Eppure lo Ju-ter club aveva stanziato 2.000 euro per assicurare al Direttore di Libero un mezzo veloce con autista sulla tratta Milano-Osimo-Milano. A 10 giorni dall’evento impegni improrogabili hanno portato il giornalista a dover rinunciare all’appuntamento inaugurale. La rassegna 2021, già povera di appuntamenti, si riduce così a due sole serate, di cui una programmata in concomitanza col patrono San Giuseppe! Non brilla il manico di Sargenti
Comincia con un clamoroso passo falso il X Festival pomposamente dedicato al giornalismo; anzi al giornalismo di inchiesta. Alessandro SALLUSTI, alias il Vittorio FELTRI dei poveri, non sarà in città a promuovere e vendere il libro “Il Sistema”, scritto a quattro mani con l’ex giudice Luca PALAMARA.
Di sicuro con ancora alla guida l’amico e collega Giannetto SABBATINI ROSSETTI (scomparso improvvisamente un anno e mezzo fa all’età di 74 anni) una topica del genere non sarebbe mai successa.
Pur non condividendo nulla, ma proprio nulla, dell’impostazione hollywoodiana voluta imprimere fin dalla nascita al cosiddetto Festival del giornalismo d’inchiesta, di certo, dicevamo, in passato se un SALLUSTI si fosse accordato e speso il proprio assenso a partecipare, non si sarebbe certo potuto tirare indietro tanto facilmente, ad appena 10 giorni dall’impegno! A cortile del Campana “tutto esaurito”. A decine di copie del libro, già al Campana, in paziente attesa di essere dedicate da SALLUSTI stesso ai lettori osimani di riguardo, cresciuti dal Festival a pane e inchieste!
Così il già mini festival itinerante – sotto la direzione dell’ex collega Rai3 Claudio SARGENTI ridotto ad appena tre serate e privato in partenza dei punti bonus di formazione professionale, negati dall’Ordine Giornalisti delle Marche – si assottiglia ulteriormente: da tre ad appena due appuntamenti (e per giunta con ospiti residui discussi e discutibili) e soprattutto dice addio all’appuntamento osimano… con tanti bei saluti al ritorno di immagine cittadino, affidato alle superstiti piazze di Filottrano e Ancona!
Poco male, come vedremo meglio, sviluppando ed entrando nei termini dell’inchiesta sulle due puntate giornalistiche che dedicheremo alle due serate sopravissute. Serate – quelle con l’infettivologo BASSETTI e il barzellettiere GOLIA, si avete letto bene: un infettivologo e un provetto barzellettiere, non giornalisti, neanche praticanti tali – che dovrebbero resistere in cartellone.
Appuntamenti che dovrebbero giungere in porto, nonostante la serata con lo scalda pubblico Giulio GOLIA (altra attività in cui è specializzato il conduttore de “Le jene”) sia stata improvvidamente programmata per sabato 18 settembre, ore 21, in contemporanea col momento clou dei festeggiamenti patronali per San Giuseppe! Esempio numero due di scarsa attenzione per i sempre più poveri osimani, come è noto affamati (ma non ricambiati) di sane inchieste!
Dicevamo che contiamo di vedere, con ragionevole certezza, BASSETTI a Filottrano e GOLIA ad Ancona, per il fatto che il primo è tra i pochi in Italia, se non l’unico, ad accettare comparsate tv su Mediaset e Rai senza chiedere gettoni, compensi, rimborsi spese, una tantum et similia.
In più di una occasione l’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova ha dichiarato in proposito: “Non vado in tv per fare dei reality ma per parlare di Covid, un argomento che è di mia competenza. Ricordo a tutti che ci vado gratis, quasi sempre di sabato, domenica e comunque di sera, cioè quando non sono in reparto. Il che significa che non sottraggo tempo ai miei pazienti ma, eventualmente, alla mia famiglia”.
Ragionamento da approvare e sottoscrivere e che riteniamo possa essere applicato anche al napoletano GOLIA, già animatore in villaggi turistici, sia pur col distinguo fondamentale di un valore di mercato, rapportato sul piano del gettone di presenza, praticamente inesistente o prossimo allo zero.
Chi giustamente non viaggia a zero, tutt’altro, è invece il nostro collega SALLUSTI, appena tornato al berlusconiano “Libero”, abituato com’è a frequentare le tre Reti Mediaset e a più rare escursioni in Rai, apparizioni quasi quotidiane e giustamente ben monetizzate.
Quanto? Per ciascuno è sempre il mercato a fare il prezzo. Nel caso specifico una mezz’ora tv della copia di FELTRI, intendendo per copia il tentativo mal celato di SALLUSTI di voler lasciare nello spettatore la stessa compiaciuta rassicurazione per le proprie idee di cui FELTRI è Maestro verso l’elettorato di Destra) pare valere non meno di 1.500 euro circa; solo che in una qualsiasi serata di un qualsiasi giovedì è possibile che il telecomando incroci SALLUSTI su più programmi e su più gettoni.
Da qui la necessità per i poveri organizzatori dello Ju-ter club (non chiedeteci il significato, in trent’anni e più di attività abbiamo a fatica compreso che dovrebbe trattarsi di un termine preso in prestito dal giapponese antico!) di innalzare la posta e relativo ingaggio.
Ad un certo punto pare (ma poi i fatti parlano da soli) che per strappare SALLUSTI alle tv e trascinare al Campana l’ex della SANTANCHE’non bastessero più i 2.000 euro di rimborso spese, messi a disposizione dal Festival per coprire il costo di un taxi con autista tra Milano-Osimo e ritorno in Lombardia. Ne sapesse cosa farsi, SALLUSTI, del vitto offerto e del ricavo percentuale per 20 o 30 copie del libro sicuramente autografate e vendute in più.
Cosa chiedeva, in extremis, SALLUSTI agli organizzatori? Chi può dirlo con certezza? Ci limitiamo a notare che se un tassista, per un viaggio di circa 9 ore, incassa 2.000 euro… difficilmente il Direttore di “Libero” potrà accontentarsi di guadagnarne meno.
Non essendo la nostra, però, un’inchiesta, ossia non essendo riusciti ad avere certezza dell’entità di disaccordo economico, dobbiamo rimetterci alle dichiarazioni ufficiali e a prendere atto di sopraggiunti impegni per Alessandro SALLUSTI. Vedremo giovedì quali.