In realtà il Presidente della Regione si guarda bene dal riconoscere di essere vittima di un contratto capestro che non prevede vie di uscita. I 5 milioni per veicolare il Turismo 2022 dovranno, dunque, essere spesi fino all’ultimo euro puntando sull’immagine di un marchigiano perdente… di successo! Sul fronte politico, a cinque giorni dal misfatto Macedonia del Nord, tacciono le opposizioni, a cominciare dal Pd
Dunque ACQUAROLI ha scelto di sfidare, ma utilizzando i soldi dei marchigiani, la legge numero uno del calcio!
“Roberto MANCINI non porterà l’Italia ai mondiali in Qatar? Poco male. Il CT azzurro – chiosa un comunicato ad hoc a firma Regione Marche – resta un illustre marchigiano conosciuto in tutto il mondo…”.
Peccato che funzionari e politici, responsabili in solido del fallimento della decisione di battezzare prima e confermare dopo il Mancio a uomo immagine della nostra regione, abbiano evitato, saltandole a piè pari, le motivazioni per le quali MANCINI, da qui al prossimo mundial, si appresta a rafforzare la propria riconoscibilità negativa e diventare, se possibile, ancora più famoso nel mondo: tutto il pianeta, non solo quello calcistico, entro Natale saprà abbinare al nome del nostro amato corregionale (e quindi a quello delle Marche) il grande risultato ottenuto nientemeno contro la Macedonia del Nord!
E il mondo osserverà: si l’Italia quattro volte campione del mondo e due volte campione d’Europa, non si è qualificata per il Qatar; e non si qualificata per il secondo quadriennio consecutivo… ma Roberto MANCINI resta comunque una tanto brava persona… ha avuto una carriera illustre, degna della massima stima.
A forza di provarci, una volta o l’altra, un mondiale finirà col vincerlo pure. Sarà quella l’occasione, quando capiterà e comunque non prima del 2026, per visitare (forse) le Marche e conoscere meglio quei furbacchioni di politici e dirigenti che pagano (e come pagano) persino 5 milioni di insuccessi!
Speranza mal riposta: nel 2026 molto difficilmente le Marche saranno ancora guidate da un esecutivo a firma ACQUAROLI, Presidente non vedente e contro corrente.
O forse, probabilmente, è davvero destino che i nati a Jesi, almeno uno ogni 1.000 anni, siano destinati allo stupor mundi. Che dopo FEDERICO II di Svevia sia dunque la volta di Roberto MANCINI, di Aldo, a lasciare un segno profondo di meraviglia nell’intero globo calcistico?
Ma torniamo ad ACQUAROLI e alla conferma di MANCINI e soprattutto alla conferma dei 5 milioni messi sul piatto dalla Regione in persona di ACQUAROLI, da spendersi a tambur battente entro i prossimi 9 mesi a venire del 2022, per promozionare il turismo nelle Marche grazie al volto gentile di un perdente… ma di successo.
“La mancata qualificazione dell’Italia contro il Montenegro – ha provato a spiegare il Presidente – non cambia l’intenzione della Regione di proseguire la campagna di promozione insieme alla figura di Roberto MANCINI, così come programmata. Si ribadisce – ha ripetuto il concetto ACQUAROLI dando fondo alla miglior faccia possibile esibibile – il sostegno totale della nostra Amministrazione e il ringraziamento al CT per quanto fatto fino ad oggi e quanto farà ancora per le Marche. Quando un anno fa lo abbiamo cercato per affidargli l’incarico prestigioso di testimonial – ha ribadito ACQUAROLI sforzandosi di credere alle sue stesse parole – non lo abbiamo fatto solo per il campione sportivo in se e da tutti conosciuto ma per la straordinaria persona di grande marchigiano”.
Peccato che nella vita (e in particolare nel mondo del calcio) essere una brava persona o l’essere stato persino un campione inappuntabile contino il giusto, ovvero meno di niente; almeno di fronte alle sconfitte storiche, incancellabili.
Ad Edmondo FABBRI, il 19 luglio 1966, dopo la disfatta con la Corea del Nord, le regole del calcio non consentirono neanche di rientrare negli spogliatoi a partita terminata. Fucilato sportivamente sul campo. E coperto di pomodori marci appena affacciatosi sulla scaletta dell’aereo che lo riportava con gli Azzurri in Italia.
Non andò meglio a Gianpiero VENTURA, nel 2018, dopo gli spareggi perduti con la Svezia (che comunque non è la Macedonia del Nord) e la seconda, storica, mancata partecipazione a Russia ’18, registrata dopo l’insuccesso storico del 1958. VENTURA, dopo quel fallimento, sparì da ogni radar calcistico. Ricomparve sul finir di novembre sulla panchina del Chievo, ultimo in classifica in serie A: 4 partite (un pari e tre sconfitte) sentenziarono l’anticipata ma sacrosanta morte sportiva.
E prima? In Sudafrica, nel 2010, non andò meglio al CT LIPPI che pure, nel 2006, vinse l’ultimo mondiale azzurro. L’Italia uscì già ai gironi, ultima, anche dopo la Nuova Zelanda! E Lippi? La FIGC perdonò forse il Commissario tecnico che, in ogni caso, fu l’ultimo a regalare alla Federazione il quarto titolo mondiale? Col ciufolo! LIPPI, dopo il fiasco storico, trovò lavoro solo in Cina e da allora giusto in estremo oriente LIPPI ha potuto rimediare delle panchine.
Non andò meglio a Cesare PRANDELLI, alla guida degli Azzurri in Brasile, nel 2014. Anche qui ritorno a casa anzitempo, già ai gironi come un quadriennio prima. A timbrare anzitempo il biglietto di ritorno per Roma pensarono Slovacchia e Costa Rica!
Venne perdonato, forse, almeno PRANDELLI? Macchè! Il calcio, sempre con le sue leggi ferree, regalò all’ex CT solo qualche anno da emigrante sportivo in Paesi europei calcisticamente senza pretese, provando anche a rimettere piede in Serie A con la Fiorentina e Genoa; ma inutilmente. Dal mundial brasileiro 2014, PRANDELLI non ha più portato a termine, da luglio a maggio, una sola stagione!
Per tacere di Valcareggi ’74, Bearzot ’86, Vicini ’90, Sacchi ’94, Trapattoni e compagnia bella; tutta gente da libro di Storia del Pallone a cui non servirono neanche i molti successi passati per guadagnare la pensione calcistica da benemeriti.
A tutti questi benemeriti fanculati, secondo ACQUAROLI, dovrebbe sopravvivere il solo MANCINI, la brava persona MANCINI, l’ex calciatore MANCINI, l’uomo immagine MANCINI.
MANCINI riuscirà, unico esempio al mondo, la dove tutti, italiani e stranieri, hanno storicamente fallito. Sperano in Gentile da Fabriano rimirando il contratto galeotto a sei zeri.
Ad ACQUAROLI basta crederci o – nel dubbio – volerlo credere fortissimamente. Pur di non ammettere di aver sperperato, con un contratto capestro che non prevede nemmeno vie di uscita o soluzioni onorevoli legate alla mancata visibilità mondiale ottenuta; alla faccia del turismo! Dunque, salvo dietrofront oggi non prevedibili, l’operazione MANCINI continuerà ad essere veicolata fino all’ultimo spot.
Affiamoci al dio benevolo del turismo e speriamo di essere, da questi, in parte, salvaguardati dalle conseguenze in quando cittadini marchigiani incolpevoli. Rei dell’unico errore, quello più grande: aver creduto ACQUAROLI all’altezza del compito. Persino di un mandato di Centro-Destra…