“Sappiamo della sentenza solo dalla controparte. Sono anch’io esterrefatto per il silenzio dei giudici”
Affaire Luna: scatta per Pugnaloni l’accusa penale di omissione di atti di ufficio? Possibile. Probabile. Quasi praticamente certo.
Anzi una eventuale indagine della Procura (nel caso le opposizioni o un qualsiasi comitato di cittadini dovessero decidersi a sottoscrivere l’accusa) potrebbe determinare uno scenario ancora più grave: omissione di atti di ufficio su cui gravava preciso obbligo di pubblica esposizione su albo pretorio.
Cosa ordinava la sentenza emessa il 27 febbraio scorso a carico della doppia posizione dell’ex consigliere Luna? Si faceva obbligo al Comune di Osimo, rappresentato dal Sindaco Pugnaloni, di dare risalto, entro 24 ore dall’avvenuto ricevimento dell’atto, del provvedimento maturato a carico di un rappresentante il proprio organismo.
Questo passaggio – conferma anche l’avvocato Massimo Belelli di Ancona, legale che ha sostenuto l’azione popolare che ha portato Luna ad essere dichiarato decaduto – andava eseguito anche per la maggior tutela dello stesso ex consigliere. Si da il caso che al termine dei 15 giorni di pubblica affissione si dia inizio al periodo ulteriore di 30 giorni entro i quali, Luna o qualsiasi altro avente interesse, ha spazio per proporre appello.
E’ chiaro che non l’aver pubblicato l’ordinanza a cui era tenuto, oltre a mettere nei guai il Primo cittadino, non consente di far scattare i 30 giorni entro i quali la sentenza passa in giudicato o viene appellata. Rimandando, di fatto, la vicenda Luna alle calende greche, vicino al dimenticatoio.
Resta vuota, anche in questo aspetto penale dell’affaire, la casella del perchè simili vicende trovino spazio in Comune, quando evitarle oltre che doveroso, utile e saggio, sarebbe stato oltremodo semplice.
L’interrogativo, come sempre, l’abbiamo girato direttamente a Pugnaloni a mezzo whatsapp. Questa la replica del Sindaco. “L’ordinanza del Tribunale di Ancona non è mai pervenuta in Comune. Quello che noi sappiamo (ovvero l’esito, NdR.) lo conosciamo tramite i ricorrenti che nei giorni scorsi ci hanno inviato una lettera con allegata la sentenza.
Circa Luna e i tempi del ricorso ricordo che i tempi sono ancora in piedi (avendo il Covid sospeso ogni attività giudiziaria di routine fino all’11 maggio, NdR.) e che pertanto la sentenza non è ancora passata in giudicato. Per noi, di conseguenza, Luna è Consigliere a tutti gli effetti. Confermo nuovamente che l’ordinanza non è mai stata notificata al Comune di Osimo. Anche io sono esterrefatto!”.
Prendendo atto della replica di Pugnaloni non possiamo non notare come l’evento della mancata notifica, attraverso inoltro a mezzo Pec, pare di difficile realizzazione pratica ipotizzando un cattivo funzionamento della posta certificata comunale.
In ogni caso, pec o non pec, l’ampio avvertimento ricevuto dalla controparte avrebbe dovuto suggerire un comportamento, per così dire, di maggior prudenza. Non sarebbe costato nulla e avrebbe evitato mille beghe con la Giustizia, sempre meglio da evitare.