Con la scusa dell’attenuarsi dell’emergenza virus (fase 2) il Governo starebbe studiando la via di uscita politica al disastro realizzato dal sistema Giustizia
Dunque alla fine la realtà è emersa, ancora più tragica del già doloroso bollettino di 42 boss rimessi in sostanziale libertà. A godere del “libera tutti” sottoscritto dal Governo con la mafia, dopo la contemporanea rivolta di marzo nei principali istituti italiani, sono in 376! Tutti sbattuti fuori dalle rispettive celle pur se detenuti rinchiusi in reparti ad alta sicurezza!
Tra di loro il peggio del peggio possibile: boss mafiosi tristemente noti, camorristi, trafficanti internazionali di droga, ndranghetisti, sicari e quanto altro l’armamentario possa sognare per ottenere il patentino di delinquente.
Come è noto le scarcerazioni sono avvenute in gran segreto, ufficialmente per motivi di salute e stranamente riguardano non ruba galline o poveri cristi ma esclusivamente boss e dintorni, di almeno 3 ex detenuti affidati al 41 bis.
Troppo alti per i pietosi giudici di Sorveglianza assumere i rischi legati ad un eventuale contagio da Covid 19; con questa scusa – come se gli italiani costretti per due mesi ai domiciliari e colpiti da oltre 30.000 lutti, avessero potuto piangere l’eventuale dipartita aggiuntiva di qualche farabutto – un esercito di 376 mafiosi sono stati mandati ai domiciliari, praticamente di nascosto dell’opinione pubblica, nel volgere di marzo e metà aprile.
Ma chi sono veramente i 367 boss che hanno beneficiato della scarcerazione, ufficialmente per curarsi? 67 sono stati liberati nella sola Napoli, altri 61 a Palermo, 44 a Roma, 41 a Catanzaro, 38 a Milano e infine 16 a Torino.
Tutte persone che a detta dei Pm – prendiamo a caso un giudice del Tribunale di Palermo durante un’udienza – hanno il “sacrosanto diritto alla salute!”.
E poco rileva la circostanza, come hanno dichiarato gli stessi magistrati, che la concessione dei domiciliari appaia “assolutamente inidonea per soggetti ad alta pericolosità”.
D’altronde è chiaro a tutti, anche ai Pm di Palermo cui continuiamo il riferimento, che se “è vero il diritto alla salute come sacrosanto, allo stesso tempo i domiciliari sono luoghi assolutamente inidonei per soggetti ad alta pericolosità, in quanto c’è il rischio che questi continuino a comunicare con il proprio clan”, costringendo migliaia di agenti delle varie forze dell’Ordine ad un super lavoro straordinario per controllare tutta una simile marea umana nelle rispettive abitazioni.
Tanto è vero che non è possibile escludere una ulteriore mossa a sorpresa del Governo, intenzionato a difendere la traballante poltrona del ministro Bonafede.
Con la scusa del netto miglioramento della situazione sanitaria legata all’emergenza virus, passato in Italia dalla fase 1 alla 2, il Consiglio dei Ministri starebbe per varare l’ennesimo decreto con cui, in pratica, si risuona la campanella decretando lo stop ad una sorta di “ricreazione”.
Sarebbe l’ennesima brutta figura a cui l’Italia e l’intero sistema Paese verrebbe esposto, nel silenzio sepolcrale del Presidente della Repubblica; figura, c’è da giurarci, che verrà presto intrapresa per salvare il salvabile. Vergogna!