Resta il giallo sulla identica formazione cronologica (13057) dei documenti in nostro possesso. Vicenda in Procura
Doppio protocollo, a sorpresa in Comune spunta la numerazione giusta!
La vicenda Luna non smette di riservare, a getto continuo, colpi di scena. Dopo il giallo del doppio ruolo in Consiglio comunale per il Pd e in seno al Cda dell’azienda comunale TPL e dopo il mistero dello stesso numero di protocollo (13057) documentato ieri, stamani l’affaire Luna si tinge di altre sfumature, tra il grigio e il nero.
Introvabile il segretario Giulioni, in ferie fino a giovedì, la richiesta di spiegazioni plausibili l’abbiamo girata al vice Giorgio Giorgi.
Ebbene secondo il numero 2 della macchina comunale non esisterebbe alcuna incertezza, almeno nella vicenda tecnicamente classificabile dell’avvenuto protocollo – da parte di Massimo Luna – dei due atti.
L’atto 13057, ovvero il documento della convocazione del Cda TPL da parte dell’amministratore Massimo Luna è un atto legittimo e formalmente in regola in quanto protocollato correttamente al cronologico 13057; anche l’atto immediatamente successivo, quello delle dimissioni “con effetto immediato” dall’incarico di amministratore, stando alle parole di Giorgi, sarebbe formalmente ineccepibile in quanto protocollato all’incartamento denominato 13058!
Come è possibile, dunque, che atti diversi siano stati formati con lo stesso codice cronologico (come in nostro possesso) e al tempo stesso figurare
correttamente inquadrati con numeri successivi?
Ovviamente non è possibile e Giorgi non ha saputo rispondere precisando ulteriormente che, in ogni caso, il problema per il Comune di Osimo non esiste.
Vedremo nei prossimi mesi, consegnando i documenti al vaglio della Procura, se la tesi del problema fantomatico saprà reggere a contestazioni più precise (non ponendosi) o se il Tribunale intenderà indagare più a fondo alla ricerca di responsabilità penali.
Responsabilità che, fosse accolta la tesi di falso in atto pubblico, rischiano di coinvolgere pesantemente entrambe le parti.
Nel frattempo il caso Luna, decaduto si-decaduto no, continua. Nella indifferenza sostanziale di una città narcotizzata dal caldo e dall’effetto “luna di miele” con il potere. Attesi solo per fine settembre, forse e non prima, i primi sintomi di risveglio dalla grande sbornia del 9 giugno.