Marocchino 36enne residente ad Osimo ruba 150 euro alla benzinaia di Marcelli
SI FA PRESTARE L’AUTO DAL VICINO
PER ANDARE A RUBARE AL MARE
L’extracomunitario approfitta della distrazione ma viene immortalato dalla telecamera
Mogli e auto – dicevano una volta – non si prestano. Anche perchè la persona a cui hai affidato il bene – in questo caso l’auto – potrebbe farne pessimo uso.
La riprova della validità dell’antico detto lo ha sperimentato un 53enne osimano che, inconsapevole dell’utilizzo, ha mal pensato di aderire alla richiesta di prestito di una vecchia Lancia Y.
A farne richiesta un 36enne marocchino, pure residente ad Osimo, che ieri sera, con una falsa motivazione d’urgenza, si è fatto prestare la macchina dall’incauto osimano.
Ottenute le chiavi, il marocchino, tale E.E.M., celibe e senza un lavoro, si è diretto verso la vicina riviera approdando a Marcelli, sulla litoranea.
Qui, attorno le 18, parcheggiata l’auto in modo da confonderla con altre, è sceso in strada per perlustrare un paio di facili obiettivi già individuati in precedenza.
Strategia da non seguire in quanto, tramite il controllo delle numerose telecamere ormai sparse dappertutto, è sufficiente alle forze dell’Ordine confrontare le immagini del giorno con quelle dei giorni immediatamente precedenti per giungere al colpevole senza neanche sudare.
E così è stato anche per E.E.M. il quale, notato nei giorni precedenti il tranquillo gabbiotto, spesso lasciato incustodito dalla proprietaria, del distributore “Marcelli” a Marcelli, ha pensato ad un facile colpo in solitario.
Notata una volta di più la distrazione della donna, il marocchino + riuscito ad entrare nel gabbiotto senza dare nell’occhio e sottrarre a tutta velocità quanto rinvenuto in cassa: circa 150 euro.
Dopo di che via veloce fino all’auto, senza immaginare di aver lasciato tracce video in abbondanza.
Grazie anche alla identificazione fatta dalla benzinaia derubata, tale M.B., nata a Loreto e residente a Marcelli, i Carabinieri sono andati a bussare a colpo sicuro alla porta del marocchino avendo avuto modo di addebitare all’extracomunitario – celibe e nullafacente – gravi indizi di colpevolezza in ordine al furto aggravato dal gabbiotto.
Il marocchino, chiusosi nel silenzio e rifiutando qualsiasi collaborazione, si è così visto recapitare a domicilio la denuncia per il reato di furto.