Domani mattina il trio di giornalisti e presentatori tv in via Guazzatore per spiegare il Rapporto Astea di sostenibilità 2020. Obiettivo recondito di tante e tali presenze? Superare la botta mediatica rimediata da Astea Energia e tornare a proporsi in positivo. Peccato che i costi da sostenere, di fatto, si sommano ai 600.000 euro già spariti con la truffa. Domanda dal basso: proprio impossibile amministrare meglio i soldi pubblici?
“Avremmo potuto stupirvi con effetti speciali… ma noi siamo pur sempre Astea SpA – potrebbero spiegare in via Guazzatore in una immaginifica pubblicità – parenti maggiori di Astea Energia, cugini di secondo grado dei 600.000 euro truffati loro – ahi noi, ahi loro, ahi tutti – dai clienti ungheresi!”
Ad invitarci a nozze con l’esempio della pubblicità “grandi effetti” – utile a dirottare l’attenzione della massa da un fatto negativo (la truffa) a qualsiasi altra cosa sia appena appena migliore, se serve anche una banale “marchetta” – è direttamente mamma Astea, quella grande e grossa, domani mattina alle prese con la presentazione del proprio “Rapporto di sostenibilità 2020”, illustrato a qualche volenteroso volontario dell’informazione, ore 10, presso la sede di via Guazzatore.
Il tema di giornata, di per se, non lasciarebbe intravedere, al grosso pubblico che non ci sarà, alcuna emozione particolare a cui attingere pathos; il rapporto di sostenibilità, riferito all’anno appena passato, ce lo immaginiamo già come una lunga sfilza di investimenti, una teoria di ricavi e benefici che dell’avventura di un bel gruzzolo da 600.000 euro giovani e forti, spariti nel nulla e nulla restituenti indietro a quattro mesi dall’incidente, propone il suo esatto equivalente contrario: ovvero nulla.
Per ravvivare comunque la giornata e per un gioro tornare a far parlare positivamente di se cosa hanno ideato i nostri sempre baldi, ben pagati, amministratori Astea? Il colpo col botto, anzi con più botti!
Poche altre trovate pubblicitarie rendono meglio, se ben utilizzate, come l’intervento di personaggi illustri, per quanto sconosciuti alla materia, ma pur sempre dichiarati illustri per indubbi meriti tv!
Ecco quindi che ad ascoltare numeri sciorinati dall’amministratore delegato Fabio MARCHETTI e digerire progetti elencati dal Direttore generale Massimiliano BELLI, troveremo anche, niente popò di meno che il collega Francesco GIORGINO (presentatore pentito del dopo Festival, già addetto stampa del Ministro URBANI, attuale capo redattore del TG1 in quota Letta (Pd), ad Osimo in veste di esperto del rapporto di stabilità Astea 2020.
Ma non basta. Astea è infatti solita fare bene o non fare le cose (mica come Astea Energia!) e quindi al fianco di GIORGINO, i giornalisti tv locali (quelli preferiti dal sistema osiman-recanatese) troveranno anche un conduttore televisivo da salutare al meglio, ferratissimo in bilanci consuntivi, rispondente al nome di Roberto GIACOBBO, anch’egli ex proclamatore del Festival e mille altre cose, tutte legatissime, parrebbe di capire ad Astea.
Basta così? Non sia mai! Astea, come si sa, non bada a spese se c’è da far dimenticare qualche piccola magagna. A tener compagnia al duo ci sarà anche tal Giordano COLARULLO (Direttore di una azienda di raccolta domiciliare di olii esausti chiamata Utilitalia); il tutto condotto da un altro giornalista Rai, il collega fabrianese Paolo NOTARI, giù presentatore di Unomattina, da sempre informatissimo al limite del dettaglio sulle nostre cose e di via del Guazzatore in particolare.
La domanda sorge spontanea, direbbe l’89enne collega Paolo LUBRANO, non invitato da Astea, ai colleghi presenzialisti ad Osimo: ma che state a fa?
Anche noi, nel nostro super piccolo, una domandina avremmo davvero desiderio di porgere ai boss Astea: ma dopo 600.000 euro pubblici spesi, in effetti, per l’equivalente di donne di facili costumi (e senza neanche consumare!) stavvolta non si poteva almeno risparmiare gettoni-presenza importanti, magari regalando l’equivalente, se proprio cì+ necessità di buttare soldi al vento, per le famiglie osimani in difficoltà?