Il Cda ha valutato equo più che quintuplicare il compenso annuo passato da 7.000 a 37.000 euro
E fu così che l’anima Dem in seno ad Astea inventò per il proprio amministratore delegato Fabio Marchetti non le sin troppo ordinarie 13esima e 14esima, non una 15esima o 16esima troppo in stile lavoratori di banca, non la 17esima o 18esima mensilità che in effetti sembravano troppo poca cosa rispetto al tempo e al sudore meningeo speso dal fedele all’Idea Centro-Sinistrica Marchetti.
Come ripagare meglio tanta dedizione alla causa riconoscendo una assai più corroborante 52esima mensilità da accogliere in conto corrente in botta unica?
Pensato, detto e fatto. Alla voce vice Presidente Astea SpA e Amministratore delegato (incarichi auto regolati dal Consiglio di Amministrazione con una semplice “mancia” mensile pari ad appena 583,34 euro) ecco comparire, accanto, la nota “indennità di servizio” riservata al solo Marchetti e corrispondente al altrettante mensilità aggiuntive, appunto equivalenti dalla 13esima alla 52esima!
Di questa sproporzione evidente – sfido chi abbia mai sentito parlare di 52esima ad alzare la mano – abbiamo chiesto conto al diretto interessato, ricercato in ufficio più volte nel corso della mattinata. Senza successo.
Troppo il lavoro da sbrigare e ammucchiatosi sulla scrivania. Avremmo volentieri chiesto al vice Presidente Astea – si, la casa madre di cui discendono le varie aziende abilitate a tagliare a tempo di record i servizi di gas, acqua e luce ai clienti in procinto di morosità – in cosa di così terribile e irrangiungibile, da meritare l’incasso tutto insieme di ben 52 stipendi, consistesse il raggiungimento o meno della cosiddetta “indennità di risultato”.
Ci saremmo aspettati cime himalayane da conquistare, attentati da sventare, tsunami da domare, terremoti da prevedere, sbarchi su Marte ed imprese simili.
Apprendere la dura realtà ci ha invece lasciati con un marcato retrogusto amarognolo in bocca, meglio non indagare, una volta scoperto che l’inavvicinabile “indennità di risultato”, valutato dal Cda Astea meritevole del pagamento di 52 volte la posta, è pagabile all’ammistratore delegato con semplice presa d’atto del raggiunto attivo gestionale di bilancio!
Prassi che una impresa privata farebbe suonare tutti i campanelli d’allarme possibile, con immediata cacciata dell’autore dell’impresa; figuriamoci che effetto potrà avere la notizia sulle famiglie osimane che pur votando Partito Democratico si aspetterebbero ben altri comportamenti dai propri rappresentanti.
Chiarimento finale spettante a quanti colgono in ritardo la notizia: il partito Democratico sceglie, al proprio interno, la figura da beneficiare; i soldi, invece, da elargire all’amministratore Pd di turno, li cacciano fuori gli osimani di qualsiasi partito.
Soprattutto i non votanti che in quanto tali hanno la caratteristica di pagar sempre senza battere ciglio.
Nel caso specifico a versare maggiormente la propria quota ai privilegi della politica hanno provveduto i 3.050 cittadini al mare, astenutisi colpevolmente dal ballottaggio del 2014.