250 bambini, 500 genitori, 1.000 nonni circa e 1 Sindaco, tutti “miracolati” tra Natale 2014 e la fine dell’anno scolastico 2015 senza neanche saperlo!
Ci correggiamo e spieghiamo subito. Almeno una persona tra i 1.751 aventi diritto ad accendere un bel cero a Sant’Emidio, protettore dai terremoti, più di qualcosina sapeva bene di quella scuola ma, puntando tutto sullo stellone italiano “a me non capita di sicuro”, ha preferito far finta di nulla e rischiare l’incolumità fisica di scolari, maestre, bidelle e quant’altro.
Bene. La scuola in questione è la elementare “Fornace Fagioli” di via San Gennaro, ricadente sotto l’amministrazione del comprensivo “Giulio Cesare” da intendersi – comprensivo – non tanto come istituto ma piuttosto come sinonimo di tollerante, disponibile a chiudere un occhio e se serve anche entrambi.
Del resto in questo fantastico Paese chiamato Italia nessuno norma punisce un Sindaco che seppur, a conoscenza della inagibilità di un pubblico edificio certificata da tecnici, nulla compie per evitare possibili catastrofi.
Ciò che conta, stando all’ordinamento, è eseguire le verifiche tecniche che certifichino o meno la vulnerabilità sismica di ciascun edificio; dopo di che, anche di fronte ad un esito positivo conclamante un rischio graduato da lavori urgenti, è possibile tenere il responso nel cassetto, incrociare le dita e soprattutto fare in modo che il minor numero possibile di persone venga a conoscenza dell’esito potenzialmente nefasto.
Confermato come quella scuola fosse la elementare Fornace Fagioli, detto che l’anno scolastico era il 2014-15 e che il Sindaco era l’appena arrivato Simone Pugnaloni proviamo a capire come mai la notizia viene a galla solo tre anni dopo.
“Veramente – spiega Gilberta Giacchetti, Consigliere comunale e all’epoca Assessore alla Pubblica istruzione – sui forum e le pagine in rete che si rifanno al movimento delle liste civiche, questa brutta storia è tutt’altro che scorsa via sotto silenzio. Ricordo bene che se ne discusse abbastanza, almeno al nostro interno. Agli osimani, è probabile, la notizia non arrivò compiutamente… purtroppo la stampa cittadina non sempre brilla per arrivare bene sulle news. Insomma è possibile che più di qualcuno, dei 1.751 aventi diritto, non sappia ancora…”.
Che cosa Giacchetti?
“Che l’Amministrazione Simoncini, proprio con i controlli fatti eseguire sulla “Fornace Fagioli”, aveva ultimato il ciclo delle verifiche riguardanti tutte le scuole di Osimo. Insomma l’Amministrazione precedente si era preoccupata di conoscere e mettere in regola le situazioni scolastiche a rischio. Il problema della Fornaci Fagioli fu che, giungendo questi riscontri a cavallo tra l’avvicendamento del mandato a Simoncini e quello di Pugnaloni, l’esito di inagibilità arrivò in mano all’attuale Sindaco attorno Natale 2014, vale a dire a circa sei mesi dal termine dell’anno scolastico. E’ del tutto evidente che i provvedimenti del caso (quelli di chiusura e messa a norma della scuola, intrapresi solo con l’anno scolastico 2015-16, NdR.) ricadevano nella sensibilità e cura degli interessi primari di ogni cittadino che compete ad ogni buon Sindaco…”.
Buon Sindaco all’epoca impegnato in mille riconteggi di schede valide e non e che alla fine preferì puntare tutto sull’uscita alla roulette dello “zero” verde.
Oggi, complice decine di altri edifici pubblici a rischio sparsi sul territorio – su tutti almeno un’ala di Palazzo comunale, per tacere della Torre – quella vicenda tanto rischiosa quanto fortunata, quanto indicatoria di un modo di fare leggero, facile, addirittura – verrebbe da dire – deresponsabilizzato dei rischi che ogni decisione comporta, pare voglia essere replicato a danno di chi lavora negli uffici del Comune; dal personale che tutti i giorni varca la soglia del Palazzo al pubblico che accede ai vari servizi, alle opere di valore custodite in Municipio. A cominciare dalle statue romane simbolo stesso di Osimo!
Tutte sottoposte alla stessa speranza della scuola elementare: tocchiamoci tutti e insieme speriamo. Se questo è un Sindaco…