Progetto Osimo futuro, primi riscontri alle indiscrezioni elettorali. Le mosse da qui ad un anno
Da Achille Ginnetti, a Guido Sampaolo e infine all’ex vigile urbano Claudio Gatto. Ecco, entro l’estate 2021, a cosa saranno serviti i 2.200 voti anti Latini messi insieme complessivamente dalle liste “Progetto Osimo” e “Osimo futura”.
Un bottino significativamente scarno (a fronte di un apporto decisivo alla causa Pugnaloniana) che può riassumersi in un occhio di riguardo Pd – non è ancora chiaro come – per l’ennesima candidatura regionale di Ginnetti 2020 e in qualche briciola di poltrona a vantaggio del movimento anti liste civiche.
In pratica alla fine della giostra, tra circa un anno e mezzo, avremo: Ginnetti in lista, in qualche lista cespuglio pro-Pd, alla ricerca di un autentico miracolo politico; Sampaolo in Consiglio comunale a partire da Pasqua se non prima (generalmente il buon Achille non resiste, relegato all’opposizione, oltre un
impegno di qualche manciata di mesi). Con la primavera 2021, infine, l’ultimo giro programmato di valzer con Claudio Gatto, 94 preferenze, consigliere comunale in luogo di Ginnetti e Guido Sampaolo (primo dei non eletti Guido Biondini); quel dottor Sampaolo a cui, proprio nella primavera 2021, si apriranno le porte della presidenza Buttari (indennità prevista, circa 1.200 euro al mese) essendo giunto a scadenza naturale – primavera 2016-2021 – il mandato quinquennale di Fabio Cecconi.
Altri effetti collaterali dell’impegno politico anti Latini, tolte le briciole di Elisabetta Baldantoni nel Cda del Bambozzi e qualche altre nomina minore rifiutata dalle civiche – non riusciamo a scorgerne.
Riepilogando: un consigliere comunale (Claudio Gatto), il presidente del Buttari Guido Sampaolo, lo strapuntino alla ricordata Baldantoni e la mezza promessa di Pugnaloni di deviare, il prossimo giugno, qualche voto dal Pd osimano ad una lista alleata.
Come risultato, considerata l’estrema aleatorietà del sospirato appoggio alle Regionali 2020 (considerato che si vota col sistema proporzionale e indicazione di preferenza tra 8 possibili alternative a Ginnetti nello stesso partito), non ci appare un gran risultato quanto portato a casa.
Soprattutto si fa fatica a considerare due poltrone come congrue, se si fa riferimento alla base di partenza civica di Ginnetti che – con Latini in sella – ha sempre ottenuto quanto politicamente inquadrato nel mirino.
Un conto è ottenere 2.200 voti – e portare a casa i risultati politici concordati e ricordati – partendo da una esperienza pari a zero e altro cosa è aver speso una intera vita in un movimento per poi sconfessarlo e trovarsi ad azzerare anni di impegno senza nulla di concreto in cambio.
A meno che Ginnetti e il suo ristretto manipolo di 40 buontemponi non avessero seriamente pensato di potersi elevare al ruolo di anti Pugnaloni, scalzare Latini e sfidarlo al ballottaggio.
Non vogliamo fare torto all’intelligenza del dottore; e allora propendiamo per l’eterna speranza, insita in ogni uomo, di provarci e riprovarci, convinto che una mattina il risveglio sarà quello giusto.
In attesa di farcela, Ginnetti ieri pomeriggio ha difatti iniziato la campagna elettorale 2020; primo a scendere in lizza alle Comunali, il fondatore di Osimo futura ha deciso di essere il primo anche stavolta presenziando all’80esima edizione del Covo, a Campocavallo.
Accanto al Sindaco, alla Giunta, all’Assessore regionale Pieroni e al governatore marchigiano “Smantellatore” Ceriscioli, Ginnetti ha posato per i numerosi presenti, benedetto più del Vescovo e soprattutto mostrato alla città il proprio impegno a conquistare voti… come dice il suo movimento… futuri.
La rincorsa ai 15.000 euro (mensili e per 60 mensilità) è dunque ufficialmente iniziata.
Come l’azione popolare di verifica, suggerita questa mattina da OSIMO OGGI al Prefetto D’Acunto, della posizione di Cecconi; funzionario regionale e Presidente del Buttari dipendente in bilancio, in larga parte fino al 40% degli introiti, proprio da Regione Marche.