Movimentato arresto da parte dei Carabinieri del Norm di Denjeli Davit, 35 anni, residente a Roma, incensurato. Speronata l’auto civetta dei militari: ferito il luogotenente Esposto e fuga a piedi, nella notte, per i restanti malviventi. Il gruppo criminale specializzato in saccheggi nei week end
Ammanettato un pericoloso albanese di 35 anni, Denjeli DAVIT, componente di un trio extracomunitario con base a Roma e dedito a furti seriali in appartamento. Probabili pesci grossi.
L’uomo, incensurato fino a sabato sera, è stato bloccato dai Carabinieri del nucleo Radiomobile di Osimo, intervenuto in forze presso il casello autostradale di Loreto.
Concitate le fasi dell’arresto, materializzatosi ancora all’interno dell’autostrada, a pochi metri dalla barriera del casello di uscita.
DAVIT, trasportato da un Audi S3 di colore nero, auto già segnalata nei pressi di abitazioni derubate dell’Osimano (ma anche a Falconara Marittima e a Senigallia) non viaggiava solo. Insieme a due complici, probabilmente dell’Est, il malvivente stava per iniziare una nuova giornata di “lavoro” specializzato, in genere ai danni di appartamenti momentaneamente vuoti, ovvero approfittando dell’orario settimanale tradizionalemente dedicato dalle famiglie alla spesa più importante.
In assenza dei proprietari, infatti, sono state decine le denunce raccolte dai Carabinieri, solo ad ottobre, riguardanti raid tra Montoro e Loreto, Castelfidardo e l’intera Val Musone. Quanto basta ed avanza per mettere insieme un’indagine approfondita, tesa a risolvere alla radice la questione.
E in effetti un mese di informazioni messe a confronto hanno portato al frutto desiderato. La dritta giusta è giunta a destinazione, perfetta fin nei particolari e segnalava la famosa Audi S3 nera di ritorno nel nostro territorio, guarda caso in coincidenza dello scorso week-end, ultimo di novembre.
Una dritta rivelatasi sul campo quanto mai azzeccata; la fonte verificata, certa al punto di organizzare una accoglienza all’altezza, con il dispiego di numerose pattuglie e auto civetta, entro e fuori la barriera.
L’appuntamento si è in effetti confermato preciso, attorno alle 17. La S3 – un’auto potente e soprattutto veloce, capace di correre, se necessario, fino ai 220 orari – proveniente da sud ha imboccato lo svincolo di Loreto-Portorecanati, affrontando l’uscita per l’occasione opportunamente ridotta a due sole corsie.
Ad aspettarlo, al di la dello sbarramento del pedaggio, una sfilza di auto dei Carabinieri, predisposte ad imbuto. Forse troppe.
All’interno dell’autostrada, invece, un’auto civetta del Norm con a bordo il luogotenente Giuseppe ESPOSTO, comandante dell’operazione. Probabilmente proprio il dispiegarsi a raggiera delle auto, certamente notabili da occhi esperti discendendo il cavalcavia che sfocia sul piazzale, ha messo in allarme l’autista dell’Audi che, una volta avvicinatosi al rallentamento telepass, ha mangiato la foglia subdorando la trappola.
Un attimo e l’auto-civetta dei militari si è fatta addosso al bolide degli albanesi che, per tutta risposta, ha speronato l’auto del radiomobile nel tentativo di guadagnare una via di fuga, riprendendo a 180 gradi l’autostrada.
Per loro sfortuna l’auto civetta speronata è però finita di traverso al senso di marcia degli albanesi, consentendo in tal modo ai Carabinieri, posizionati al di fuori dell’autostrada, di intervenire in forze.
Dieci, quindici secondi, sufficienti a realizzare che l’unica via di scampo era la fuga a piedi, nell’oscurità, lungo il bordo dell’A/14. Fuga riuscita sia al conducente dell’Audi che al malvivente trasportato di lato; mentre il terzo albanese, Denjeli DAVIT seduto dietro, attardatosi un attimo in più dei compagni di merende, si è visto sopraffare da un nugolo di Carabinieri, giunti di rincorsa.
Incuranti degli ordini di fermarsi e consapevoli di non poter essere trattenuti altrimenti, i due ladri in fuga si sono, presumibilmente, divisi: un primo verso nord e l’altro dalla parte opposta, rendendo improbe le ricerche messe in campo fino a tarda notte. E risultate purtroppo senza esito.
Resta la soddisfazione, non piccola, di aver di fatto smantellato una banda che aveva dato ampia prova, in appena un mese, di saperci fare.
Bloccato e portato in caserma, ad Osimo, DAVIT è stato dichiarato in arresto con l’accusa di ricettazione, resistenza e violenza; violenza costata proprio al luogotenente ESPOSTO e ad un secondo Carabiniere un passaggio in pronto soccorso per le cure del caso per escoriazioni varie e la ferita più profonda ad una mano, il tutto quantificabile in 8 giorni di prognosi.
Più interessante, invece, il bottino rinvenuto nel bagagliaio dell’Audi; dalla perquisizione del mezzo sono saltate fuori diverse targhe auto, ricetrasmittenti sintonizzabili su onde radio utilizzate da Polizia e Carabinieri, un kit completo da ferramenta con arnesi e tanto di guanti da giardinaggio da utilizzare durante lo scasso e persino una smerigliatrice portatile per le emergenze più importanti. Insomma tutto il necessario del provetto ladro il cui obiettivo è uno scasso veloce e sicuro.
Lunedì mattina, frattanto, si è svolta, in Tribunale ad Ancona, l’udienza di convalida dell’arrestato, insieme all’adozione della misura precautelare di disporre Denjeli DAVIT ai domiciliari, presso l’abitazione conosciuta di Roma. Con l’occasione l’albanese, consigliato dal proprio avvocato, ha preferito fare scena muta di fronte al giudice, senza svelare nulla rispetto all’identità e al rapporto con i due uomini che sono riusciti a guadagnarsi la libertà attraverso una fuga disperata nella notte, per campi.
Seppur incompleta, tra gli uomini del luogotenente ESPOSTO (per fortuna già in via di guarigione), c’è ampia soddisfazione per gli esiti dell’operazione che, quanto meno, ha messo al sicuro il nostro territorio dal ripetersi di nuovi attacchi predatori di appartamenti indifesi.