Stavolta il portavoce di Pugnaloni ha utilizzato la pagina Facebook di OSIMO OGGI
BAIOCCO RADDOPPIA,
QUERELATO ANCHE PER DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA
Riproposta la solita delibera 2007 con cancellazione dall’Ordine spacciata per radiazione!
Aggravata con una querela-bis, stavolta per diffamazione a mezzo stampa, la posizione del portavoce del Sindaco Pugnaloni, il collega Lorenzo Baiocco.
A conferma della volontà di Baiocco di diffamare il buon nome e la reputazione del nostro Direttore, il portavoce ha ritenuto male di pubblicare, sulla pagina Facebook di Osimo Oggi, alla parte in cui si da notizia dell’avvenuta deposizione di una querela a proprio carico, un documento dell’Ordine dei Giornalisti datato 2007 e riguardante il nostro Direttore Sandro Pangrazi.
Documento che Baiocco invita i lettori a “leggere attentamente, dall’inizio alla fine”; peccato che la delibera dell’Ordine del giornalisti, datata 16 aprile 2007, sia la stessa giù utilizzata da Baiocco davanti al Consiglio di Disciplina vantando presunte “furbizie” per evitare la possibile radiazione!
In realtà la delibera in questione ha sancito unicamente la decadenza del procedimento disciplinare in corso, causa avvenute dimissioni del giornalista Sandro Pangrazi dall’Ordine, dimissioni espresse il 13 aprile e confermate il giorno 16 con riconsegna della Tessera professionale numero 70466.
Insomma la radiazione del giornalista Sandro Pangrazi, che tanto sembra stare a cuore al collega Lorenzo Baiocco, non è mai sopraggiunta! Anche a rileggere il documento con molta attenzione e per molte volte come consiglia di fare Baiocco all’opinione pubblica tutta.
La notizia, semmai, si è trasformata nel tempo, passando dalla bocca di collega a quella di altro, in una delle più riuscite leggende metropolitane.
Ponendo, peraltro, il nostro Direttore in posizione di grave imbarazzo.
Lungi da noi – ci autorizza a scrivere Pangrazi – l’idea di avercela con alcun collega, anche con l’intraprendente portavoce Baiocco; per il sottoscritto – afferma il Direttore neanche fossimo in riunione – l’unico verdetto che conta è quello, senza appelli e marche da bollo, decretato ogni giorno dal pubblico. Possibilmente pagante.
Ora però – continua – non vorremmo che non essere stati radiati da un Ordine che non apprezza debba trasformarsi in colpa e colpa grave. Vedrò, da qui in avanti, di fare il possibile per accontentare Baiocco e tutti gli altri colleghi, e non, alla finestra. E di finire la carriera non già da Direttore responsabile ma da giornalista radiato; fino a quel giorno, però, anche i colleghi e i non colleghi (come vedremo presto in un’altra querela per diffamazione a mezzo stampa che Pangrazi sta presentando nei confronti di un lettore) sappiano che precedere i tempi impunemente non è possibile e che l’aggettivo “radiato” non può essere accostato a Sandro Pangrazi. Pena querela.
Querela che per quanto riguarda Baiocco, avendo utilizzato lo strumento di Facebook e seguendo di pochissimi giorni quella già accumulata il 23 agosto, non può che costituire un aggravamento della posizione; proprio la natura intrinseca del mezzo prescelto (il social Facebook) ha automaticamente fatto si che il reato ipotizzato cambi natura passando dalla diffamazione semplice a diffamazione aggravata per essere avvenuta con l’ausilio determinate della stampa. E reato oltretutto perseguibile d’ufficio.