SOSTA BLU CON MEZZ’ORA IN REGALO…
MAXI OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO?
Fa discutere il bonus sperimentale di 30 minuti, sulle strisce blu, voluto da Pugnaloni
Sosta a pagamento in centro, l’Amministrazione Pugnaloni inventa la formula “figli e figliastri”! I primi, ovvero i pochi a conoscenza della cosiddetta sperimentazione (iniziata il 2 agosto, conclusasi il 2 ottobre e reiterata in questi giorni, sembra, nuovamente dalla Giunta comunale) potranno agevolmente sostare negli stalli blu a pagamento per ben mezz’ora in più, del tutto gratis, a patto di aver pagato al parcometro almeno il corrispettivo di un’ora di sosta. Detto altrimenti: pago uno e sosto un’ora e mezzo.
I secondi, ovvero i figliastri che in maggioranza non leggono giornali e non vivono l’attività dell’Amministrazione, per tacere degli abitanti di altri Comuni e degli inconsapevoli turisti che incappano ad Osimo, si ritroveranno a pagare l’importo pieno senza immaginare del bonus.
“In effetti per capirci qualcosa – ha esordito lunedì sera in Consiglio comunale la Consigliera Monica Bordoni di Su la Testa – bisogna essere dotati di buona immaginazione dal momento che la strumentazione che incassa i diritti alla sosta non indica nulla della novità voluta dalla Giunta Pugnaloni”.
Chi da turista ha vissuto la Jugoslavia di Tito, essendoci passato, potrebbe pure chiudere un occhio: la politica del doppio prezzo (X per i locali, il doppio per i turisti) è sempre esistita… solo che ci si voleva illudere riguardasse ormai la logica dei vecchi totalitarismi in auge nei Paesi del Paradiso comunista che fu… e non anche una palla al piede del PD 2.0!
Detto come curiosamente la decisione di adottare “due pesi, due misure” sia stata ideata e difesa a spada tratta dal Vice Sindaco Pellegrini, non competente in materia ma avvocato d’ufficio dell’Assessore Gatto, incompetente in materia e basta; e detto come la corposa discussione, alla fine, non abbia partorito la benchè minima novità rispetto ad uno stato dell’arte che pone Osimo, quanto meno, in posizione singolare rispetto al resto del Paese, veniamo ad analizzare i punti critici del provvedimento.
A parte la pessima figura che un documento del genere, se risaputo fuori dalle Cinque Torri, coinvoglierebbe sulla città (ognuno immagini da se il complimento preferito di cui verremmo tacciati), resta il fatto che l’intera “sperimentazione” non è stata dotata di buone gambe legali per stare in piedi.
L’atto di Giunta adottato il 2 agosto 2017 (passato senza i voti dell’Assessore Annalisa Paglierecci e con la solita Federica Gatto, oltre che inconsapevole, grande assente), così recita:
“Preso atto che il Comune di Osimo ha recepito gli indirizzi espressi dalla Corte di Cassazione e del Ministero dell’Interno in base ai quali la sosta a pagamento su suolo pubblico, oltre l’orario consentito, non deve essere considerata alla stregua di un inadempimento contrattuale ma si configura come illecito amministrativo e determina l’applicazione di una sanzione ai sensi del Codice della Strada”.
Appunto vige, su tutto, il Codice della Strada. Il Vigile urbano o anche l’ausiliario del traffico in forza alla Osimo servizi a cui è demandato il servizio che omette di sanzionare l’auto in sosta oltre l’ora compie, a nostro avviso, il reato di omissione di atti d’ufficio. Un reato per ogni auto non sanzionata in quanto coperta da “sperimentazione fantasma”!
Ovvero operante ma irreperibile per l’utente della strada sia dove dovrebbe essere pubblicizzata (accanto ai parcometri), sia dove dovrebbe essere pubblicata on line nel sito comunale. E invece mancante in quanto, di fatto, censurata!
E ancora a conferma. Qualora il Vigile o l’ausiliario accerti che la sosta si è prolungata oltre il tempo consentito (ovvero oltre l’orario indicato nel ticket, unico atto che attesta l’ora in cui dovrà avere termine il parcheggio) sarà legittima l’applicazione della sanzione pecuniaria.
Da tempo la Cassazione ha stabilito che “la sosta del veicolo con ticket esposto scaduto per decorso del tempo di sosta pagato ha natura di illecito amministrativo”, sentenza 888/2012.
“Ora – interviene in argomento anche la Consigliera Mariani – o il Comune di Osimo adegua l’atto di Giunta alle disposizioni regolamentari legittime (di fatto ritira l’atto, NdR.) oppure ne affida le competenze al Consiglio comunale, unico organo chiamato a dire la sua con valenza di legge. Oppure non resta che la strada attuale che però mette in srrio imbarazzo il Vigile e/o l’operatore preposto al controllo.
Ciò che è certo – conclude la Mariani – è che un regolamento non può violare la legge, in questo caso il Codice della Strada, che non ammette tolleranza”.
Quale la soluzione? Al solito la più semplice e comprensibile da tutti. Per mettere d’accordo capre e cavoli non serviva dividere gli utenti in amici del Pd e figliastri. Sarebbe bastato e soprattutto più corretto rivedere la tariffa oraria prevedendo, se davvero si voleva venire incontro agli osimani e alla popolazione tutta, un ritocco in diminuzione.
E’ chiaro che questa decisione avrebbe comportato un minore incasso ma avrebbe avuto il pregio di essere chiara, uguale per tutti e soprattutto rispettosa della legge, codice stradale compreso.
Invece cose si è perseguito ed ottenuto? Con la tolleranza conosciuta e messa in atto da pochi, le casse comunali sono rimaste sostanzialmente in ordine.
Si è diffuso il solito spot elettorale per aggraziarsi le simpatie di qualche commerciante e azzittirlo sull’annosa questione dei parcheggi nel centro storico.
Ottenendo l’esatto contrario! Se lo spirito del parcheggio a pagamento è quello di creare il maggior ricambio possibile permettendo a molte più persone di sostare… la tolleranza a costo zero sostiene un principio esatto e contrario: meno spazio per meno gente in centro. Complimenti per la trasmissione!