Il comitato organizzatore della rievocazione settecentesca si auto assolve e fa sapere…
“TUTTO SOMMATO A NOI LA FESTA È PIACIUTA…”
Riappropriarsi della perduta osimanità? Desiderio da lodare ma la buona volontà non basta
Dal comitato organizzatore di “Osimo Rivivi ‘700” riceviamo e pubblichiamo.
“La terza edizione di “Osimo Rivivi ‘700” è stata archiviata senza dubbio con molte luci ma anche qualche ombra. Ovviamente innegabile che la macchina organizzativa debba ancora apportare qualche modifica per quanto riguarda il rispetto delle tempistiche e il solito, irreparabile, problema con l’audio… ma l’edizione che si è svolta sabato scorso ha segnato tante novità, sia per quanto riguarda gli spettacoli, gli allestimenti e per il numero dei figuranti coinvolti, ai quali va il plauso più grande.
La famiglia del comitato organizzativo si è allargata e il coinvolgimento di associazioni quali il Circolo ludico “La Torre Nera” e il “Cenacolo dei Farfalloni” costituisce un sodalizio vincente – si dice certo il comitato – che saprà stupire gli osimani anche in futuro.
I numeri di questa terza edizione segnano un deciso cambio di passo con le precedenti: oltre un migliaio le persone che si sono affacciate lungo il corso per assistere al corteo storico e agli spettacoli; solo nell’ultima settimana 28.750 visualizzazioni sulla pagina facebook; 3.300 clic per lo spot promozionale realizzato da Marco Panarella e Marco Stuart.
Insomma l’interesse verso il nostro progetto sta crescendo anche tra i tantissimi ragazzi che partecipano attivamente agli allestimenti. La rievocazione infatti non deve rimanere solamente un momento di festa… nell’intento di noi organizzatori c’è un fine molto più importante: Osimo negli ultimi 30 anni ha senza dubbio perso la sua identità, il senso di comunità e la passione e l’impegno verso la città.
C’è necessità di ricostruire un tessuto sociale sempre più conflittuale e sfilacciato. Per queste ragione noi crediamo opportuno dare forza alla creazione di una rete di associazione che collaborino e si coordinino per qualsiasi altro tipo di iniziativa-
La manifestazione “Rivivi ‘700” ha l’intento di valorizzare il centro storico in primis e i beni storici presenti sul territorio cittadino, deve rappresentare insomma un momento in cui la città si mette in vetrina e dimostra le sue potenzialità alle migliaia di turisti che sempre più visitano le nostre bellezze.
Ma ritornando a questa edizione di “Rivivi ‘700” ci sentiamo sicuramente di ringraziare tutti coloro che hanno creduto in noi, l’Amministrazione comunale e gli sponsor principalmente; ringraziamo sentitamente anche chi ha scelto la nostra compagnia in questo ultimo sabato sera agostano e infine un grazie finale anche a chi ancora non ci ha compreso, a chi si domanda cosa abbia a che fare Osimo con il Settecento perché i loro dubbi ci spronano a conquistare anche i più diffidenti e a migliorarci edizione dopo edizione, evento dopo evento.
Dopo una pausa, speriamo meritata, riprenderemo il nostro impegno per Osimo, sicuri che molti altri cittadini vorranno dare il loro contributo per migliorare sempre più questa manifestazione della città e per la città: l’esempio che anche la giovane rievocazione di Castelfidardo ci mostra è che si può partecipare tutti, lasciando fuori per un momento la politica, per costruire assieme qualcosa di positivo e proficuo per l’immagine della città.
Al prossimo anno con la quarta edizione di “Osimo Rivivi ‘700”.
Salvaguardando la voglia di fare, l’entusiasmo giovanile e il desiderio di riappropriarsi di una “osimanità” perduta o alquanta annacquata ultimamente (tutte motivazioni per le quali anche una soltanto basterebbero a giustificare l’impegno) occorre dire, proprio per spronare tutti a migliorare i molti difetti emersi, che la buona volontà, da sola, non basta.
I circa 1.000 osimani che sabato sera hanno dato fiducia all’avvenimento, temiamo più per ordini di partito che per spontanea partecipazione, difficilmente saranno della partita il prossimo anno, pur mancando all’epoca pochi mesi al ricambio di Amministrazione, se lo spettacolo non verrà offerto alzando decentemente la qualità.
Il suggerimento dell’arrivo in piazza in carrozza del Conte Duca e signora (almeno con una pariglia di cavalli bianchi) e soprattutto l’introduzione della gogna e della gabbia pendente dalla Torre, potrebbero garantire allo spettacolo un significativo innalzamento, se non di qualità, almeno di gradimento.
Latini e gli altri protagonisti del pubblico ludibrio hanno già fatto sapere di essere disponibili a farsi, bonariamente, spernacchiare per almeno una mezz’oretta ciascuno.
Una condizione posta per essere posto alla berlina: vestire gli umili panni del popolo e non dover indossare inappropriati vesti di cicisbei, cortigiani o cavalier serventi.
E c’è di più. Venuta a conoscenza della disponibilità della minoranza consiliare di mostrarsi tale anche nel ‘700, la signora Mariani si è proposta per una leggera arrostita al… rogo, novella Maria Grazia d’Arco!
Fatto notare che la pulzella d’Orleans sta al 700 come il 700 sta ai giorni nostri, la Mariani ha chiesto, almeno, di essere bruciacchiata vivissima come brutta strega o almeno eretica. Anche in questo caso il ‘700 non ha aiutato la buona volontà dei possibili protagonisti essendo la caccia alle streghe una pratica non più in uso al tempo delle Pugnaloneidi di Simone I, incontrastato Signore del contado.
Ai valenti giovani del comitato il proseguo ideativo.