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𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐠𝐚𝐫𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢, 𝐝’𝐢𝐧𝐯𝐢𝐝𝐢𝐚 𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐬𝐢𝐞𝐮𝐫 𝐋𝐚𝐩𝐚𝐥𝐢𝐬𝐬𝐞. 𝐈𝐧 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚’ 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞 𝐯𝐞𝐥𝐨𝐜𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥’𝐚𝐧𝐧𝐮𝐧𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐫𝐩𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚, 𝐭𝐞𝐨𝐫𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐠𝐢𝐚’ 𝐚 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚 𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐚𝐝 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐚𝐫𝐧𝐞 𝐝𝐚 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐥𝐨𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐨𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐦𝐞𝐳𝐳𝐢

Poliambulatorio, se non fosse morto… sarebbe ancora in vita!

E’ proprio vero, chi di aria fritta ferisce, di aria fritta perisce. L’ennesima dimostrazione dell’ovvietà, di cui fu campione mondiale di banalità il Maresciallo di Francia Jacques II de Chabannes de la Palice (italianizzato in Lapalisse), sta dettando legge, in queste ore, sulla pagina Fb delle Liste civiche.

Parte dei locali acquisiti dalla Regione e in corso di completamento

Il movimento di Dino LATINI si è infatti appena esibito, in tema trasferimento e accorpamento dei servizi socio-sanitari, in una splendida risposta, figlia legittima del politicamente più che corretto; diremmo politicamente quasi esemplare.

Partendo dalle stesse preoccupazioni care al Partito Democratico (impegnato da giorni ad organizzare una inutile raccolta di firma tra gli anziani del centro storico e promotore di un’altra inutilità gemella, sottoforma di ordine del giorno sottoscritto beffardamente in Consiglio comunale persino dai Civici!) Su la Testa ha sottolineato quanto segue:

“Pugnaloni sbraita come se non potesse fare nulla in merito, invece gli ricordiamo che il Sindaco è lui, non noi. La maggioranza in Consiglio è la sua, non la nostra.

Simone PUGNALONI (Pd), Sindaco uscente non rieleggibile

Se vuole salvare il Poliambulatorio nella sua attuale sede… oppure trovargli una nuova sistemazione in centro, noi siamo favorevoli; ma che si adoperi allora!

Il dato certo – afferma Su la Testa inserendo in dibattito un primo elemento lapalissiano – è che il Poliambulatorio non può più rimanere nella sua attuale sede “poichè non più adatta e sicura”.

L’Asur non ci metterebbe nulla – rincarando la dose con un secondo dato che sarebbe stato caro al Maresciallo di Francia – a trovare una nuova sistemazione in un’altra città.

Quindi, in questa situazione di immobilismo da parte di chi governa Osimo (visto che a Sinistra non vogliono saperne di collaborare con chi amministra la Regione), noi di Su la Testa, in mancanza di alternative, non possiamo che essere lieti del fatto che il Poliambulatorio, grazie alla Regione Marche, rimarrà ad Osimo, permettendo così alla città – terzo e ultimo elemento che monsieur de Chabannes avrebbe amato a prima vista – di mantenere gli unici servizi sanitari che l’Amministrazione comunale non è  ancora riuscita a smantellare”.

A tradurre in italiano, anzi in osimano corretto, il politichese a retro gusto fanculante dei civici, ecco il commento sagace di un lettore che ha giustamente fatto notare come il 43 di via di Ancona disti da Piazza del Comune appena 3.640 metri e – soprattutto – facendo notare come un pò tutte le frazioni della città appaiono distanti solo qualche manciata di chilometri, tipo Pignocco (2,09 km), Montegalluccio (2,31 km), Campocavallo (2,64 km), San Sabino (2,79 km), Croce del Monte (2,79 km), Padiglione (2,93 km), Colle Poggio Carolina (3,22 km), Santo Stefano (4,30 km), Montegallo (4,72 km), Abbadia (5,20 km), Scaricalasino (5,23 km), Osimo Stazione (5,33 km), Ponte dell’Aspio (5,34 km), Aspio Terme (5,91 km), Passatempo (6,06 km), Casette di Passatempo (6,25 km), Fornace Giuliodori (6,47 km), San Paterniano (6,65 km), La Villa (7,78 km), Villa San Paterniano (8,19 km), Santa Paolina (8,59 km) e perfino Casenuove (10,62 km).

Giusto venerdì sera, nel Consiglio comunale pre natalizio che ha portato alla votazione del ricordato documento di intenti falsamente unitario, PUGNALONI aveva più volte cercato di convincere i cittadini all’ascolto che la sede ideale del Poliambulatorio è naturalmente presso l’ospedale S.S. Benvenuto e Rocco, beninteso una volta sgombro dall’attuale presidio a firma Inrca come il Sindaco dovrebbe ben ricordare… essendo stato PUGNALONI (e non altri) padre naturale dello scandaloso scambio gestionale tra l’Asur e giusto appunto l’Inrca, madre di tutti i problemi sanitari di Osimo.

Dino LATINI, Presidente del Consiglio regionale e fondatore di Su la Testa

Aria fritta per aria fritta, lo stesso PUGNALONI ha così provato più volte a rigirare su LATINI la frittata: “Chiedete al vostro leader, che governa in Regione – ha esortato – di fare questa scelta. Noi la chiediamo da tempo. Lui invece opta per San Biagio.

Ricordo che le Liste civiche, il Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche e il Governo di Destra della Regione Marche sono una cosa sola; a loro il dovere di scegliere”

Dalla poesia alla prosa per sottolineare per l’ennesima volta come la Regione Marche abbia già scelto, giusto un anno fa, con il bando di interesse vinto dalla società PROMOZIONI IMMOBILIARI Srl di Osimo (ma amministrata dal fabrianese Gabriele CAPALTI) proponente uno spazio di circa 3.000 metri quadrati, sito nei pressi del 43 di via di Ancona.

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