Registrato venerdì un coincidente brusco calo delle vendite, il proprietario ha segnalato in Commissariato l’anonima autrice, identificata a tempo di record dai poliziotti
Anche pubblicare in rete i propri audio può essere decisamente pericoloso. Specie se l’argomento del proprio dire è riferito a terze persone, ignare della malelingua di turno.
La maldicenza, del resto, quando non è solo uno spettegolare gratuito finalizzato a passar meglio le lunghe giornate segnate dal lock down, non si esaurisce col commettere un banale peccato morale redarguito sempre più di frequente da Papa Francesco e sanabile con un Paternoster in più; ad intervenire è soprattutto il codice penale che punisce la pratica delatoria. Specie se la falsa notizia è in grado di orientare negativamente l’opinione pubblica, al punto da risultarne turbata.
E’ quanto sa bene, dallo scorso week-end, una bancaria osimana che per il troppo tempo libero da misure anti Covid, si è trovata a pubblicare sulla propria pagina Facebook un audio in tema Covid… 46 secondi di fervida fantasia con contenuti senza freno rivelatisi alla prova dei fatti frutto di una non arginata capacità di costruire favole.
46 secondi divenuti ben presto virali e sempre più attendibili da parte di chi si è trovato a commentare la fake news aggiungendo ciascuno particolari inediti!
Questa volta, però, il desiderio di inventarsi giornalisti e “vedere di nascosto l’effetto che fa”, rischia di costare caro alla giovane concittadina che, di sicuro, non immaginava che la vittima potesse reagire. Potesse reagire a tempo di record. E soprattutto potesse arrivare a dare un nome e un cognome certo alla persona da denunciare.
Il proprietario del supermercato entrato nel mirino, contati i danni commerciali del mancato venduto di venerdì rispetto al venerdì precedente, non ci ha pensato oltre sul da farsi.
Dritto in Commissariato a sporgere denuncia, il commerciante ha avuto la fortuna di essere ascoltato in tempo reale dagli agenti e soprattutto di verificare in tempo reale le identità di alcuni naviganti maggiormente sospettati.
La rapida indagine per una volta ha portato a risultati oltre ogni auspicio, tanto da soddisfare la parte lesa che certo non sperava in tanta velocità di azione.
Per la banchiera osimana, raggiunta nei prossimi giorni dall’esito di chiusura indagine, un brusco risveglio dalle favole con immediato ritorno al pianeta Terra e alle responsabilità in uso in una società civile.
La speranza è che le centinaia di persone che hanno commentato l’audio con le false informazioni comprendano, sulla pelle della giovane osimana di turno, che la Rete non un gioco ma uno spazio, come e più di altri, da occupare con le dovute cautele date dal rispetto e buon senso.
Massimo Pietroselli