LA LEGA SCOPRE LE CARTE, LA REGIONE 2020 VERO OBIETTIVO
COMUNALI 2019? PROVE GENERALI CON CORSE IN SOLITARIO
Per Arrigoni il rischio di aver fatto i conti senza l’oste civico. Parte proprio da Osimo la scintilla per una federazione regionale?
Con chi vorresti che le Liste civiche stringessero, ai fini di vincere al primo turno con Latini nuovo Sindaco e governare la città nei prossimi 5 anni, un patto politico di alleanza?
- C) Con nessuno (33%, 101 Votes)
- B) Con la sola Lega (23%, 71 Votes)
- A) Con il Centro-Destra unito (18%, 55 Votes)
- F) Appoggino di Ginnetti (9%, 28 Votes)
- D) Inciucio con Pugnaloni (8%, 24 Votes)
- G) Conversione della Mariani (5%, 14 Votes)
- E) Super inciucio con i 5 Stelle (4%, 12 Votes)
Total Voters: 305
Obiettivo minimo: raddoppiare il 13.02% dei voti 70.000 consensi raccolti nel 2015, obiettivo massimo triplicarli… obiettivo vero agganciare e superare la leader ship regionale del partito Democratico, scolpita a quota 35.13% e – tre anni e mezzo fa ma tocca dire “una volta” – forte del sostegno di 186.357 piddini marchigiani.
Riuscirà la Lega a conquistare in solitario il palazzo anconetano di via Gentile da Fabriano?
Stando ai trend attuali, ovvero i sondaggi di un anno e mezzo prima, la risposta è si. La possibilità esiste.
Già ora i marchigiani che nella primavera 2020 potrebbero votare Lega sono stimati in numero record di 167.650 contro una stima di appena 90.722 (!!!) rimasti fedeli a Ceriscioli e al partito Democratico.
E’ ovvio che parliamo di stime nazionali e quindi col difetto di non essere calate sul territorio e soprattutto ancora discretamente lontane dalla data di perfezionamento in voti veri del 31 maggio 2020.
Ma resta pur sempre un dato più che interessante da cui partire.
E’ proprio in questa ottica, quella di “pesarsi” sul territorio in elezioni vere e non in semplici rilievi statistici, che si comprende il diktat del Commissario regionale leghista Arrigoni di non procedere ad alcuna coalizione nei 171 Comuni marchigiani al voto tra sei mesi; città da ballottaggio più importanti – Pesaro, Fano, Ascoli Piceno, Osimo, Recanati, Potenza Picena e Urbino – comprese.
Dando un’occhiata più approfondita alle cose leghiste, almeno nei 7 Comuni su 171 con più di 15.000 abitanti e quindi più voti, si nota quanto segue.
Ad URBINO la Lega nel 2014 non era rappresentata, con il Pd a strappare il Sindaco al ballottaggio rispetto ad un civico di Centro-Destra, per pochi consensi. Un pò come ad Osimo.
A POTENZA PICENA il candidato Francesco Acquaroli, già consigliere regionale nel 2010 col Centro-Destra, regola tutti al primo turno e a marzo di quest’anno è anche eletto Onorevole nelle fila di Fratelli d’Italia. Anche qui nessuna traccia di leghisti all’orizzonte.
Pochi chilometri e a RECANATI si propone il risultato opposto: vince al primo turno il Democratico Francesco Fiordomo, nessuna lista Lega; in compenso fa presenza Su la Testa con il 4% dei consensi e 504 voti recanatesi.
Pareggia il conto, 2-2, l’elezione di Guido Castelli ad ASCOLI PICENO, vincitore Centro-Destra al primo turno. Ennesima nessuna traccia della Lega.
E veniamo a Fano, terzo Comune delle Marche, con il successo al ballottaggio andato al PD sul candidato 5 Stelle; da registrare la presenza in lista del candidato storico Luca Paolini, giunto ultimo con quota da prefisso telefonico di Palermo: 0.91%.
Poco meglio qualche chilometro più a nord, a Pesaro, con il PD a battere tutti al primo turno e la Lega passare dal prefisso di Palermo a quello di Vibo Valentia: 0.96%.
Infine OSIMO, di cui dovrebbe essere noto ogni passaggio agli osimani, con la Lega a guardare la vittoria del Pd, in rimontissima, per due soli voti!
L’ordine impartito alla base leghista, dal Senatore di Lecco Arrigoni, di non mescolarsi troppo neanche ai vincitori probabili (è il caso di Osimo) ha dunque una discutibile logica proprio nella necessità di quantificare la crescita esponenziale del movimento nell’ultimo anno.
Mantenendo la linea, senza eccezioni, di far da se e incassare voti per tre, la Lega sa bene di poter contare, senza pagare dazio a richieste in caso di alleanze, di drenare in automatico la gran parte dei voti civici di Centro-Destra in quasi tutti i Comuni, storicamente non rappresentati alle Regionali.
Ma se da proprio Osimo, rafforzata al massimo proprio in caso di successo civico tra sei mesi, partisse un segnale forte a mettere insieme, sotto la guida di un candidato regionale condiviso, tutte le sigle civiche regionali?
Abbiamo calcolato, voti alla mano, solo stando alle undici città più grandi – Ancona, Pesaro, Fano, San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, Macerata, Senigallia, Jesi, Civitanova Marche, Osimo e Fermo – che le liste civiche di Centro-Destra già presenti sul territorio assommano voti per oltre 100.000 consensi – quasi raddoppiabili a 150.000/180.000 con il resto della regione – e che allo stato uno dei maggiori serbatoi di voti civici, come nel caso di Osimo, è proprio quello leghista…
Insomma, considerando che domenica 31 maggio 2020 è ancora discretamente lontana e che mille e una variante potrebbe mandare carte all’aria il castello Arrigoniano, non siamo del tutto persuasi che la strada intrapresa, vale a dire non spartire la Regione Marche con nessuno, sia quella giusta per portare a casa il risultato.
Maggior modestia e uno sguardo più sereno sulla realtà locale, probabilmente, potrebbe giovare.
Diversamente il rischio da correre è pesante, tipico di coloro a cui è improvvisamente piovuto in testa una eredità inaspettata o una vincita milionaria: tempo pochi anni, incapaci di gestire capitali che danno alla testa, ci si ritrova fatalmente più poveri e scornacchiati di prima.