PIOVONO CARTELLE SULLE IMPRESE
CHE HANNO GIÀ PAGATO!
TARES 2013, IN ARRIVO MULTE A 5 ZERI
La città investita da una bufera tributaria mai vista! Verso una class action?
Cartelle milionarie (per centinaia di milioni di lire ciascuna) per tasse sui rifiuti già pagate!!! Guardate questa a caso, per 27.504,00 euro, scontata se pagata entro il 15 gennaio 2018. Si avete letto bene. 55 milioni in lire di multa!!! E – attenzione – solo a valere per l’anno 2013.
È del tutto presumibile che importi simili verranno, con più comodo, recapitati agli stessi destinatari, per gli anni 2014. E poi 2015. Ed anche 2016. Senza dimenticare il 2017 in corso e per il quale, il 30 novembre è già previsto il pagamento ordinario del tributo.
Insomma, provate voi a fare un calcolo. Se occorrono circa 55.000 milioni, pagati sull’unghia per regolarizzare le pretese sanzionatorie di Pugnaloni verso i propri cittadini… ecco che il conto finale lievita ad oltre 275 milioni. Ovviamente cash.
Diversamente basta moltiplicare all’infinito.
Quella stessa multa pagata a rate in un anno sale da 55 milioni ad oltre 70… oltretutto per servizi, come la Tares, che la stragrande maggioranza degli interessati è in grado di dimostrare di aver già pagato!!!
Come preannunciato in esclusiva nell’edizione di ieri, in queste ore i postini dell’intera città stanno provvedendo a consegnare, centinaia di avvisi di accertamento ad altrettanti imprenditori osimani… colpevoli di aver correttamente pagato, entro i termini, i corrispettivi ex Tares valevoli per l’anno 2013.
Una vera corsa contro il tempo, quella iniziata dall’Amministrazione Pugnaloni, in collaborazione con Astea e a sua volta spalleggiata dall’impresa maceratese Andreani i cui dipendenti, mesi fa, emuli della Cogest di Sinistra memoria collettiva, bussarono alle porte delle imprese per effettuare misurazioni e reperire dati utili.
Quasi tutti gli imprenditori, non essendo stati messi in allarme nè dall’Amministrazione, nè da fonti giornalistiche (ad Osimo o troppo inesperte o troppo contigue con il potere) hanno tranquillamente aperto loro le porte delle proprie aziende, sottoscrivendo in tal modo una operazione gigantesca che – bene che potrà andare – farà perdere preziose giornate lavorative e molte nottate di riposo all’intera classe imprenditrice osimana!
La motivazione per cui, in cui ore, Comune-Astea-Andreani, ognuno per il proprio conto, stanno facendo il tifo per Poste Italiane e i suoi postini, infatti, è quella di colui che, avendo avuto ben 5 anni di tempo, si è accorto in extremis di non aver notificato alcunchè per l’anno 2013.
Ancora pochi giorni e tanto lavoro, valevole – sulla carta – tanti milioni, si trasformerebbe con il 31 dicembre in carta straccia!
Da qui la necessità che i postini giungano in tempo e in maniera formalmente corretta.
Ma cosa contesta Pugnaloni alle imprese osimane e cosa si teme potrà accadere, sulla stessa falsariga, al resto dei cittadini alle prese – dal 2014 – con la sola Tari?
Pugnaloni, anzichè chiedersi come sia possibile che un gran numero di imprese risultino, sulla base di calcoli tutti da dimostrare, tutte insieme colpevoli di dichiarazioni infedeli, prende per buono l’assunto e anzichè trovare una soluzione politica con la città, indicare una via di uscita ragionevole, inventarsi – se serve – la scappatoia in grado di sanare una falla che, se abbandonata, porterebbe alla drammatica conseguenza di far cessare l’attività della stragrande maggioranza delle attività produttive… ebbene che ti fa il nostro Sindaco? Mette in campo una impresa privata – la maceratese Andreani – chiamata a far marciare, un tanto ad impresa da tartassare, il procedimento tanto più velocemente e a largo raggio possibile!!!
L’esatto contrario di quanto qualunque buon padre di famiglia avrebbe fatto di fronte al sopraggiungere di un imprevisto di queste dimensioni. Per fortuna teoriche.
Teoriche alla lunga ma terribilmente concrete in questa fase di scoppio incontrollato della notizia. Tornando al caso di specie all’imprenditore titolare della presente cartella, nonostante un pagamento nei termini di 2.503,41 euro, viene contestata una differenza di superficie non dichiarata di 3.364 metri pari ad un valore di altri 8.421,46 a cui si aggiunge una difformità di altri 23 metri in altro capannone per una seconda differenza di 1.461,40 euro; addirittura gli si riconosce indietro 634,11 euro per tributi non dovuti sulla propria autorimessa per arrivare comunque ad un saldo cartella 2013 di 18.685,35 + 2.026,95 di maggiorazione statale, 934,27 di addizionale provinciale, 10.356,15 di sanzioni e 2.398,20 di interessi per un totale, oltre ai 2.503,41 già pagati, di altri 34.408,62 spese di notifica integrate.
Fin qui i numeri di una cartella presa a caso, neanche tra le peggiori.
I fatti dicono che giovedì sera Su la Testa incontrerà i poverissimi tartassati osimani presso il ristorante “Tarcisio”, in via Marco Polo, per mettere a punto qualsiasi iniziativa (allo studio una class action) atta a disarmare le pretese milionarie di una Amministrazione Pugnaloni che sarà anche in fuga ma che ha deciso di vender cara la pelle mostrando, tutto insieme, il conto di tante malefatte. A chi? Ai poveri osimani… colpevoli di non aver votato Pd!
Il fatto, capitato a Pugnaloni, di essersi ritrovato al vertice cittadino per una serie di anomalie frutto delle bizzarrie del caso, certificate in ultima analisi solo dalla pilatesca sentenza del Consiglio di Stato (che è cosa diversa dalla volontà dei cittadini espressa nel segreto della cabina) ha portato il Primo cittadino, in un crescendo di decisioni anti città, a vedere negli osimani, senza differenza alcuna, solo elettori da punire!
Dino Latini, portavoce di un malcontento che nei prossimi giorni potrebbe toccare livelli mai raggiunti nella vita democratica della città, così commenta quanta sta accadendo:
“Avevamo preannunciato più volte, da ultimo a maggio nel convegno appositamente organizzato, che affidarsi a privati su temi così delicati, avrebbe portato ad un inevitabile disastro. Avevamo temuto che Pugnaloni stava aprendo le porte della città ad una nuova Cogest di infausta memoria. E così è stato.
Hanno preferito, Pugnaloni, il Pd e i vertici Astea, negare agli osimani persino la pietà quando per far tornare i conti sarebbe stato sufficiente pagare meno e ridurre i Dirigenti salvaguardo di mantenere un servizio competitivo, vero e di qualità.
Questo – sottolinea Latini – è il vero regalo di Natale che l’Amministrazione di Sinistra di Simone Pugnaloni, sostenuta nel 2014 dall’appoggio determinante dei voti della Destra con Maria Grazia Mariani sta confezionando alla città tutta. Magari con il plauso del movimento 5 stelle.
Altro che albero di Natale da Cortina… questi sono capaci solo di mettere le mani nelle imprese e nei risparmi degli osimani. E di farlo senza vergogna!”.