𝗚𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗱𝗲𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗮 𝗮𝗱𝗼𝘁𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘅 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼, 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗮𝗶 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗺𝗮𝗿𝗽𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝘃𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀𝗲! 𝗘𝗽𝗶𝘀𝗼𝗱𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗮𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮 𝗶𝗻𝗱𝗲𝗹𝗲𝗯𝗶𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗿𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮𝘁𝗮, 𝗼𝗳𝗳𝘂𝘀𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼𝘁𝘁𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗽𝘂𝗿𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮


Galeotto fu il libro e chi lo scrisse, lamenta Francesca da Rimini costretta da Padre DANTE nel Cerchio dei Lussuriosi; un bel posto, tutto sommato, dove trascorrere l’eternità.
Qualche secolo dopo, invece di un bel romanzo cavalleresco, ci ritroviamo non il prode cavalier Lancillotto a baciare Ginevra, sposa di Re Artù ma il molto più terra terra ex Ministro Mario MAURO, autore del volume “Viene la guerra”, presentato a teatro venerdì pomeriggio da Base popolare.
E guerra venne per davvero se Raimondo ORSETTI, dopo appena 72 di mosse rovinose, tipo elefante costretto a far compere in una cristalleria, si è ritrovato con un conto chilometrico da pagare e mille cocci da portare a casa!
Questo il testo, semi ufficiale, sottoscritto da ORSETTI e il “cerchio strategico” di Bp, in cui si getta la spugna alzando bandiera bianca sull’intero fronte osimano.
Per la città un piccolo choc; un sonoro schiaffo; la conferma della mancanza completa di ogni garbo da parte di un gruppo di incuranti approfittatori degli errori politici altrui – gli Antonelliani boys – disinteressati, parrebbe, al bene comune pur di ottenere il ridimensionato drastico del futuro ruolo politico di Dino LATINI.
Su Raimondo ORSETTI invece di aprirsi scenari politici legati all’approdo alle urne di Bp, cala in malomodo un sipario che il personaggio non avrebbe meritato.
Questo il testo di sostanziale addio reso noto da Base popolare Marche sul caso Osimo.

“Cari amici, tanto per fare chiarezza in queste ore tumultuose.
Venerdì scorso, in occasione del nostro convegno, abbiamo lanciato una proposta di dialogo rivolta a tutta la città, movimenti e partiti politici, di Osimo compresi.
La proposta era tutta finalizzata ad una riappacificazione e ad un ripristino delle regole di base della convivenza politica locale.
Abbiamo ricevuto da subito un sostegno pubblico di Fratelli d’Italia e dalla Lega, con interventi autorevoli del Presidente ACQUAROLI e della Segretaria regionale LATINI.
Viceversa al Centro, dove è nata e si è sviluppata la crisi che ha portato alle dimissioni del Sindaco e al commissariamento del Comune, le frizioni di un tempo non solo non sono scomparse ma si sono acuite.
Le liste civiche di Centro hanno preteso l’esclusione a priori di LATINI. Mentre da Sinistra sono venuti attacchi continui e personali.
Ieri sera, con Stefano PESARESI abbiamo provato a dialogare nuovamente con le liste Civiche di centro, disposte ad intraprendere un percorso autonomo, moderato e centrista.
Diversi di loro, ex Consiglieri comunali e Assessori, avendo già aderito a Base Popolare, sono disponibili a presentare liste in raggruppamento con noi.
Pertanto, anche in coerenza con le decisioni adottate dal “comitato strategico” e sulla base degli sviluppi dell’ultimo incontro di ieri sera, visto che non sussistono le condizioni oggettive per formulare una proposta complessiva che oltre al risultato finale tenesse in conto i contenuti e soprattutto il metodo, ho ritenuto di rinunciare a proseguire nel percorso intrapreso.
Voglio solo precisare che quanto prospettato non mirava ad acquisire la poltrona di Sindaco ma a promuovere una riappacificazione politica della città, gravemente in crisi e praticamente bloccata amministrativamente da oltre un anno.
Ciò non toglie che Base Popolare sarà presente alla competizione elettorale amministrativa con una propria lista e con propri uomini e donne.
In definitiva abbiamo cercato di dare una mano con una proposta seria e valida, ma i problemi antichi sono tutti presenti e a mio avviso irrisolvibili.
È ora che chi li creò, da Destra a Sinistra, li risolvano!”
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