Il leader comunista orgoglioso di non avere nulla da condividere con il Pd e satelliti. Sull’altro fronte nascoste a La Russa le vicissitudini che hanno portato la Destra ad eleggere Pugnaloni per ben due volte!
Positiva la campagna elettorale in corso per PASQUINELLI
Fabio PASQUINELLI, sei anni dopo l’apparantemento con PUGNALONI al ballottaggio 2014, può oggi andar fiero di gridare al mondo che “noi comunisti, con questa Sinistra, non c’entriamo nulla”.
Peccato che il buon Fabio – a cui riconosciamo una campagna elettorale per le Regionali 2020 attenta, puntuale, battagliera e con punti di visibilità inaspettati alla vigilia – sia giunto a queste conclusioni con 2.278 giorni di ritardo, obiettivamente fuori tempo massimo rispetto alle aspettative dei concittadini osimani.
Maria Grazia MARIANI, invece, quella lontana domenica di giugno 2014, giusto 75 mesi fa – mica tanto a ben guardare – non ebbe bisogno di stringere apparentamenti con il Pd di Simone PUGNALONI, essendo l’Udc del tempo in organico al Centro-Sinistra; insomma alleata della prima ora.
Ricordando quei tempi assai vicini, per la MARIANI, 325 settimane dopo l’adesione al programma pugnaloniano (in antitesi al candidato Dino LATINI, votato dall’intero Centro-Destra osimano con l’unica eccezione del mondo marianesco) oggi solo un leggero imbarazzo.
La presenza in città del Senatore LA RUSSA, sabato scorso, ha fornito l’occasione per rinverdire, sottovoce, senza sottolinearlo troppo, il breve quanto imbarazzante curriculum politico della signora STROLOGO: in appoggio diretto nel 2014 a PUGNALONI; a sottrarre una manciata di voti (decisivi) nel 2019!
Sempre a vantaggio del neanche ringraziante Simone nostro e della cricca di Sinistra a cui la funzionaria della Corte dei Conti ha regalato, per ben due volte, la città di Osimo. Facendo mancare alla nostra comunità 10 anni di mandato civico orientato massimamente al Centro-Destra della politica.
Oggi, sei anni e spicci dopo il misfatto, entrambi i protagonisti appaiono pentiti; ma mentre PASQUINELLI, nel prendere le distanze da quella Sinistra, appare quantomeno credibile, la MARIANI stenta a fare un mea culpa sincero e battersi il petto con un cilicio adeguato.
Sabato pomeriggio non abbiamo seguito direttamente l’arrivo in piazza di “digiamocelo”, ne il contesto elettorale avrebbe permesso il necessario approfondimento; non di meno siamo ugualmente certi che nessuno del numeroso entourage di Fratelli d’Italia al seguito del vice Presidente del Senato ha avuto il coraggio di raccontare al povero Ignazio LA RUSSA gli intricati passaggi politici percorsi dalla attuale candidata di punta.
Questo modo di fare, ovvero omettere di ammettere i propri gravi e doppi errori, non costituisce di certo il miglior viatico possibile per la necessaria riconciliazione del partito con la città.
Proprio perchè sia il primo che il secondo sgarro sono stati compiuti fuori dalle insegne ufficiali della Fiamma tricolore ma pur sempre con l’immarcescibile e appesantito CICCIOLI regista, troviamo che Fratelli d’Italia non meriti l’attuale torto di chiarezza, indispensabile per voltare pagina e consegnare le vicende dalla cronaca alla storia cittadina.
Ciò detto l’ultima parola, col giudizio su 10 anni di mandato regalati a PUGNALONI, spetta come sempre agli elettori. Osimani.
Unica differenza, stavolta, correndo LATINI e la MARIANI sullo stesso comune fronte, non saranno possibili gabole, giochetti, astuzie e neanche si potrà ricorrere alla più definitiva e gettonatissima pugnalata alla schiena.
Al solito per entrambi urge portare a casa voti e consensi in quantità (almeno 3.000, meglio se 4.000), ognuno facendo leva sulle doti migliori in possesso, non potendo contare sull’appagante moralità in auge nel recente passato e fino a ieri: mors tua vita mea.
Attenzione però. Anche correndo tutti dallo stesso verso (ACQUAROLI), analizzati i meccanismi elettorali in auge, sarà molto difficile, lunedì sera 22 settembre, tra LATINI e la STROLOGO, verificarsi l’ipotesi di festeggiare – se non insieme – almeno entrambi.
Per la serie: anche i ricchi e poveri (di voti) a volte piangono… perchè un solo osimano, al tirar delle somme, avrà la possibilità di rimetter piede ad Ancona.