VIGILI URBANI OSIMO:
IN CASERMA SOLO “GENERALI”
Gli agenti semplici solo 8 su 27! In strada sempre meno pattuglie
Vigili urbani: più generali che soldati! L’anomalia salta all’occhio analizzando la pianta organica ai comandi, da quasi un ventennio, del Comandante facenti funzioni Graziano Galassi.
Con la recente andata in pensione di un vigile e di un ausiliario e la prossima messa a riposo, il mese prossimo, di un ulteriore agente, ecco come – a fine anno – apparirà composta la forza lavoro: un Comandante, quattro ufficiali, dieci Marescialli, otto agenti, tre ausiliari del traffico e un amministrativo (oltre ad un secondo in aspettativa): totale 27 uomini.
Detto che l’ottimo, secondo una stima consolidata a livello nazionale, sarebbe un rapporto di un vigile ogni mille abitanti e che quindi ad Osimo dal 2018 mancheranno circa 8 unità (-23% rispetto all’ottimale), non possiamo non notare evidenti contraddizioni.
La prima, già citata, riguarda il numero sproporzionato di “generali” rispetto alla truppa: ben 10 Marescialli contro 8 soldati semplici costituiscono un evidente malfunzionamento dell’apparato che si ritrova, numeri alla mano, almeno un paio di vigili Marescialli… di se stessi non avendo vigili a sufficienza da comandare!
E non basta, a far da corona al Maggiore Galassi, troviamo ben quattro Ufficiali che da soli costituiscono il 15% dell’intero Corpo.
A realizzare i comandi di Galassi, Ufficiali e Marescialli (56% dell’intera forza lavoro) troviamo di conseguenza appena otto malcapitati agenti, tre ausiliari del traffico (il cui contributo è contrattualmente limitato a fare qualche multa per divieto di sosta) e un amministrativo che completano con il solo 44% la forza lavoro effettiva.
Dicono: mancano otto effettivi (lo diceva già Nicoletti nel suo trentennio abbondante) per rendere il servizio competitivo rispetto alle aspettative degli osimani.
Replica: probabilmente mancano ben più di otto agenti per soddisfare le crescenti richieste dei cittadini perchè, al di la, dei numeri il colpo d’occhio che offre la prima impressione è che ad Osimo si dovrebbe lavorare molto meglio e soprattutto molto di più.
L’imminente uscita, per pensione di Galassi, tra un paio di anni, coincidente con l’avvio di una nuova Amministrazione in luogo di Pugnaloni, dovrebbe favorire questo recupero di produttività.
A cominciare dalla fuoriuscita dalla caserma di Via Molino Mensa di troppi “intruppati” nei vari uffici a scapito del servizio principale per cui la figura del Vigile urbano è stata ideata: ovvero la presenza sulla strada.
Giorno e – a volte – anche di notte. Già di giorno pieno, però, da sempre, la visibilità di agenti sparsi sul territorio costituisce, da prassi, una visione.
A guardia di autovelox e diavolerie simili a parte, annotare la presenza rassicurante non tanto del vigile di quartiere (questo sconosciuto) ma del normale vigile, Maresciallo o meno, appare ogni volta un evento.
Tutelati da un sindacato tra i più “terribili” d’Italia (detto in senso buono) e da sempre solidali al proprio interno per l’innato spirito di corporazione che la divisa, ancorchè comunale, garantisce da sempre anche a livelli regionale, scalfire le certezze di cui il Corpo si nutre per vocazione, appare oggettivamente impresa difficile anche per il potere politico-amministrativo, di ogni colore, che pure dovrebbe sovraintendere agli indirizzi del Comando.
Il sogno, per il 2019, con un nuovo Sindaco e un nuovo Comandante, è quello di poter attestare ai Vigili urbani il futuro raggiungimento dei principali obiettivi, dimostrando che 27 unità, se messe a lavorare con serietà e spirito di servizio, sono persino di avanzo rispetto al lavoro quotidiano di cui Osimo necessita.