CROSS, PREMI AI SOLI ITALIANI
MA LA BUCCIA DI BANANA È DEL 2016
1.300 euro ai primi 10 maschi e altri 1.000 per le prime 5 femmine… purchè non stranieri
Avremmo voluto spezzare sette od otto lance a favore della Atletica Bracaccini che anche, quest’anno, organizza una cross a livello nazionale, valida quale ultima prova prima dei tradizionali Europei.
Il can can mediatico mosso dalle femministe ad ogni costo sulla differente premiazione data ai vincitore di gare diverse: ore 11.20, campo scuola Vescovara, via alla gara femminile su un percorso di 7 chilometri; ore 13 partenza della gara maschile più attesa da sviluppare su una distanza di 10 chilometri. Se la matematica non ci tradisce una differenza percentuale di fatica pari al 43% in più per i maschietti contro il minor sforzo riservato a signore e signorine!
A fronte del minor sforzo fisico previsto la società organizzatrice atletica amatori Bracaccini, in sintonia con comitato regionale della Fidal, ha previsto – come per gli anni precedenti – una sforbiciata del 23% del monte premi.
Sintesi: gara e orari diversi tra uomini e donne con queste ultime beneficiate di un minor sforzo del 43% e femminucce premiate, rispetto ai più possenti maschietti, non con un premio ridotto del 43% ma soltanto del 23%!
A dimostrazione che non solo la pari condizione tra maschio e femmina è ormai una realtà consolidata, in Italia, sul finire del 2017… ma che è tempo per gli ometti del Bel Paese di cominciare ad organizzare e richiedere, come fa abilmente l’altra metà del cielo, l’introduzione di quote Azzurre.
Non si si capisce perchè, ad esempio, nelle discoteche le bambine non paghino l’ingresso e ad abbiano sempre così tanti volontari pronti a pagare consumazioni, per tacere del vizio femminile di non metter mano alla borsetta quando si è consumata una bella e cara cenetta al ristorante, per tacere dell’ingresso ridotto negli stadi, delle iscrizioni gratuite nelle agenzie matrimoniali e di cosa capita ad un uomo quando ha la cattiva idea di separarsi da quella che credeva la donna della sua vita.
Insomma avremmo voluto sottolineare con forza che i 1.300 euro previsti per gli uomini erano ben poca cosa rispetto ai 1.000, con sconto di percorso del 42%, riservati complessivamente alle donne.
E che quindi, semmai, una colletta per arrivare almeno a 1.500 euro il Sindaco Pugnaloni avrebbe dovuto aprirla a favore degli eterni e bistrattati ometti e non seguire la scia – tra l’altro con soldi pubblici – di chi è abituato a starnazzare con più voce.
Tutto questo l’avremmo voluto dire e lo diremmo meglio alla prossima occasione in cui gli uomini, conti alla mano, subiranno una evidente disparità di trattamento.
A bruciare la notizia – ahi noi – dei premi 2017 messi in palio dalla atletica amatori Bracaccini ha pensato, difatti, la stessa Bracaccini con altri premi, datati stavolta 2016, riservati ai vincitori gara dell’anno scorso.
Detto che nel 2016 la gara di cross in preparazione agli Europei si è svolta ad Osimo con le medesime caratteristiche di lunghezza separate e partenze dedicate tra femmine e maschi e detto che nel 2016 anche i premi – come le prove – erano identici al centesimo a quanto messo in campo in questa edizione; sottolineato come l’anno scorso (e nelle tre edizioni precedenti) le femministe nostrane erano stranamente troppo impegnate (!) a gracchiare altrove per accorgersi di quanti accadeva sotto i loro occhi… la nostra attenzione non può non soffermarsi su un nota bene posto a piè di lista del montepremi 2016 e fortunatamente per tutti sparito per la corsa di domenica prossima.
La lettera di presentazione del IV Cross Valmusone, prova di selezione per i Campionati Europei di Cross, sottoscritta su carta intestata richiamante sia la società Bracaccini che il Comitato regionale Marche della Fidal, recitava che “i suddetti premi saranno assegnati agli atleti aventi cittadinanza italiana”.
Delle due posizioni solo una risponde a realtà: trattasi di una sottolineatura inutile in quanto alla prova, valida per definire lo schieramento italiano di Cross agli Europei di Baia di Chia (Cagliari) lo scorso 11 dicembre, potevano partecipare solo atleti italiani da selezionare (con iscrizione riservata ai soli italiani)… oppure trattasi di una nota che, in caso di arrivi competitivi di atleti stranieri (tra le prime cinque tra le donne e tra i primi dieci tra gli uomini) escludeva loro la riscossione del premio attribuito causa… mancata cittadinanza italiana!
Pur ammettendo di non conoscere nei meandri la realtà dell’atletica leggera italiana (come in ogni sport notiamo che anche in questa disciplina diverse società tesserano stranieri o nazionalizzano appena possibile i nati in Italia di seconda generazione) non riusciamo a comprendere il significato di quella nota.
Incomprensione per incomprensione il nota bene, a dir poco vagamente nazionalista, in calce al montepremi 2017 quest’anno è stato fatto sparire.
Altro che scimmiottare a fare i maschi cretini e le femmine furbe! Molto meglio il gioco del dottore e l’ammalata, decisamente più divertente. Con qualsiasi cittadinanza.