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Per l’architetto un significativo consenso internazionale
LO STUDIO FIMA DI ANDREOLI
SI AGGIUDICA IN CINA
L’ITALIAN GOLDEN TOWN!
L’ingegno e la progettualità italiana si conferma vincente nel mondo
Nemo profeta in patria, dicevano antichi e confermano i moderni.
E’ notizia di queste ore come lo studio di architettura osimano Fima sia stato dai cinesi per realizzare “l’Italian Golden Town”, uno dei più grandi e importanti complessi, commerciale e residenziale, che sorgerà in Cina, esattamente in provincia dello Shandong, circa 400 chilometri a sud-est di Pechino.
La proposta relativa a design e progetto preliminare ideata dallo studio dell’architetto Andreoli Osimo – lo stesso per intenderci che ha firmato il progetto de “La Nave” – è stata selezionata da Shandong Gold Group, la società proprietaria del complesso che si colloca tra le principali realtà cinesi attive nell’industria mineraria. tra una serie di proposte provenienti sia da studi italiani che madre patria cinesi.
Un motivo in più che accresce l’importante successo internazionale per Fima, realtà di riferimento nel settore, che negli ultimi anni ha maturato un’esperienza su larga scala con progetti in Italia e all’estero; con particolare riferimento ad intensificate presenze nella stessa Cina, in Iraq, Iran e Libia.
Restando all’Italia e alla nostra regione, Fima è intervenuta di recente in interventi di rilievo; dal progetto definitivo ed esecutivo dell’ampliamento e restyling del nuovo Auchan di Fano al complesso Ecocittà a Porto Potenza Picena, definito “esempio magistrale di riqualificazione di un’area industriale secondo principi di ecosostenibilità”.
Tornando a Shandong, l’Italian Golden Town sorgerà presso la città di Zibo (oltre 4 milioni e mezzo di abitanti) e coprirà un’area di circa 18 ettari con una superficie costruita pari a 235.000 metri quadrati.
Comprenderà una città italiana dello shopping, un hotel a cinque stelle da 200 camere, un centro parco giochi per bambini, un centro commerciale interamente per l’oro e i gioielli, due torri per uffici e altre due a scopo residenziale.
“La Cina – commenta Maurizio Andreoli, partner principale di Fima – guarda all’architettura italiana con grande ammirazione; per questo progetto abbiamo ripreso le proporzioni, i decori, l’estrema varietà di stili delle nostre città e li abbiamo riproposti: questa soluzione è stata vincente”.
E ancora: “Il made in Italy – aggiunge Andreoli – ha una forza trainante all’estero. La capacità di un progettista di essere competitivo in questi Paesi può essere da stimolo anche per altre aziende attive in settori diversi, dal mobile alle finiture interne, dalla moda all’artigianato. Per questo è fondamentale agire in sinergia”.
Suggestivo nel progetto l’incontro con elementi della tradizione cinese. L’idea cardine nasce intorno allo Yaun Bao, l’equivalente del nostro lingotto d’oro, un tempo utilizzato in Cina come valuta e oggi simbolo bene augurante di prosperità.
Alla sua forma è ispirato l’edificio principale, il Golden Center.
Il secondo tema portante è la città italiana: saranno ricostruiti i caratteri tipologici e morfologici peculiari dell’architettura del Bel paese, dal tipico borgo toscano e marchigiano alla “calle” in stile veneziano, con elementi tipici del paesaggio urbano tra cui torri medievali, campanili e persino una chiesa.
Gli edifici principali saranno inoltre realizzati secondo criteri di alta efficienza energetica: pannelli fotovoltaici integrati nella copertura delle torri, recupero dell’acqua piovana e coperture verdi sono solo alcuni degli accorgimenti “green” utilizzati nel progetto.
L’Italian Golden Town sorgerà in un’area crocevia tra la capitale dello Shandong, Jinan, e importanti città come Weifang e Qingdao; un territorio in pieno sviluppo situato in una provincia da 100 milioni di abitanti, con uno dei pil più alti tra le province cinesi; la stessa città di Zibo funge da hub naturale e mostra grande vitalità sia negli investimenti che nella evoluzione degli stili di vita.
Insomma complimenti davvero ad osimani che si fanno onore nel mondo; quanto a qualche osimano di casa nostra, iper critico a prescindere, che la notizia serva a comprendere
come in tutte le cose occorra competenza. In mancanza meglio tacere.