Il mancato intervento dei Vigili urbani su tre truffatrici diventa dibattito sulla povertà
TRUFFATRICI PIUTTOSTO CHE POVERE
LA ANDREONI GIOCA ALLA FINTA TONTA
Il Presidente del Consiglio comunale mistifica il problema sulla propria pagina Facebook
A margine delle polemiche seguite al mancato allontanamento dalla città di tre giovani truffatori, chiaramente definibili tali dopo l’identificazione dei Vigili urbani come “mancati poveri” e l’invito a non regalare loro soldi, registriamo in rete lo stucchevole intervento del Presidente del Consiglio comunale Paola Andreoni sulla propria pagina Facebook.
“I poveri meritano rispetto – attacca l’esponente piddina – e con incredulità e sincero rammarico ho letto, sulla stampa locale, le dichiarazioni di una Consigliera comunale (Maria Grazia Mariani, NdR.) già abituata a simili polemiche (vedasi per tutte il clamore suscitato per la denuncia contro l’Associazione legata alla Caritas parrocchiale di San Marco, impegnata a distribuire il pane vecchio ai bisognosi), la quale sarebbe rimasta sconcertata dalla presenza di due ragazze, inginocchiate sopra uno zaino, che chiedevano “silenziosamente” l’elemosina e da un ragazzo, perfino sorridente, che pure chiedeva l’elemosina lungo il corso cittadino tra le bancarelle della fiera di San Giuseppe da Copertino.
Da queste immagini, anziché, chiedersi come mai per vivere queste persone devono arrivare a tanto, la Consigliera comunale si è invece chiesta se i tre fossero davvero dei veri poveri, arrivando perfino a stigmatizzare il fatto che nessun Vigile urbano li avesse visti, identificati e provveduto al loro allontanamento.
Forse alla Consigliera comunale sfugge che un tempo il codice penale puniva il cosiddetto accattonaggio (art. 670). Grazie al cielo una legge del 1999 lo ha abrogato inserendosi nel solco di una sentenza del 1995 della Corte Costituzionale che aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale del 1° comma del citato articolo 670.
La Corte già venti anni fa, quindi, non ha ritenuto possibile considerare illecita una richiesta di elemosina per ottenere solidarietà umana e finalizzata a contare sul sentimento di carità, non ritenendola idonea come tale ad intaccare l’ordine pubblico o la pubblica tranquillità.
Difatti più che chiedere l’elemosina in sé e per sé, a configurare ipotesi di reato potrebbero solo essere le modalità con le quali ciò avviene.
E’ di tutta evidenza che due ragazze che chiedono ”silenziosamente” l’elemosina e che un ragazzo seduto per terra sorridente con la mano protesa a chiedere aiuto non costituiscono alcuna fattispecie e tipologia di reato, e che quanto denunciato dalla Consigliera altro non è se non il pretesto per l’ennesima “sparata” demagogica e una assurda polemica.
Tutto ci può stare, specie purtroppo nell’attuale degrado della polemica politica, ma c’è il limite invalicabile del rispetto delle persone e della loro dignità.
Difatti, in situazioni del genere, è bene evidenziare, e mai dimenticare, che i protagonisti sono delle persone spesso in difficoltà economiche e/o di disagio personale e piuttosto che paventare ipotetiche figure di poveri veri o meno, sarebbe politicamente ed umanamente serio preoccuparsi di tali situazioni ed adoperarsi perchè sempre meno persone si vedano costrette alla certo non piacevole gogna di chiedere pubblicamente l’elemosina.
Tutte le persone umanamente meritano assoluto rispetto, in particolare quelle meno fortunate e più sofferenti.
Quanto denunciato dalla Consigliera comunale non è certamente il più grave problema di ordine pubblico della nostra città.
Sono io a chiedermi davanti alle incredibili dichiarazioni della Consigliera se per davvero siamo arrivati a questo punto. Se davvero i poveri alla fine costituiscono il problema dei problemi.
Questa intolleranza verso chi vive ai margini, questo accanirsi su mendicanti, secondo me, è invece il vero e più preoccupante problema e questa intolleranza costituisce, essa si, il segnale preoccupante del degrado politico-sociale a cui è giunta la nostra città.
Voglio esprimere, infine, tutta la mia solidarietà ai nostri Vigili urbani che sanno fare bene, con professionalità e la dovuta attenzione il loro lavoro e tutti gli anni, nel corso delle feste patronali, controllano e vigilano il territorio per la sicurezza di tutta la comunità osimana”.
Dobbiamo ammettere che persino un campione mondiale di giramento al volo di frittate si troverebbe in difficoltà di fronte a tanta faccia tosta messa candidamente in mostra dalla terza carica istituzionale cittadina.
Perfetta imitatrice dell’apripista Maria Laura Boldrini, nell’analisi della Paola Andreoni – ci perdonerà il Presidente del consiglio comunale se dissentiamo – c’è mancata soltanto la sottolineatura che i poveri, a ben guardare, sono una risorsa e che comunque non c’è gara… un povero di pelle al cioccolato è comunque infinitamente più povero e quindi migliore di qualsiasi altro povero con la pelle soltanto color latte o scegliete voi il colore preferito.
Peccato che l’argomento della povertà sia stato smontato alla radice, già nella pagina della Consigliera Mariani, dallo stesso Maresciallo Copparini che ha affermato di aver generalizzato, nell’ambito delle funzioni proprie ad un Vigile urbano, le povere ragazze e di aver dedotto che trattasi di “finte povere”.
Con ciò dando pienamente ragione alla Mariani circa il fatto che ben tre finti poveri abbiano potuto, fintanto hanno creduto, alleggerire gli osimani più gnoccoloni.
Speriamo pochi. Ma non è certamente il numero di quanti si lasciano impietosire ad essere oggetto di discussione, quanto il perchè i Vigili urbani, pur certi della presenza impropria di truffatori con la T molto maiuscola, non abbiano portato il proprio dovere fino in fondo.
Ecco, se proprio si intende aprire un pubblico dibattito, questo sarebbe stato il tema; se invece fossimo stati a scuola, dove peraltro la prof. Andreoni insegna, sarebbe piovuto un 4 tendente al 3 per aver ampiamente descritto una situazione fuori tema.
Ora, insegnano sempre a scuola, dopo una brutta figura si rimedia con delle scuse. Purchè sincere.
Iniziando magari a non cancellare i post non graditi.