TREMA IL GOVERNO, MARCHE E LIGURIA CON VENETO E PUGLIA!
RESISTEREBBE SOLO DE LUCA IN CAMPANIA, MENTRE IN TOSCANA…

TREMA IL GOVERNO, MARCHE E LIGURIA CON VENETO E PUGLIA! RESISTEREBBE SOLO DE LUCA IN CAMPANIA, MENTRE IN TOSCANA…

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Rese note le prime rilevazioni sulle Regionali di settembre a cura dell’istituto Noto. ACQUAROLI straccerebbe MANGIALARDI per 48 a 40. Inutile il 9% dei 5 Stelle


Veneto non quotabile, Val d’Aosta irrilevante e soprattutto Marche, Liguria e Puglia tutte nettamente al Centro-Destra con margini percentuali di successo variabili dall’8% delle Marche, al 7% della Puglia e al 6% della Liguria, sia pur con Pd e 5 Stelle alleate.
Nessuna notizia statistica, stranamente, viene dai sondaggi sulla Toscana dove, molto probabilmente, starebbe covando la vera sorpresissima della prossima tornata elettorale di settembre.
Campania confermata a De Luca (45%), più che al Centro-Sinistra, per concludere un quadro che se non vede per lo strano Governo al potere (vale a dire non votato dagli Italiani) materializzarsi un cappotto fuori stagione, poco davvero ci manca.
Parole, musica e soprattutto cifre fresche di giornata a cura dell’ististuto di rilevazione Noto… noto al grande pubblico televiso per fornire puntuali indicazioni nel confidenziale intrattenimento vespiano “Porta a porta”.
Vediamo i numeri regione per regione, lasciando il dolce marchigiano per ultimo.


Nell’ordine, la Destra osimana, regionale e nazionale

LIGURIA: è questa l’unica regione dove il Governo dovrebbe presentarsi unito a chiedere conto, forte del nuovo ponte Morandi in procinto di essere inaugurato, ai liguri di quanto operato. Al momento, stante il surplus di trattativa per concludere il possibile accordo, non è ancora stato formalizzato il nome del candidato da opporre al Governatore TOTI.
In ogni caso, su chiunque cadrà la decisione, l’aspirante Presidente ligure di Pd, Sinistre varie e 5 Stelle dovrebbe compiere un piccolo, grande miracolo per scavalcare il 49%, quasi maggioranza assoluta, accreditato in queste ore a Giovanni TOTI.
Mille chilometri più a sud il destino sembra sorridere per il ritorno del forzista Raffaele FITTO, già Presidente della Puglia nel preistorico 2000, e dato al 45% dei consensi contro il 38% del Governatore uscente Michele EMILIANO, aspirante ad un improbabile secondo mandato.
Da valutare una alleanza possibile con i 5 Stelle che in extremis potrebbero decidere di convergere sul Governatore uscente portando in dote un premio pari all’11%. Rilevante pro FITTO anche la presenza del renziano Ivan SCALFAROTTO, ipotizzato da Noto al 4%, quanto basta per accreditare Italia Viva come futuro ago della bilancia della politica italiana.
E veniamo alle dolci ipotesi per le nostre colline marchigiane, in odor di festa nonostante strategie fatte apposta per ottenere il contrario.
Parrebbe davvero, però, che i marchigiani si siano veramente rotti le scatole di 50 anni passati sotto lo stesso sistema clientelare di potere e abbiano deciso di voltare pagina. A prescindere.


Dall’istituto demoscopico NOTOSONDAGGI le prime importanti rilevazione sulle 7 regioni al voto

A prescindere dal Governatore, dagli uomini scelti, dai mal di pancia della coalizione. Insomma da Pesaro ad Ascoli Piceno quasi tutti coloro che masticano politica hanno ormai compreso che l’alternativa proposta al Pd e ai suoi cespugli non è il massimo della vita ma è comunque il massimo possibile.
Ciò detto per Francesco ACQUAROLI parrebbe davvero una corsa in discesa forte del 48% dei voti promessi contro il 40% netto stimato a Maurizio MANGIALARDI e il 9% di inutile cortesia destinato allo zoccolo duro dei 5 Stelle.
In definitiva il Centro-Destra andrebbe verso due conferme (Veneto, Liguria), una riconquista (Puglia) e due super sorprese: Marche (date per certe) e chissà cosa accadrà in Toscana. A De Luca la Campania e a Mattarella, si spera, la data delle elezioni politiche.
Di mezzo ad una realtà tutta rosa ancora due mesi e mezzo di campagna elettorale… incredibilmente il solo aspetto, nelle Marche, veramente preoccupante.

Massimo Pietroselli


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