Due perizie contrarie alla scarcerazione di Concetto Puglisi (39 anni) invalidate dalla valutazione di parte
Aria di libertà anche per Concetto Puglisi. A mettere fuori da un carcere siciliano un pericoloso detenuto dedito alla raccolta del pizzo, traffico di armi e droga, nonchè risvolti cari al voto di scambio, è questa volta il Tribunale della Libertà di Catania, presieduto da Enrico De Masellis (a latere i giudici Laura Benanti e Claudia Rossella Ferlito).
Il Tribunale del riesame etneo, attorno Pasqua, ha così accolto l’appello presentato dai difensori di Concetto Puglisi (avvocati Giuseppe Lipera e Ornella Valenti), in ordine alla custodia cautelare, in esecuzione dall’ottobre 2018, seguita all’operazione dei Carabinieri di Catania.
A Concetto Puglisi, dal 9 aprile scorso, sono stati concessi i benefici degli arresti domiciliari “per gravi motivi di salute”.
39 anni, affetto da gravissime patologie, al boss mafioso il giudice per le indagini preliminari di Catania, sulla base di una precedente perizia d’ufficio, aveva già negato la scarcerazione.
La documentazione raccolta nel recente passato era del resto abbastanza chiara e metteva nero su bianco che le condizioni di salute del detenuto Puglisi erano compatibili con il regime carcerario.
Da qui il ricorso dei difensori che, impugnando il provvedimento di rigetto davanti il Tribunale del riesame di Catania, sono riusciti a dimostrare che la perizia d’ufficio richiesta dal Gip non evidenziava le gravissime patologie del detenuto… malattie che avrebbero potuto cagionargli la morte in perduranza del provvedimento di ristretto in ambito carcerario.
Nuova perizia medica – affidata allo stesso staff della precedente (dottor Cataldo Raffino) – e nuove conclusioni copia e incolla alla prima: Concetto Puglisi può restare in carcere seppur non in perfetta e ottima salute.
Tesi, quella del dottor Raffino, questa volta però contrastata dall’elaborato del consulente di parte (dottor Ferdinando Roccia di Catanzaro), il quale ha affermato categoricamente che le patologie del Puglisi erano assolutamente incompatibili con il carcere.
Sulla discussione di quale perizia accettare, il Tribunale della Libertà catanese, nell’udienza del 1° aprile scorso, ha ritenuto di accogliere le argomentazioni della difesa e di aderire alle conclusioni del consulente di parte, ritenendo la perizia collegiale contraddittoria rispetto alle più valide valutazioni portate dalla difesa.
Il Tribunale della Libertà di Catania, quale peritus peritorum, ha così garantito il diritto alla salute di Concetto Puglisi, disattendendo le conclusioni dei propri periti medici.