NASCE LA QUARTA GAMBA DEL CENTRO DESTRA
SU LA TESTA ATTENDE IL CONTATTO DA ROMA
Per la prima volta la candidatura a Camera o Senato non appare un miraggio irraggiungibile
Nasce la “quarta gamba”, Su la Testa studia da grande?
Il vento di Centro-Destra che spazza da almeno un anno l’Europa e gli Stati Uniti – concretizzatosi in Italia con l’antipasto del voto regionale in Sicilia in attesa del nuovo Governo in primavera – sembra aver portato Silvio Berlusconi, per la prima volta in 23 anni di politica, a riflettere sulla necessità di una “quarta gamba” dopo Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.
Tradotto in salsa nostrana – e con l’aggiunta della nuova legge elettorale che ripristina parte del maggioritario e il ritorno del collegio di Osimo sia alla Camera che al Senato – ciò equivarrebbe a dire che la Casa della Libertà, per la prima volta da sempre, porrà il giusto ascolto alle istanze da sempre presenti sul territorio.
Detto con maggiore chiarezza: i candidati col sistema maggioritario non dovrebbero più essere calati senza senso alcuno da Roma per poi, una volta benedetti dai politici sul territorio, finire battuti tre volte su tre da un “Giaccio” qualsiasi, ironizzava Sgarbi prima di essere battuto, presentato dal Centro-Sinistra.
Sgarbi, la Branchesi e Fabrizi, in ordine sparso, spazzati via nel ‘94 dal 34.42% del Progressista Giacco; il generale Giannattasio, Alberto Cartuccia, Ranciaro (Msi) e Marsili (Lega Nord) doppiati di nuovo da Giacco nel ‘96 con il 48.96%; ed infine tris del miracolato della politica contro inesistentissimi Grandinetti, Fabio Montesi e tal Mazzocchi fermi, ma tutti insieme, al 49.62%.
Insomma il Centro-Destra sembra aver compreso il doppio errore di correre divisi e di piazzare candidati completamente avulsi dalla realtà osimana, come il 3-0 di Giacco sta a dimostrare pur presentandosi ogni qualvolta quale candidato debole… ma comunque meno debole dei debolissimi contraltari.
Che a Roma abbiamo compreso tutto questo significa, allargando il discorso all’Italia, poter recuperare dai 20 ai 30 seggi, altrimenti persi in partenza, capaci di fare la differenza ad urne chiuse.
E chi meglio di Su la Testa e delle civiche, da 20 anni capace alle Comunali di svuotare fino all’ultimo vuoto il serbatoio di Centro-Destra, ha le carte migliori per tentare l’impresa?
Ovviamente nessun altro anche se, va detto subito, ammesso e concesso che la cosa, ad un anno dalle Comunali, possa davvero interessare Dino Latini e suoi, occorre tenere conto che il nuovo collegio di Osimo si presenterà diverso e più grande rispetto alle tre volte di Giacco ed includerà, al 99%, anche Macerata, città chiamata a dettare il possibile vincitore o quantomeno il favorito nella persona di Irene Manzi, 40 anni, primo mandato, onorevole uscente Pd.
Di tutto questo, ovviamente senza entrare nei particolari, si è iniziato a parlare, sabato 14 ottobre, in quel di Vicoforte (Cuneo) su iniziativa di Enrico Costa, ex ministro nei governi Renzi e Gentiloni, appena approdato sul fronte opposto e gran tessitore della quarta gamba.
L’embrione del nuovo soggetto politico, “benedetto” da Berlusconi e annunciato l’altra sera anche dal portavoce Bruno Vespa nel corso di “A porta a porta”, ha dunque appena visto la luce, salutato da tanti aspiranti papà.
Il fronte va dai cattolici di Lorenzo Cesa agli ex leghisti veronesi di Flavio Tosi, passando per gli innovatori di Stefano Parisi.
Tra gli altri big, di serie B della politica nazionale, troviamo poi l’ex governatore pugliese Raffaele Fitto, l’imprenditore avellinese Gerardo Santoli, l’ex ministro Gaetano Quagliariello, creatore del gruppo parlamentare all’opposizione “Federazione della libertà”, un altro ex Ministro nel Governo Renzi ovvero Enrico Zanetti fondatore di “Scelta civica” e l’ex Sindaco forzista di Asti Luigi Florio.
Costoro hanno già avuto da Berlusconi campo libero per approfondire, a livello nazionale, le possibilità di attrarre formazioni significative in grado di favorire al Centro-Destra quel valore aggiunto in grado di fare la differenza.
Obiettivo di Cesa e gli altri creare una “start up” liberale e popolare in grado di presentare ai cittadini una proposta politica vera, solida e seria, tale da ridare fiducia ai tanti milioni di italiani che, sempre più, disertano le urne o riversano il voto sulla protesta inconcludente grillina o ondeggiano, tra una elezione e l’altra, in ogni possibile schieramento senza riconoscersi sino in fondo.
Dal profondo Nord di Cuneo al profondo Sud siciliano il Centro-Destra sembra pronto, come mai in passato, a mettere a frutto il consenso che ha preso a spirare anche in Italia.
Registreremo nelle prossime settimane se l’idea di consentire a tutti gli italiani, per il 2018, un voto espressione di una scelta liberale sarà effettivamente passato attraverso l’analisi e le mille sfaccettature della provincia italiana, Osimo in testa.