Nessuna variazione di rilevo, da una settimana all’altra, nonostante l’incalzare degli avvenimenti, internazionali e locali, tutti di segno negativo. Il Centro-Destra si mantiene ad un passo dalla maggioranza assoluta (49.80%) mentre guadagnano solo i partitini a rischio dello sbarramento sotto il 3%. Sempre molto alta l’astensione quotata al 44% del campione rilevato dalla Tecnè.
La terza settimana dall’aggressione russa all’Ucraina e l’accentuarsi della grave crisi, indotta su larga parte dell’economia italiana, non hanno prodotto cambiamenti sostanziali nelle intenzioni di voto degli Italiani.
Con una settimana in meno di attesa (ricordiamo a tutti che tra un anno esatto l’Italia sarà già andata al voto e avrà un nuovo Governo rispetto all’attuale) Fratelli di Italia e Partito Democratico continuano a contendersi la leader ship partitica nazionale col 21.50% attribuito ad entrambi.
La notizia, semmai, è data dall’elettorato della Lega che, per la prima volta da oltre un anno, non scende di livello, fermo al 16.30%. Un trend, al contrario, che i 5 Stelle non riescono ancora a governare lasciando sul campo, anche per il giro di venerdì 11 marzo, un altro 0.10% per un saldo negativo coplessivo, rispetto al 2018, di circa 350.000 elettori.
Crescono a Sinistra i piccoli partiti, tutti segnalati col segno + (+Azione, Verdi e Sinistra Italiana) ed avanza il consenso dei cespugli fuori quorum, ovvero sotto il consenso dei movimenti al di sotto del minimo di legge per essere rappresentati, fissato nel 3%. Invariato, infine, al 44% il numero degli astenuti, percentuale altissima di senza voto rispetto al campione di 1.000 cittadini, scelti come rappresentativi dell’intenzione nazionale.