E ALL’ULTIMO PIERGIACOMI RINUNCIO’ ALL’INTERVISTA
NON GRADITA AL TRUFFATORE LA PUBBLICITA’ SU FB

E ALL’ULTIMO PIERGIACOMI RINUNCIO’ ALL’INTERVISTA NON GRADITA AL TRUFFATORE LA PUBBLICITA’ SU FB

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“Mi sarebbe piaciuto diventare un personaggio ma non a costo di tutti quegli insulti…”


Niente più intervista per Marco Piergiacomi. Il noto truffatore cibernetico, specializzato in mini colpi immobiliari, all’ultimo momento ha ritirato la disponibilità più volte manifestata.
Con una telefonata giunta in redazione ieri mattina, l’uomo ha contestato la pubblicità data all’evento (sulla pagina Fb di OSIMO OGGI.it) e ha preferito rinunciare al faccia-a-faccia previsto per lunedì pomeriggio in un bar del centro.
Per l’occasione OSIMO OGGI avrebbe voluto ospitare l’intervista in diretta e lasciare anche un minimo di spazio ai truffati all’ascolto, concedendo loro una domanda a testa.
Insomma le condizioni affichè ciascuna parte, ognuno dal proprio punto di vista, potesse trovare interesse e soddisfazione a partecipare allo scoop giornalistico, c’erano tutte.
Non più per Piergiacomi che, evidentemente alzatosi con la luna di traverso, come a volte capita, ha preso al balzo l’occasione data dalla pubblicità all’incontro per tirarsi indietro, timoroso.
A nulla sono valse le spiegazioni e ricordare a Piergiacomi che una intervista è un “bene” pubblico, destinato a terzi e non un fatto privato da tenere sul comodino, da guardarsi per la propria soddisfazione.



Sul piano processuale, intanto, detto dell’udienza del prossimo 3 luglio che potrebbe aprire le porte ad una prima storica condanna per truffa a carico di Piergiacomi, occorre segnalare due ulteriori notizie; la prima parla dell’intenzione, da parte del truffato di Varese intenzionato a veder condannato Piergiacomi a costo di decuplicare l’importo perso in origine, di dare avvio ad una sorta di class action mettendo insieme quanti più truffati da Marco Piergiacomi possibili.
“Spero – ha detto il varesotto – che un giudice di fronte non più al solo sottoscritto ma ad una platea di 10-15 truffati e quindi ad importi maggiori di 2-300 euro, possa decidere per una condanna più consistente”.
A smorzare l’entusiasmo del “lunbard” interviene però, subito, la legge italiana ricordando a tutti che in questo strano Paese chiamato Italia esiste, a differenza di Nazioni giuridicamente più evolute, il meccanismo della cosiddetta “continuazione” del reato.
In pratica una seconda condanna non va ad aggiungersi ad una prima analoga ma si procede considerando il vincolo della continuazione del reato, anche se messo a segno a danno di derubati diversi. Con la continuazione del reato una truffa aggravata, punita dall’articolo 640 del Codice penale con la condanna ad una detenzione da uno a cinque anni (più multa) non vedrà l’imputato incassare una seconda, una terza, una quarta condanna in fotocopia, ecc… ma solo una mini aggravante della condanna originaria.
Considerando che i truffati non denunciano gli episodi ed anche che sono pochissimi quanti riescono a portare a termine una querela, ecco che i truffatori alla Piergiacomi, in Italia, crescono, si moltiplicano e godono tutti di tutte le garanzie giudiziarie… affinchè nessuno guasti una attività lucrosa e – in Italia – quasi del tutto priva di rischi!


 

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