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Scrutando qua e la nella Reggia pubblico/privata del Sindaco
IL SEGRETARIO PERSONALE,
UN DIRETTORE RESPONSABILE
E PERSINO L’INVENZIONE DEL PORTAVOCE!
RE PUGNALONI NON SI FA MANCARE NULLA…
La corte del primo cittadino, nonostante tempi di crisi, si allarga
Clientele piccole e grandi; quanto costa al mese, alle tasche degli osimani, il mal celato vezzo del Sindaco Pugnaloni di circondarsi, a libro paga, con soldi pubblici, di amici degli amici?
In attesa di disporre dei conti al centesimo, possiamo tranquillamente sbilanciarci con un generico ma significativo aggettivo: troppo.
Partiamo dalla figura di tale Andrea Vignoni, giunto quint’ultimo, su 24 candidati, alle Amministrative 2014 con appena 25 voti di preferenza. Ebbene Andrea Vignoni, escluso dall’incarico di Consigliere comunale e non premiato in nessun altro sottobosco di potere, si è visto riconoscere direttamente dal Primo cittadino una assunzione a tempo, coincidente con il mandato di Sindaco, quale segretario personale di Pugnaloni, addetto alla segreteria più ristretta. Il tutto per uno stipendio mensile di circa 2.000 euro su base quinquennale.
Un pò peggio, a libro paga, dovrebbe cavarsela il collega maceratese Maurizio Verdenelli chiamato ad Osimo dal capoluogo dedicato a Maria giusto apposta per curare le sorti del glorioso “Cinque Torri”; periodico comunale che dopo aver attraversato, nel tempo, lunghi periodi di visibilità intervallati a periodi di magra, sta ora conoscendo un nuovo momento di scarsa vena.
Attenzione. Scarsa comunicazione non significa uguale a costo zero per la macchina comunale. Tra stampa della rivista e le spese di diffusione in tutte le oltre 10.000 famiglie osimane, oltre al compenso da girare a Verdenelli per l’opera prestata, oltre a molte varie ed eventuali rischiano di andarsene altri bei soldini a cinque zeri. Ad ogni numero pubblicato.
Con rientri pubblicitari, esclusi quelli di giro con la solita Astea e le altre società partecipate, più vicini a zero che a uno.
Una ulteriore munta alla grande vacca pubblica la garantisce a tutti gli osimani tale Lorenzo Baiocco (da non confondersi con il motociclista Matteo) da qualche tempo, nell’indifferenza generale, nominato da Pugnaloni quale “portavoce del Sindaco”.
Baiocco, che in oltre tre mesi di attività non ha ancora portato ad OSIMO OGGI alcuna voce, ne propria nè di Pugnaloni (evento di cui il Primo cittadino si è lamentato con… OSIMO OGGI salvo ritirare precipitosamente tutto e chiedere scusa!), è invece riuscito a nel caso più semplice di portare all’incasso fatture bimestrali, tipo quella che mostriamo, per un totale di 2.666,66 euro da pagare a Baiocco, pari ad una proiezione su base annua di altri 16.000 euro!
Dulcis in fundo il caso emblematico di un altro collega, tale Giacomo Quattrini, corrispondente per Osimo di Corriere Adriatico, nonchè cugino di primo grado di Pugnaloni.
Prudenza e correttezza vorrebbero che un giornalista, in simili condizioni di parentela, dovrebbe dichiarare alla propria testata l’indisponibilità, per evidente ragioni di incompatibilità, a curare le cronaca politico-amministrativa della città per la durata del mandato.
La stessa prudenza, prendendo due piccioni con la stessa fava, che avrebbe dovuto indurre la first lady a partecipare a concorsi pubblici di qualsiasi natura durante il mandato politico in sorte al marito. Nulla di illecito in entrambi i casi, ripetiamo. Ne facciamo solo – e scusate se sottolineiamo solo – una questione di opportunità, trasparenza, correttezza elevata alla migliore potenza possibile.
Che non ha brillato nel caso della signora Elena Angeloni e che è venuta meno anche per Quattrini, come già detto – per il mandato conservato a Corriere Adriatico.
Per tacere di ben pagate prestazioni a non meglio identificati uffici stampa a cui l’Amministrazione, nonostante portavoci e Direttori vari di cui dispone lautamente, ogni qual volta ne incorre il bisogno.
Facciamo riferimento, ma è solo l’ultimo caso su cui andiamo a memoria, ai 5.000 euro sottratti dal monte premi della traballante mostra di beneficenza Capolavori Sibillini, per essere messi in conto spese per i servizi di colleghi ancora avvolti nel massimo riserbo ma che andremo presto a ringraziare di persona.
Così come nel massimo riserbo, ancora per un pò, si trincera il nominativo di un altro giornalista in quota Pugnaloni, le cui legittime fatture professionali della società a cui collabora giungono puntuali, ogni mese, sui tavoli di aziende riconducibili alla clientela Astea.
Pura coincidenza poco trasparente. Che lascia a ciascuno aperto il campo delle più improbabili – ma anche possibili – congetture.