A pochi mesi dall’avvio della campagna elettorale, gli italiani confermano l’intenzione di voler premiare Giorgia Meloni e il Centro-Destra. Stabile il resto del quadro politico. Leggero miglioramento dei 5 Stelle, risaliti al 12.50%
Continua a perdere colpi la politica di SALVINI. Anche questa settimana, secondo le intenzioni di voto raccolte, ogni venerdì, dall’agenzia di rilevazione Tecnè e lavorati per la Dire, sono circa 40.000 in meno (pari a -0.10% del presunto corpo elettorale) gli italiani disponibili a confermare il consenso politico alla Lega: furono 5 milioni e 700.000 circa nel 2018 (cioè il 17.36%), attualmente stimati, forse anche generosamente, in picchiata attorno ai 5.200.000, per una perdita secca di mezzo milione di si al Carroccio, cioè -1.56%
In pratica l’erede di BOSSI, nei fatti, ha dissipato, solo nell’ultimo anno, da prima ogni consenso di crescita virtuale (che ad un certo punto, a milioni, avevano elevato la Lega a primo partito italiano); da qualche settimana, inoltre, i riferimenti continui alla pace a senso unico e il no alla guerra unilaterale, hanno perfino iniziato ad intaccare, a colpi di -100.000 voti a settimana, il caveau contenente i voti veri del 2018.
Ad avvantaggiarsene sono Fratelli d’Italia e la MELONI, stimati il 1° aprile primo partito d’Italia col 21.80%, una incollatura sopra il Pd risalito al 21.70%.
A sorpresa recupera qualcosa la politica dei 5 Stelle (altro movimento in super crisi da tempo) capaci di risalire di due tacche e fino al 12.50%.
Stabili o tendenti al segno meno tutti gli altri partiti con la coalizione di Centro-Destra stimata a quota 49.90% e il Centro-Sinistra, sostenuto da grillini e dalla Sinistra, fermo a quota 46.20%