OSIMO IN LUNA NERA CHIUDE FINALMENTE UN 2020 HORRIBILIS!
NON DI SOLO COVID, IN UN ANNO DESTINATO A LASCIARE IL SEGNO

OSIMO IN LUNA NERA CHIUDE FINALMENTE UN 2020 HORRIBILIS! NON DI SOLO COVID, IN UN ANNO DESTINATO A LASCIARE IL SEGNO

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Decine e decine di morti eccellenti concentrate in 366 giorni mai così bisesti. Toccato ogni settore della vita pubblica: la città ha pianto insegnanti, politici, sportivi, artigiani e mai così tanta variegata umanità


L’anno del Covid ha indubbiamente colpito duro anche ad Osimo, e non solo a causa del virus. 366 giorni alle spalle, a ricordare tutti che pur sempre di anno bisesto trattasi, il 2020 o venti venti più propriamente detto alla moda del momento, verrà ricordato soprattutto per il surplus di morti, anche eccellenti, che hanno funestato l’anno, cadenzandolo tragicamente sin dagli albori di gennaio.

Guelfo VERDOLINI

Sventura e morte che, come vedremo, rarissimamente hanno colpito in casi isolati, preferendo raggruppare i protagonisti di questo infausto 2020 in categorie professionali, politiche o sportive oppure mettendo insieme terribili circostanze particolari – pensiamo ai troppi suicidi o alle tragedie, per fortuna limitate, susseguitesi negli ultimi mesi – da farci sobbalzare al solo ricordo.

Un anno horribilis costellato da disgrazie e comunque da lutti, terribili da vivere a qualunque età e con qualsiasi causa a determinarne l’evento, apertosi in città il 2 gennaio con la notizia della scomparsa di Guelfo VERDOLINI, 96 anni, decano della banda cittadina, percussionista con la musica nel sangue. Già Direttore dell’ufficio postale, VERDOLINI nel corso di una lunga vita ha certamente saputo conquistarsi l’affetto e la stima dovute alle persone perbene.

Isidoro VICARELLI

Da un ultra 90enne ad un centenario il passo breve e serve a ricordare la scomparsa, tre settimane fa, di Isidoro VICARELLI che a luglio aveva giusto appunto festeggiato il raggiungimento della traguardo di una vita tre cifre!
Camionista di lungo corso, VICARELLI, provetto ballerino in gioventù e molto legato alla famiglia, verrà ricordato anche come papà di Giampaolo, già campione nostrano di motocross e di mille altre iniziative.

Adele COPPETTA

Da un centenario il ricordo non può evitare di soffermarsi su Adele COPPETTA, oltre 106 anni, la più veneranda di tutti gli osimani. Classe 1913, nativa di Montefano ma osimana da ormai oltre 60 anni, Adele ha superato ben due guerre mondiali e due terribili pandemie.

Generosa, di profonda fede e cuoca nella vita, la nonnina di Osimo si è spenta in punta di piedi a luglio, ospite della casa di riposo Bambozzi.

Giampiero GIORGETTI

Lunga vita anche al maestro Giampiero GIORGETTI, 92 anni, che il 22 novembre ha lasciato generazioni di scolari osimani avendo dedicato all’insegnanento gran parte e comunque il meglio della propria vita.
“Ha insegnato a centinaia di bambini – han scritto del maestro GIORGETTI – a ragionare con la propria testa”- E davvero non è poco. Già capo scout, “Akela” GIORGETTI ha saputo riversare nell’impegno sociale, anche in questo caso rivolto ai più giovani, il meglio dei propri ideali basati sull’amore e il rispetto tra uomini e verso la natura.

Claudio BUCCETTI

Stessi ideali incarnati anche dal collega Claudio BUCCETTI, scomparso il 24 aprile proprio sul filo di lana dei 100 anni che avrebbe compiuto il 6 giugno. Sempre sorridente ed instancabile, animato dal desiderio innato di relazionarsi con i propri giovani scolari, anche BUCCETTI ha avuto un ruolo di primaria importanza per centinaia e centinaia di alunni della Bruno da Osimo, passati attraversato l’insegnamento, scolastico e di vita, offerto da BUCCETTI col proprio esempio, tipico degli uomini di una volta.

Valeria PESARO

Troppo giovane ci ha invece lasciato una terza insegnante elementare, Valeria PESARO, 73 anni, scomparsa a dicembre, pochi giorni fa in seguito ad una infezione post operatoria. Con i bambini la maestra PESARO aveva un rapporto speciale, grazie alla grande passione per l’insegnamento che ne ha caratterizzato lo stile inconfondibile, sia alla Fratelli Trillini che alla Marta Russo. Una persona speciale, ricorda chi l’ha conosciuta meglio, sempre pronta a rimettersi in gioco pur di portare il proprio contributo alla soluzione di difficoltà e problemi. Un dolore, specie quello sofferto dai familiari per la repentina scomparsa della maestra, acuito dal fatto di non aver potuto assistere compiutamente, causa le problematiche dovute al Covid fortemente limitanti i comportamenti, la PESARO nel periodo post operatorio, purtroppo risultato fatale.

Liano MARZOCCHINI

E per restare nel mondo della scuola, da tre maestri ad un bidello il passo è breve. Il riferimento è per Liano MARZOCCHINI, 62 anni, operatore scolastico alla Fratelli Trillini ma soprattutto storico e appassionato sostenitore delle liste civiche Latiniane sin dalla prima ora. MARZOCCHINI, scomparso a pochi mesi dalla scoperta di una malattia tumorale che, nonostante la grande forza d’animo, non gli ha lasciato scampo, se n’è andato il 12 settembre senza poter assaporare, per una decina di giorni, altra beffa del destino, lo storico riscatto regionale decretato dagli osimani e marchigiani al suo leader Dino LATINI.

Giuseppe BECCACECE

Dino LATINI, nominato Presidente del Consiglio regionale delle Marche prorio in questo 2020, che a marzo aveva già pianto l’improvvisa scomparsa di Giuseppe BECCACECE, 70 anni, per tre legislature consigliere comunale civico, già vice Presidente del Consiglio, oltre all’impegno nel volontariato sia nella Misericordia che ad Osimo Stazione. Un uomo buono e generoso, riconosciuto tale da amici e avversari politici, andatosene troppo presto per una improvvisa crisi cardiaca mentre si trovava in pronto soccorso per una radiografia.

Achille GIARDINIERI

Restando a palazzo Comunale la politica cittadina piange anche Achille GIARDINIERI, ex Assessore alle Finanze della Giunta NICCOLI, scomparso il 3 novembre all’età di 86 anni. Decorato “Stella al merito del Lavoro” per i lunghi anni di buon lavoro alla Cedis Migliarini, GIARDINIERI è stato apprezzato amministratore della nostra città nel periodo 1995-99, soprattutto per l’umanità e la pacatezza necessaria ad affrontare e risolvere anche le questioni più vivaci.

Aniello FORIA

Tra BECCACECE e GIARDINIERI il perfido 2020 ha inoltre voluto aggiungere ad aprile la repentina scomparsa di Aniello FORIA, 63 anni, ex Assessore allo Sport, in quota ad Alleanza Nazionale, nella prima Giunta LATINI, 1999-2001; oltre che apprezzato medico (titolare del centro di fisioterapia Kinesis) e per anni colonna della Robur, prima come pivot (negli anni ’80 in serie B) ed infine come medico accompagnatore ai tempi fulgidi ed indimenticabili della serie A/2.
Anche FORIA, come MARZOCCHINI, ci ha lasciato ad appena due mesi dalla scoperta di essere irrecuperabilmente malato, preferendo assaporare intensamente con la propria famiglia, in casa, ogni giorno di vita sottratto alla malattia.

Rolando GIORGI

Calde lacrime, purtroppo non isolate per la Robur che in questo anno da cancellare, a marzo, si è trovata a piangere anche la scomparsa improvvisa di Rolando GIORGI, 74 anni, già allenatore e prima ancora, ai tempi dei campi in cemento, per 13 anni giocatore simbolo della società cestistica. Malato da tempo, GIORGI ha fatto in tempo a ricevere l’Apollino alla carriera che ha proseguito, nonostante tutto, fin quasi ai giorni nostri, a testimonianza della passione genuina ed entusiasta verso questo sport.

Roberto PIERPAOLI

E se lutto chiama lutto, che dire, a distanza poche settimane, dell’addio di un’altra gloria cittadina come Roberto PIERPAOLI, pure 74 anni, di cui 12 vissuti con talento nella Robur a fianco del compianto Rolando GIORGI e altri campioni degli anni ruggenti della palla nel canestro. Anche per PIERPAOLI la morte è sopraggiunta al culmine della malattia che, lentamente, non gli ha lasciato scampo. Tante le attestazioni di stima e cordoglio che hanno raggiunto la famiglia per l’addio ad uno dei ragazzi d’oro dello sport che fu.
2020 anno indelabilmente segnato dal Covid che anche ad Osimo ha colpito duro, tra le città marchigiane più segnate a causa, non ultima, della irresponsabile decisione del Palazzo comunale di far vivere alla città un’estate da mille e una notte, mai vista prima e probabilmente causa del di più di contagi sofferti dagli osimani, specie nella seconda, prevedibilissima ma sfidata ondata.

Tarcisio MORBIDONI

Circa una 15ina, ad oggi, il conto delle vittime da infezione tra cui, nella fase iniziale, la città si è trovata a piangere Tarcisio MORBIDONI, 69 anni, noto ristoratore tra le primissime vittime della pandemia.
Apprezzato per la cucina casareccia con cui ha allietato i palati degli osimani per giusto mezzo secolo, la morte di Tarcisio, avvenuta a fine marzo, ha colpito nel profondo il sentimento cittadino, messo di fronte per la prima volta alla dura realtà del Covid.

Benedetto SPINSANTE

Stessa emozione subita, pochi giorni dopo, alla notizia che il mal cinese aveva contribuito a portar via un’altro volto noto cittadino, Benedetto SPINSANTE, 67 anni, fruttivendolo apprezzato del quartiere Aldo Moro. A darne ed amplificarne la notizia, come purtroppo è in uso oggi, i moderni mezzi di informazione fai da te, con il continuo rilancio dei social ad aumentarne a dismisura la portata. Un lutto pubblico che è comunque valso alla coscienza cittadina a prendere, quantomeno, pienamente atto della serietà di un problema da cui il mondo è ancor oggi lontano da uscire.

Armando FICOSECCO

Uscendo dal Covid e tornado, se possibile, alla normalità, ha fatto molto discutere l’addio improvviso, a fine agosto, di Armando FICOSECCO, 68 anni, storico ex ausiliario del traffico, in pensione da circa un anno. L’uomo, al momento del malore che lo ha condotto a morte, è stato colpito da una emorragia interna che da qualche giorno aveva dato avvisaglie purtroppo scambiate dai medici come forti coliche. Un ritardo drammatico certificato, nelle ore immediatamente precedenti il decesso, da una Tac che aveva evidenziato seri problemi all’aorta, tanto da trasferire FICOSECCO d’urgenza a Torrette dove però la malattia ha degenerato, strappando l’ex vigile urbano ausiliario alla vita.

Emilio ANDREUCCI

L’anno horribilis si è portato via anche “MILIO”, Emilio ANDREUCCI, 69 anni, per tutti gli osimani più conosciuto come “Ce l’hai mille lire?” o – al diniego dell’interlocutore – “Damme almeno una sigaretta…”. Personaggio familiare alla totalità della cittadinanza, Milio, eterno ragazzo, aveva saputo costruirsi la giusta maschera su cui appoggiare la sua identità di uomo malato, ma non troppo. Sembra che a segnarlo sia stata l’improvvisa morte del padre, capitata in gioventù quando Milio era ancora un ragazzo, impegnato col servizio militare. Di fatto nessuna terapia ha restituito ad Emilio ANDREUCCI la perduta identità, trasformando lentamente la sua vita in una esistenza tutta da inventare ma da affrontare sempre col sorriso e l’animo di un ragazzino.
“Adottato” di fatto dal fratello minore Tersilio, Milio ha vissuto la sua vita, per lo più, nel breve perimetro tra piazza e il circolo della società operaia.

Romolo CANONICO

Mai eccessivo, Emilio ANDREUCCI nel tempo aveva ormai reso quasi infallibile la sua tecnica di abbordaggio, finalizzando la richiesta in base all’incontro, cercando di personalizzare con un pieno di umanità la necessità delle mille lire.

Milio si è congedato da questo mondo nel modo migliore, nel sonno, in una notte di fine agosto. A fare la scoperta, drammaticamente, una domenica mattina, è toccato al fratello Tersilio che, non sentendolo alzarsi, ha aperto la camera da letto trovando Milio esanime, nella stessa posizione con cui lo aveva lasciato la sera precedente. Osimo dice così addio ad una sorta di mascotte, di maschera cittadina di un vivere che non c’è più.

Piero BAMBOZZI

Ricordati brevemente i nominativi di Romolo CANONICO (falegname con bottega in via Giulia), Piero BAMBOZZI (apprezzato storico carrozziere), Ciro SCARPONI e Silvana GRACIOTTI (mitica cassiera della discoteca Blood Mary) e sottolineato come il 2020 abbia segnato, in positivo, la sola scomparsa degli incidenti stradali con esito mortale, veniamo agli ultimi lutti, suggeriti questa volta dalla cronaca.

Ciro SCARPONI

A segnare tragicamente la fine dell’estate la notizia improvvisa di un annegamento in mare, per fortuna uno dei pochi della stagione, costato la giovane vita di Emanuele GUALINI, psicologo di 36 anni con la passione per la musica.

Il giovane, purtroppo, giunto ai Lavi di Sirolo in compagnia di un amico, non ha saputo resistere al desiderio di gettarsi in acqua, nonostante un mare a rischio e un punto, da cui tuffarsi, giudicato pericolo anche per i giovani del luogo.

Silvana GRACIOTTI

Difatto l’amico ha potuto riguadagnare la riva, aiutato in qualche modo da quanti hanno assistito, impotenti, al consumarsi della tragedia; per Emanuele, purtroppo, l’imprudenza di un bagno in condizioni difficili è stata pagata con la vita, con il corpo senza vita ripescato a sud, ore dopo dai soccorritori, nella zona antistante lo stabilimento Corallo, a Numana.

Ben tre dolorosi e spettacolari suicidi, infine, hannco completato la conta di un anno bisestile, funesto come pochi altri prima.

Emanuele GUALINI

A farne le spese Pasqualina MASSI, 75 anni, zia dell’Assessore Michela, nonchè principale candidata a Sindaco 2024 per il Centro-Sinistra del dopo PUGNALONI.
La donna, originaria dell’Ascolano e già con specifici precedenti di togliersi la vita, è purtroppo riuscita nel tragico intento la mattina presto del 28 luglio, sgattaiolando fuori dal letto condiviso col marito Antonio per raggiungere la balconata di “Piazza Nova”.

Pasqualina MASSI

Accortosi dell’allontanamento senza motivo dal letto, l’uomo alle 4.30 del mattino ha raggiunto a colpo sicuro la zona sottostante di via Giulia, temendo quanto purtroppo gli si è materializzato davanti. Sull’asfalto il corpo senza vita di Pasqualina MASSI, appena ritrovato dai netturbini al lavoro dell’Astea. Per Piazza Nova, dopo tre anni di “riposo”, l’ennesimo allungarsi della conta.
Conta dei morti che si conclude con due giovani suicidi, un ragazzo e una ragazza, entrambi per impiccagione; entrambi a scuotere e interrogare le coscienze di una città senza risposte.

Andrea ROCCHI

A togliersi la vita per primo, a marzo, è toccato ad Andrea ROCCHI, 40 anni, impiccatosi nella propria abitazione di Marcianello di Cingoli dove l’uomo si era trasferito dopo aver ceduto la palestra avviata a Castelfidardo. Sposato, un figlio e al momento del dramma senza più un lavoro, ROCCHI – alla cui esistenza l’Amministrazione PUGNALONI ha inteso consegnare pubblicamente una pergamena alla memoria, stranamente mescolata all’interno della manifestazione per il Patrono San Giuseppe e riguardante le Civiche benemerenze – se n’è andato senza spiegare le motivazioni profonde del gesto insano.

Adele LEONI

La più eclatante delle notizie che nessuno vorrebbe mai leggere è anche l’ultima con cui chiudiamo questa triste rassegna sugli avvenimenti che hanno pesato e segnato il 2020 in città; la vicenda è purtroppo nota e riguarda l’esistenza della povera Adele LEONI, 28 anni, la più giovane a perdere la vita in questo anno tutto, fino in fondo, da dimenticare.
A ritrovarla impiccata ad un albero del giardino di casa è toccato ai genitori, presso la cui abitazione, nei pressi di San Paterniano, la giovane era appena ritornata per un periodo di riposo. Assunta da qualche anno presso uno dei più prestiogiosi hatelier milanesi (Ferdinando Caraceni, sartoria esclusiva per clienti Vip internazionali), Adele sembrava aver coronato il suo sogno professionale ago e filo.
Purtroppo nella mente della giovane, comunque seguita da uno psicologo e da specialisti del settore, l’appagamento professionale con il coronomento del sogno di ragazza, non ha coinciso con il termine di un travaglio che ha improvvisamente mostrato il conto. Terribile la lucida circostanza che la ragazza, per mettere in atto il proposito e non destare il benchè minimo allarme, abbia pensato di procurarsi la corda necessaria già a Milano, conservandola di nascosto in borsetta, sino al momento propizio per l’utilizzo.

Marysia CHMIELOWSKI

In extremis, a sugello di un anno su cui non c’è più nulla da aggiungere, giunge notizia di una ulteriore scomparsa eccellente con l’addio di Marysia CHMIELOWSKI, 72 anni, rapita alla vita che amava dalla malattia del secolo. Eterna “ragazza” dalla inconsueta personalità, Marysia ha segnato gli anni ’80 e ’90 della Osimo “da bere”.
Amante degli animali, artista del pennello e soprattutto dotata di una sensibilità non comune che l’ha sempre contraddistinta per quella sua capacità di saper leggere nell’animo umano, Marysa – origini e fascino polacco dato dal padre – s’era fatta apprezzare, con la liberalizzazione della cartomazia nelle tv locali, come “maga” dei Tarocchi e dintorni; con previsioni e consigli scaturiti più dalla sua naturale empatia e capacità di relazionarsi coin gli altri, piuttosto che per l’uscita improvvida di qualche Luna Nera… nera come questo 2020 a cui, tutto il mondo, si appresta a dire addio.

Massimo Pietroselli


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