ABUSO SESSUALE, ARRESTATO PROF DEL MEUCCI DI CASTELFIDARDO
IN CARCERE L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO OSVALDO IANNUZZI

ABUSO SESSUALE, ARRESTATO PROF DEL MEUCCI DI CASTELFIDARDO IN CARCERE L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO OSVALDO IANNUZZI

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Grave il castello accusatorio messo in piedi dalla Squadra Mobile di Ancona; l’uomo avrebbe trasformato una serata di otto amici in un dopo cena a sorpresa per una commessa anconetana di 35 anni. I fatti, accaduti in un appartamento di Scossicci, nel week end di sabato 24 aprile, hanno portato alle manette anche per un operaio edile di porto Recanati mentre un terzo uomo, attivo nello stupro, è ancora attivamente ricercato


Una commessa anconetana 35enne, un muratore torinese di 52 con precedenti per estorsione e droga, un insegnante di sostegno al “Meucci” di Castelfidardo, 44 anni, la sera del misfatto assuntore perlomeno di vino; a cui aggiungere un quarto uomo, allo stato a piede libero, su cui le indagini della Squadra Mobile di Ancona non si sono ancora strette a livello di identità.
A questi protagonisti la serata primaverile dello scorso 24 aprile, un sabato sera promettente, non fosse altro perchè doppiamente di festa, organizzato in privato presso una abitazione estiva, sul lungomare di Scossicci, poneva altri quattro personaggi, due uomini e due donne, per un totale di otto persone, tutte del circondario tra l’Anconetano e il Maceratese, rispettivamente amici degli amici; secondo gruppetto, al momento, risultato estraneo alla violenza sessuale subita dall’incauta commessa, rimasta sola rispetto all’iniziale rapporto di tre donne e cinque uomini.
La scusa per spaccare il gruppo e mettere in atto il progetto sessuale sulla “preda”, il professor Osvaldo IANNUZZI, napoletano, 44 anni, residente a Porto Recanati, già prof al Podesti di Ancona e attualmente inquadrato al Meucci di Castelfidardo in qualità di insegnante di sostegno, è probabilmente venuta in mente all’impronta, a fine serata, quando ormai le intenzioni su come proseguire, magari con un dopo cena tra maggiorenni, potevano ritenersi chiare ed accettate da tutti.
Come Gesù a Canaan, durante le nozze, ecco esclamare il docente: “Ma qui non c’è più vino! Che festa è senza nulla da bere?”. Saggia osservazione a cui IANNUZZI, professionalmente normato al sostegno presso l’istituto superiore fidardense, ha immediatamente trovato la risposta. “Niente paura, ragazzi. Mio padre ha una casetta a due passi, sempre qui a Scossicci, con tutto il vino che vogliamo… chi mi segue?”

Giuseppe PADALINO, 52 anni, operaio edile, torinese, residente a Porto Recanati

Alla domanda il gruppo di otto si dimezza. Metà preferisce metter fine all’incontro e due donne e altrettanti uomini salutano la compagnia. I restanti quattro, invece, pronti quantomeno al bicchiere della staffa, decidono di andare oltre e affrontare le ore piccole… con la sola commessa 35enne anconetana, non ancora sospettosa, a rappresentare l’altra metà del cielo contro il genere maschile costituito dal padrone di casa e altri due ometti.
Pare, sembra, dicono che… solo quando la ragazza, raggiunto il nuovo appartamento, si è richiusa la porta alle spalle, abbia notato un repentino cambiamento di umore e di interessi in IANNUZZI, nell’operaio edile Giuseppe PADALINO, 52 anni ed anche nel quarto protagonista, misterioso di identità sia alla donna suo malgrado, che alla Polizia.
A partire dagli sguardi, improvvisamente ossessivi sulle forme della ragazza, per tacere delle mani; sei mani voraci che, improvvisamente, come fossero tutte da sempre d’accordo, si sono ritrovate, l’un l’altra a frugarle il corpo, sempre più indecentemente.
A far capire che quei tre non stavano affatto scherzando, soprattutto, quegli occhi spiritati, come fuori di se, che hanno turbato la preda dandole progressivamente conferma di essere ingenuamente caduta in una trappola sessuale, neanche troppo raffinata.
Sarà il processo, a carico dei due, più il terzo ancora da identificare ma con le ore contate, a raccontare la delicata verità del rapporto in essere tra la combriccola. Difatto la commessa anconetana non ha gradito la sorpresa e una volta ripresasi e avuto la forza di tornare a casa, ha avuto la lucidità di portarsi a Torrette per una visita medica che fermasse con certezza quanto accaduto.
Era accaduto che la 35enne, una volta in casa del prof, è stata sospinta su un letto e trattenuta a forza, per le braccia e per le gambe dai due conoscenti di serata, per altro a lei perfetti sconosciuti; il terzo uomo, intanto, il professore, denudatosi parzialmente, ha avuto modo di portare a termine la violenza approfittando dello stato della donna.

L’istituto superiore “MEUCCI” di Castelfidardo in cui opera l’insegnante di sostegno Osvaldo IANNUZZI, 44 anni, napoletano, residente a Porto Recanati

Non si capisce (e sarà nuovamente il processo a stabilire le varie responsabilità) come mai il branco improvvisato, forse mosso a più miti consigli dalle urla della donna, non abbia approfittato della commessa fino in fondo. Nei ricordi della poveretta, infatti, compare il solo IANNUZZI quale autore del rapporto sessuale rubato e non anche gli altri due protagonisti o nemmeno uno dei quali.
Esaurita la violenza del solo padrone di casa, dunque, gli uomini avrebbero deciso di metter fine alla serata e di riprendere ciascuno la propria strada, decisione vissuta dalla 35enne come una autentica liberazione.
Ieri, dopo oltre 9 mesi di indagini fatte soprattutto verificando la posizione dei rispettivi cellulari quella notte, appostamenti e incrocio dei dati sui rapporti effettivi, tra loro, di tutti i protagonisti, la Squadra Mobile di Ancona, diretta dal dottor Carlo PINTO, ha potuto chiudere una prima fase di indagini arrestando sia il principale sospettato dello stupro che uno dei personaggi attivi nell’operazione di bloccaggio sul letto della vittima.

Un sorridente Carlo PINTO. Per il Capo della Squadra Mobile il 2022 è iniziato veramente alla grande

Non essendo il nome del quarto uomo noto alla donna (e per non danneggiare le indagini ascoltando informazioni dagli altri quattro partecipanti la prima parte della festa) gli agenti hanno dovuto lavorare “sotto traccia”, certi comunque dell’identità di due su tre e di poter comunque giungere facilmente anche all’uomo mancante, una volta ufficializzata l’operazione, cioè ascoltando il resto della comitiva, sino a ieri ignara di tutto.
Chi sospettava fortemente che le cose potessero prendere il piede peggiore, fino al reato di violenza sessuale, si è dimostrato essere lo stesso prof che, nei giorni e settimane successive, ha tempestato di contatti telefonici la vittima nel tentativo di ovviare alla denuncia, peraltro sottoscritta immediatamente dalla donna.
Da qui la necessità, per la Procura Dorica, titolare delle indagini, di ordinare la restrizione a Montacuto dei due presunti responsabili, al fine di salvaguardare la bontà delle prove accumulate a carico di IANNUZZI e PADALINO, senza inquinamenti.
Nessuna sottolineatura, in sede scolastica, da parte del professor FRISOLI, responsabile del Laeng di Osimo e Meucci di Castelfidardo, in ordine alla notizia che ha sconvolto anche la giornata scolastica. “Non parlo con i giornalisti!” – ha fatto sapere il Preside. Questo il laconico commento del mondo della scuola.

Nella foto di repertorio un arresto da parte della Squadra Mobile di Ancona

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