do una cosa piacevole a te – ha proposto nero su bianco – e tu fai altrettanto regalandomi l’agognato green pass.
Un affare sbrigativo, facile e soprattutto da cogliere al volo. Ed effettivamente colto carpe diem dall’insegnante di zumba ormai più famoso d’Italia.
LUCHETTI, ripassato velocemente in mente lo scambio proposto dalla Eva di turno, ha valutato l’operazione effettivamente senza troppi rischi e conseguenze, accettando seduta stante il controvalore del servizio in natura. Baratto di piaceri avvenuto con certezza all’interno del Pala Rossini, prima lei e poi lui.
L’episodio, significativo nell’inchiesta in quanto prova generale di quanto poi avvenuto, in serie, tra autunno e inverno, al Paolinelli, non sarebbe oggi noto senza la vanteria che l’infermiere ha utilizzato nei confronti del dottor MIGLIETTA; una vicenda che, forse, nell’intenzione di LUCHETTI, avrebbe dovuto servire per unire e rafforzare, sino a fonderlo, cameratescamente parlando, il rapporto con l’odontoiatra… un tipo, il dottor MIGLIETTA, giova ricordare, estraneo alla macchinazione ma ormai entrato a conoscenza di troppi particolari legati al giro delle false vaccinazioni.
Sta di fatto che da quell’incontro la vita dell’infermiere-ballerino è cambiata; almeno in prospettiva.
In testa, come un tarlo, si è man mano insinuata l’idea di poter trasformare in contanti sonanti quanto scambiato per un fugace gesto sessuale.

L’infermiere-ballerino falconarese LUCHETTI tradotto dal carcere a palazzo di giustizia

Insomma il meccanismo delle vaccinazioni, per come era stato messo in piedi, si prestava per essere aggirato se colto in fallo da mani e menti esperte; e si perchè ormai, ad inchiesta in gran parte esaurita, con 7 arresti e 72 limitazioni della libertà personale, gli inquirenti possono affermare, forti della quasi assoluta certezza di pedinamenti, intercettazioni, prove filmate e prime ammissioni dei numerosissimi indagati, che Emanuele LUCHETTI costituisce il vertice di una organizzazione, oliata soprattutto tra dicembre e gennaio fino al blitz della Squadra Mobile dorica, composta da sei fiancheggiatori e un unico ideatore ed esecutore.
In manette, con LUCHETTI, sono finiti, in due retate separate e distinte frutto della collaborazione fattiva del dottor MIGLIETTA e di sistemi tradizionali investigativi, in sei “rappresentanti” territoriali; gli ultimi due, ovvero la civitanovese Maria Francesca LATTANZI (veterinaria ed imprenditrice balneare) e il fabrianese Edmondo SCARAFONI, ex dipendente e sindacalista della locale cartiera.
In precedenza erano finiti in manette l’avvocato anconetano Gabriele GALEAZZI, il ristoratore civitanovese Daniele MECOZZI, la commessa Daniela Maria ZELENIUSCHI (dipendente rumena di un supermercato alle Brecce Bianche di Ancona, bancone pesce fresco) e l’imprenditore edile di Sappanico Stefano GALLI. Dei sei procacciatori, però, i veri attivi – segnalati più volte nelle 200 e passa pagine della prima inchiesta e nelle 140 della seconda, a cura della Procura dorica – risponderebbero al nome della LATTANZI e di MECOZZI, entrambi civitanovesi, non per nulla il territorio più rappresentato con più decine di falsi vaccinati.

MECOZZI, ristoratore del Casablanca di Civitanova Alta, pure arrestato per aver sostenuto la ricerca di clienti nel Maceratese

Costoro avrebbero incassato, per ogni cliente procurato a LUCHETTI, solo le briciole dell’affare… pare appena 50 euro per ogni testa. Raramente 100. Qualcuno, sembra, addirittura nulla… essendosi prodigati per trovare una soluzione alternativa per parenti ed amici “disperati”.
Curioso anche il punto di incontro tra un infermiere sempre in bolletta ma improvvisatosi in affari come LUCHETTI e il titolare del ristorante “Casablanca” MECOZZI, già multato in regime di lockdown per non avere rispettato la chiusura del locale alle ore 18.
E’ infatti plausibile come LUCHETTI, forte del sempre più pressante obbligo vaccinale, impresso alla vicenda Covid dallo Stato tramite il green pass, abbia iniziato a cercare e trovare agganci proprio tra i no vax più in vista, magari figli di un territorio economicamente produttivo come quello civitanovese, al tempo stesso vicino, discreto e facile da trasportare ad Ancona.
Insomma un incontro di ideali – fare soldi facili per il primo, una piccola vendetta per l’altro – che la sorte ha fatto incontrare e posto a portata di mano, pardon di siringa.
Non ci sarebbero però stati incontri ed obiettivi fuorilegge da perseguire, è possibile affermare, se sulla strada di LUCHETTI, a fine estate, non si fosse materializzata l’antica figura, ma sempre attuale, di Eva; una scaltra “eroina” osimana, capace di suggerire, per ogni problema, la possibile soluzione indolore…

Mistero sulla 40enne osimana al centro della vicenda


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